Psr Sicilia: è obbligo sburocratizzare

Che la burocrazia è una delle cause del mancato sviluppo dell’Isola è comprovato e riconosciuto da tutti. Basta vedere i programmi di ogni singolo partito della passata competizione elettorale per constatare l’imbellente esigenza e l’impegno politico assunto.

Eppure, dopo ogni elezione questo argomento viene completamente accantonato, anzi la nomina di qualche dirigente amico nel posto giusto fa dimenticare l’intera problematica. Restano lontani anche dalla sburocratizzazione anche il Governo e l’intera Assemblea regionale.

Giorni addietro sono state pubblicate le disposizione attuative inerente la Sottomisura 5.2 “Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”.

Una Sottomisura che risponde alle esigenze e al rischio di calamità naturali, di avversità atmosferiche ed eventi catastrofici, di fitopatie, che rende gli operatori del settore primario particolarmente esposti a perdite del potenziale produttivo. Molte avversità atmosferiche legate al cambiamento del clima attraverso piogge alluvionali, bombe d’acqua, trombe d’aria, cicloni, hanno avuto gravi ripercussioni sul potenziale produttivo agricolo e zootecnico, nonché sulle strutture e infrastrutture. Quindi una Misura indispensabile e giustissima per gli sfortunati agricoltori che abbaino a subire dei danni irreparabili.

Quello che lascia sgomenti, al fine della eventuale domanda da presentare, è la documentazione a corredo alla richiesta che lascia perplessi e preoccupati. Una documentazione che si divide in documentazione essenziale, una specifica e pertinente, un’altra pertinente ed ancora una a saldo per un numero complessivo di circa 45 tra documenti e dichiarazioni.

Ma veniamo nello specifico. Nella richiesta definita “Documentazione essenziale”, comune per tutte le avversità, sono da allegare perentoriamente alla presentazione della domanda di aiuto, ben 18 documenti. Viene anche specificato che: “Tutta la documentazione dovrà essere datata anteriormente alla data di rilascio informatico della domanda di aiuto. Inoltre, si precisa che la documentazione tecnica a corredo della domanda di aiuto dovrà essere sottoscritta dalla ditta richiedente e da un tecnico abilitato all’esercizio della professione”.

Non volendo entrare nel merito della documentazione richiesta, ci si limita a dire soltanto che sembra analoga alla documentazione per le misura ad investimento.

Ma non finisce qui. Viene richiesta anche una “documentazione essenziale per le sole avversità abiotiche” costituita da altri sei documenti e dichiarazioni.

Poi troviamo ancora una “Documentazione essenziale” per le sole avversità abiotiche da presentare, ove pertinente e necessaria, perentoriamente alla presentazione della domanda di aiuto, e qui entriamo in delle richieste che hanno dell’incredibile si va dalla “ Copia della richiesta di permesso di costruire o altro titolo abilitativo riportante gli estremi di registrazione al protocollo del Comune competente, alla Copia della richiesta riportante gli estremi di registrazione al protocollo del Comune competente di permesso di costruire o altri titoli abilitativi per le vasche in terra battuta; oppure attestazione del Comune o dichiarazione del Professionista che per la realizzazione di tali investimenti o opere non necessita di alcuna autorizzazione”. Insomma, sono ancora altri sette documenti.
Poi abbiamo una “Documentazione essenziale per le sole avversità abiotiche da presentare, ove pertinente e necessaria, entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria definitiva, altri 8 : “Permesso di costruire o altro titolo abilitativo, Permesso di costruire o altri titoli abilitativi per le vasche in terra battuta, ecc. Valutazione di incidenza, Valutazione di impatto ambientale, Autorizzazioni necessarie, rilasciate dagli Enti competenti per gli interventi ricadenti nelle aree Natura 2000, parchi, riserve, vincolo idrogeologico, paesaggistico e ambientale. Autorizzazione, comunicazione o altri titoli autorizzativi per investimenti finalizzati al risparmio energetico, alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

E poi ancora per la richiesta di Anticipo: “I beneficiari del sostegno della sottomisura 5.2 possono richiedere il versamento di un anticipo non superiore al 50% del contributo pubblico per l’investimento. Il relativo pagamento è subordinato alla presentazione di una fideiussione bancaria o di una polizza assicurativa o di una garanzia equivalente di importo pari al 100% dell’anticipo concesso.

Un’altra documentazione pertinente dovrà essere presentata per i beneficiari del sostegno che richiedono l’erogazione di stato di avanzamento in corso d’opera per attività parzialmente eseguite. Alla domanda di pagamento deve essere allegata la seguente documentazione in sintesi riportata, nonché quella specifica indicata nel successivo paragrafo 19.4, ove pertinente: “dichiarazione sullo stato di avanzamento delle attività a firma del rappresentante legale del soggetto beneficiario; elenco delle fatture e/o di altri titoli di spesa, riportanti gli estremi della data e del numero del titolo di spesa, del nominativo del fornitore, della descrizione della fornitura, dell’imponibile in euro; le fatture quietanzate, nonché la documentazione (bonifici, assegni circolari o assegni bancari negoziati, estratti conto, da cui risultino i pagamenti effettuati e le relative modalità. Le fatture quietanzate dovranno essere presentate in originale.

Naturalmente è inserita la frase burocraticese di rito: “L’Amministrazione si riserva di chiedere ulteriore documentazione, qualora ritenuto necessario”.

Finalmente, abbiamo finito? No! Abbiamo la documentazione relativa la domanda di pagamento del saldo finale che va presentata, non solo telematicamente utilizzando il servizio disponibile sul sito del portale SIAN entro il termine perentorio fissato dall’Amministrazione nell’atto di concessione del sostegno, ma anche “la documentazione specifica da presentare, ove pertinente, in duplice copia per la rendicontazione finale delle attività che consta di ben altri 15 documenti e dichiarazione.

Per concludere, oltre al danno ci sarà anche la beffa; è veramente assurdo che per una richiesta di aiuto si possa arrivare a circa 50 tra documenti e dichiarazioni. Tra l’altro la metà della documentazione deve essere presentata alla presentazione dell’istanza, senza sapere se la stessa verrà inserita in graduatoria, quindi immaginate anche i costi relativi da sostenere.

Pare che ogni anno per singola azienda si sprechi 25 chili di carta e si occupano 100 giorni di lavoro il tutto per adempiere e accontentare sua maestà burocrazia.

Disposizioni attuative misura 5.2