Approvato il decreto legislativo sulle pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare
È stato approvato in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, a prescindere dai rispettivi fatturati dei contraenti.
Il recepimento della direttiva europea, proposta dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della giustizia, dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, prevede l’introduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzate solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della conclusione dell’accordo di fornitura.
Non sarà più possibile imporre condizioni contrattuali eccessivamente gravose, come ad esempio la vendita di prodotti agricoli/alimentari a prezzi al di sotto dei costi di produzione. Vengono così definitivamente riequilibrati i rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori e i produttori.
Il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (ICQRF) è designato quale autorità nazionale di contrasto deputata all’attività di accertamento delle violazioni delle disposizioni previste.
“D’ora in avanti gli agricoltori italiani, parte debole della filiera agroalimentare, saranno maggiormente tutelati ponendo definitivamente fine alle pratiche commerciali sleali che hanno spesso ridotto il margine di guadagno delle produzioni che rendono celebre il made in Italy nel mondo. Stop, dunque, al ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso nonché alla vendita a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione, poniamo un limite oltre cui non sarà più possibile rimandare il pagamento, garantiamo la tutela dell’anonimato di chi denuncia valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza, introduciamo sanzioni efficaci e dissuasive conferendo forza al ruolo dell’ICQRF, l’Ispettorato repressione frodi, che potrà avvalersi del supporto del Comando per la tutale agroalimentare dei Carabinieri e della Guardia di Finanza”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura alla Camera, in merito all’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legislativo di contrasto alle pratiche commerciali sleali in agricoltura.
“Si conclude oggi un percorso iniziato con il recepimento della direttiva comunitaria nella legge di delegazione europea 2019-2020 – aggiunge – e si apre, al contempo, una nuova pagina. Ringraziamo il ministro Stefano Patuanelli che ha saputo operare celermente sull’impianto normativo di recepimento della direttiva comunitaria”.
“Ora gli agricoltori che non dispongono di un potere contrattuale sufficiente a contrastare le prassi scorrette avranno una norma in grado di difendere i loro diritti. Si riuscirà così a distribuire la redditività in maniera più equa lungo tutta la filiera, garantendo anche salari più adeguati e ponendo un freno a fenomeni come quello del caporalato” conclude Gagnarli.