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Ficodindia di Sicilia, si auspica un calendario promozionale comune

Con la XVI edizione di “Opuntia Ficus indica Fest – Sagra del Ficodindia” di Roccapalumba (PA) e la XXV edizione “Sagra della Mostarda e del Ficodindia” di Militello in Val di Catania, entrambe del 18 ottobre 2015, la Sicilia rurale ha chiuso le manifestazioni dedicate al “pane dei poveri”.

Il 3/4 ottobre 2015, San Cono aveva già inneggiato alla “XXXI Edizione Sagra del Ficodindia”, mentre il 10 e l’11 ottobre 2015 era toccato alla “XVII edizione della Sagra del Ficodindia di Santa Margherita Belìce”. Sapori, gastronomia, tradizioni, arte, cultura, folklore, eventi, spettacoli, degustazioni, laboratori del gusto, mostre e visite guidate sono gli elementi caratterizzanti i suggestivi luoghi delle opuntie.

Come per le altre produzioni tipiche terrioriali, dissentendo da quanti sostengono che le sagre sono delle semplici mangiate, appare lecito affermare che i prodotti tipici-tradizionali rappresentano la «sintesi» della storia, tanto da poterli considerare degli autentici beni culturali immateriali e pertanto vanno promossi e difesi ad oltranza. Soprattutto perché sono uno strumento di valorizzazione del territorio e ricchezza economica. Lo sanno le migliaia di turisti dal palato sopraffino che scelgono l’Italia per un solo motivo quello: enogastronomico.

Anche per quest’anno questo frutto, così popolare, riunisce a sé migliaia e migliaia di estimatori, attratti dalle fantasiose preparazioni a cui si sottopone, camuffato in salsa per condire la pasta, sotto forma di gelato, o di dessert con miele e pistacchio, ecc. è riuscito a soddisfare tutti i palati di grandi e piccini.

Nasce così la consapevolezza delle comunità locali di tutelare le proprie tradizioni attraverso la rivisitazione di vecchi momenti aggregativi che avvenivano nelle singole aziende, e che oggi, molto più coinvolgenti, si chiamano sagre e rendono complici le popolazioni locali, che hanno l’obiettivo di valorizzare e vendere i propri prodotti e nel contempo far conoscere il territorio.

Sagre che rivitalizzano le economie locali coinvolgendo gli altri attori produttivi (commercianti, artigiani) e promuovendo la conoscenza del territorio che senza la sagra mancherebbe l’occasione per visitarli.
La Sicilia, grazie all’eterogeneità delle produzioni tipiche, ha un numero elevato di sagre e feste, appuntamenti calendarizzati legati alla stagione e dalle produzioni.

Le degustazioni sono elemento di grande attrazione che spesso accompagnano le manifestazioni d’interesse culturale e folkloristico. Si propongono giochi e balli tradizionali, il tutto per allietare e tenere vivo il territorio e la propria economia. Peccato che per il ficodindia anche quest’anno non è riuscito a mettere d’accordo le varie amministrazioni locali per realizzare un unico programma e calendario della sagra del “Ficodindia di Sicilia”.