Colture

Cotone bio, gli usi e i guadagni di una coltura trascurata in Sicilia

È nella tradizione che si trovano i principali metodi per fare economia circolare. Lo insegna Santiva, che vuole far riscoprire agli agricoltori delle Madonie (e non solo) i tanti usi (e guadagni) del cotone in Sicilia.

Santiva, dalle piante officinali al cotone bio in Sicilia

L’azienda agricola Santiva, con sede a Pollina (PA), è stata fondata da Manlio Carta nel 2008. Il suo focus è stato a lungo quello delle piante officinali, ma fin dai primi giorni è stata presente una piantagione di cotone. “Non volevo occuparmi solo di estratti per la cosmetica – spiega infatti Carta – ma avevo pensato a questo anche come un progetto tessile che affondasse le radici nella tradizione siciliana”.

L’area in cui si trovano i campi di Santiva, infatti, ha una storia di produzione del cotone, abbandonata però di fronte alla sempre più spietata produzione estera. Oggi, però, il mondo sta cambiando, e la moda si muove sempre di più verso tessuti e concept ecosostenibili. “Proprio per questo abbiamo fin da subito acquisito la certificazione OCS, che ci ha distinti perché garantisce che il nostro è un cotone organico e biologico”.

Un mercato in costante espansione: l’appello ai colleghi siciliani

Un successo tale che oggi l’impresa palermitana ha più domanda di quanta ne possa soddisfare. “Molte aziende anche italiane sono ormai nostre clienti fidate – continua l’imprenditore – tra queste anche OVS, per fare un esempio”. Proprio da questo nasce l’idea di cercare supporto da parte di altre aziende locali, affinché possano utilizzare i propri terreni in modo diverso e cooperare all’interno di questo nuovo sistema di produzione del cotone siciliano.

Le partnership ci sono, ma nel mondo solo lo 0,01% della richiesta mondiale di cotone bio è soddisfatto, perciò le imprese interessate possono solo aumentare”. Quella di cotone, inoltre, è una pianta di gestione abbastanza facile, e che va irrigata soltanto una volta a settimana, quindi non richiede troppe attenzioni. In più, è stagionale, con la semina a marzo e il raccolto a settembre. Il risultato è decisamente conveniente: per ogni ettaro vengono raccolti fino a 2000 kg di cotone organico, poi rivenduti a seconda della quotazione in borsa.

La Sicilia, una buona terra per il cotone bio

Il terreno siciliano, tipicamente argilloso, si presta molto al mantenimento dell’umidità necessario a queste coltivazioni. Così, dopo la semina, le piante vengono innaffiate fino a luglio, quando se ne interrompe la crescita. Questo brusco stop fa entrare il cotone in una condizione di stress che a sua volta fa esplodere il fiocco di cotone, permettendone la raccolta.

Santiva, inoltre, nel corso degli ultimi anni si è attrezzata con macchine per la raccolta del cotone e per la sua ginnatura, ovvero per la separazione del cotone dai semi. Queste sono disponibili a tutte le altre ditte che decideranno di avventurarsi in questa produzione, con la promessa di mantenere tutto il processo ecosostenibile e circolare. Se la fibra viene venduta alle case di moda, infatti, i semi sono un prodotto ricercato nel settore zootecnico e le piante vengono trasformate in pellet. “Questa è una miniera d’oro (bianco) che abbiamo trascurato a lungo – conclude Carta – ma potrebbe far ripartire la Sicilia”.