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Fieragricola riparte dal 2 al 5 marzo prossimi nel quartiere espositivo di VeronaFiere

“Fieragricola 2022 tra innovazione e Pac”. E’ questa in sintesi il programma di Fieragricola 2022 di Verona che si svolgerà dal 2-5 marzo prossimi. Si tratta della 115esima edizione, che si caratterizza per l’approccio trasversale e la completezza dell’offerta. Una fiera che arriva nonostante la crisi da coronavirus e la guerra in Ucraina.

Si preannuncia la presenza di 520 espositori distribuiti in dieci padiglioni, 29 delegazioni estere e 120 appuntamenti, edizione che si attesta sui livelli del 2020.

“Siamo riusciti a organizzare Fieragricola in presenza e ad avere 520 espositori da 11 Paesi, cosa non scontata, grazie anche all’intenso lavoro svolto per mantenere i rapporti con i clienti” afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere. A confermare l’appeal e il carattere internazionale della rassegna anche i dieci padiglioni occupati e gli oltre cento buyer provenienti da 29 Nazioni, attirati dall’attività di incoming di VeronaFiere e dell’Agenzia Ice, con la collaborazione di FederUnacoma. Sono previsti ben 120 convegni e sarà possibile visitare i nuovi saloni Digital Farming ed Energie rinnovabili, nonché assistere alle dimostrazioni di macchine agricole nell’area esterna di 9.500 metri quadrati e a corsi sulla gestione della chioma in vigneto e frutteto.

L’inaugurazione ufficiale di Fieragricola 2022 avverrà al Summit Internazionale sui sessanta anni della Pac, in programma il primo marzo prossimo al Palazzo della Gran Guardia di Verona. Interverranno il presidente di VeronaFiere Maurizio Danese, il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il ministro francese dell’Agricoltura e presidente di turno del Consiglio Agricoltura Ue Julien Denormandie e il capo di Gabinetto Agriculture & Rural Development della Commissione Europea Maciej Golubiewski.

Presenti all’evento anche l’europarlamentare Paolo De Castro, i rappresentanti delle associazioni Copa Cogeca, Ceja, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri ed esponenti di aziende del settore.

L’evento è l’occasione per fare il punto sulla nuova Pac, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023, e approfondire la vision dell’agricoltura al 2050. Nei prossimi anni il settore agricolo dovrà, infatti, aumentare resa e qualità delle produzioni garantendo la sicurezza alimentare , ma anche contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ridurre l’impatto ambientale e salvaguardare la biodiversità.

Con la riforma della Pac, l’Unione Europea scommette ancora molto sull’agricoltura. “Le risorse sono calate in percentuale, ma comunque importanti: parliamo di 387 miliardi di euro per la Pac 2023-2027 che continua a perseguire gli obiettivi originari” commenta Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo S&D nella Commissione Agricoltura dell’Ue.

“La riforma, che crea un equilibrio tra le dimensioni ambientale, economica e sociale dell’agricoltura, fornisce un sostegno forte, ma chiede al settore di contribuire a trovare soluzioni ai problemi attuali”. Secondo l’europarlamentare, l’agricoltura può ricostruire il rapporto con la società, che spesso la pone sotto accusa, investendo in nuove soluzioni che permettono di lavorare in modo sostenibile, produrre cibo sano e di qualità e tutelare il benessere animale.