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Ricerca e innovazione: insieme per l’agricoltura 2.0

00. LOGO CREA CMYBIl CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) porta al “Flormart”, il Salone internazionale del florovivaismo di Padova, due recenti innovazioni studiate e realizzate da giovani ricercatori sotto il coordinamento scientifico di Gianluca Burchi, direttore della sede CREA – Orticoltura e Florovivaismo di Pescia, per una agricoltura sostenibile e al tempo stesso capace di dare la massima resa.prova drone_su stadio di pescia 01

Un software innovativo che permette ad un  drone equipaggiato con telecamere multispettrali di rilevare in tempo reale, in volo, lo stato delle colture; un nuovo substrato a minore impatto ambientale che fa risparmiare acqua e concime. Questi i prodotti degli studi presentati al Flormart dal più importante ente italiano di ricerca agroalimentare.

prova drone_su stadio di pescia 02Grazie al volo dimostrativo, effettuato dal drone nell’area espositiva, si è potuto vedere come si possa monitorare in breve tempo vaste aree coltivate. Lo studio, messo a punto da Roberto Fresco del CREA in collaborazione con una società spin-off specializzata nei sistemi di pilotaggio remoto, permette – una volta impostata la rotta per una specifica zona – di ottenere una mappa dettagliata e caratterizzata da differenti gradazioni di colorazione delle piante (rilevata in volo dai sensori a bordo), a seconda della loro eventuale sofferenza, rendendo possibile anche risalire alla causa che la determina. Una strumentazione altamente tecnologica e precisa, che abbatte i tempi rispetto alle ricognizioni a terra, assicurando così interventi più tempestivi ed efficaci.

 

fig.1 - cabasite e sviluppo delle piante Dalle provette di laboratorio arriva invece l’altra innovazione, realizzata da Domenico Prisa del CREA: un substrato per strutture in vaso, realizzato con materiali di scarto. Utilizzando un mix di materiali organici (compost, bio-digestati, scarti di aziende agroalimentari, funghi) ed inorganici (su tutti la zeolite, un minerale abbastanza comune in Italia), si ottiene un medium alternativo e anzi, preferibile alla torba, costosa e di difficile reperimento. Le caratteristiche chimico-fisiche della zeolite, infatti, garantiscono una maggiore assimilazione d’acqua ed una stimolazione ormonale della pianta, che porta benefici anche nel suo apparato radicale.

Fig.2- cabasite e sviluppo oleandroLa riduzione dell’utilizzo di acqua per l’irrigazione ed il minor impiego di fertilizzanti sono quindi il risultato di una ricerca finalizzata ad un’agricoltura al tempo stesso moderna, biologica e sostenibile.

Giuseppe Morello

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