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Il coronavirus non risparmia nemmeno l’agricoltura siciliana

Il coronavirus ha messo al tappeto, oltre agli altri settori produttivi, anche l’agricoltura. Dalle campagne arriva l’urlo di disperazione per questo settore che non ha pace. Gli agricoltori amareggiati invocano un aiuto concreto per evitare che il settore possa subire l’abbandono totale.

Tra le varie richieste c’è l’innalzamento dal 50% al 70% dell’anticipo degli aiuti della Domanda unica Pac 2020 e dal 75% all’85% dell’anticipo per le misure a superficie del Psr (Programma regionale di sviluppo rurale) 2014-2020; chiedono una maggiore flessibilità della burocrazia regionale, l’attivazione immediata degli ammortizzatori sociali in deroga per i dipendenti delle imprese agricole e del settore dell’agriturismo, sia a tempo determinato che indeterminato; sospensione dei versamenti fiscali e del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi e successiva rateizzazione degli importi dovuti; misure di ristoro per le aziende che stanno già subendo i contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus, come per esempio le disdette di prenotazioni per le aziende agrituristiche. I danni causati dalla mancanza di prodotto nelle “vendite dirette” e nelle varie manifestazioni (sagre ed eventi).

Insomma piove sul bagnato. Sono queste le sollecitazioni che il settore primario sollecita urgentemente da mettere in campo a favore di imprese e famiglie per far fronte alle  conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Inoltre il settore paga la difficoltà dell’intero comparto, con gravi ripercussioni anche per l’export delle nostre eccellenze  agroalimentari. Per molti operatori è assolutamente necessario realizzare anche una forte campagna di comunicazione a sostegno del “made in Italy” per ribadire in modo chiaro che il virus non passa attraverso le merci e che queste, quindi, devono poter circolare liberamente.