Cultivating the future: la Sicilia del vino si racconta
Presentato il report dell’associazione curato dall’Università di Messina. L’identikit di Assovini Sicilia testimonia la capacità delle aziende siciliane di rinnovarsi nel segno della sostenibilità, innovazione, biodiversità, enoturismo, ricerca e innovazione.
Mariangela Cambria, presidente Assovini Sicilia: “Dopo 25 anni, Assovini ha vinto la sua sfida: la Sicilia del vino è una Sicilia contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontare e raccontarsi attraverso il vino come parte di uno straordinario mosaico di territori”
Un’associazione dinamica e contemporanea, capace di rinnovarsi e adattarsi nel tempo, che ha già tracciato la rotta per il futuro puntando su enoturismo, sostenibilità, innovazione, ricerca, sperimentazione, il ruolo delle nuove generazioni. È la fotografia di Assovini Sicilia scattata dalle docenti Tindara Abbate e Alessandra Costa del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina nel report 2024 “Cultivating the future: la Sicilia del vino si racconta”, commissionato dall’associazione vitivinicola e presentato questa mattina a Palermo, nella Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, dopo l’anteprima di martedì presso Palazzo Grazioli, sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia. Il sondaggio ha coinvolto le aziende associate di Assovini Sicilia: 80 su 100 hanno risposto al questionario su aree tematiche come l’export, la produzione, la trasformazione digitale, la transizione generazionale e la biodiversità. Fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, Assovini Sicilia ha celebrato quest’anno venticinque anni e oggi conta 101 aziende associate. Secondo il report elaborato dal Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina, nel 95% delle aziende vitivinicole di Assovini Sicilia, i membri della famiglia sono direttamente coinvolti nella direzione di impresa. In questo quadro di continuità e stabilità, la transizione generazionale è ormai una realtà: circa il 78% delle aziende familiari ha già integrato una nuova generazione nella gestione aziendale. “Con Assovini Sicilia inizia il rinascimento del vino siciliano, inteso come una nuova era che ha unito la qualità del vino prodotto dalle aziende alla capacità delle stesse di veicolare la storia e la cultura siciliana attraverso il vino.
Dopo 25 anni, Assovini ha vinto la sua sfida: la Sicilia del vino è una Sicilia contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontare e raccontarsi attraverso il vino come parte di un progetto corale dove le singole storie si intrecciano e compongono uno straordinario mosaico di territori. Un’ immagine nuova che ha consentito alla Sicilia di essere percepita come un continente vitivinicolo che fa della sua biodiversità la sua ricchezza” – commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia. La produzione delle aziende di Assovini Sicilia si contraddistingue per qualità, ricerca di nuovi stili e sperimentazione, in linea con la vocazione del territorio, la varietà vitivinicola e le tipologie che intercettano le nuove tendenze del mercato. Secondo i dati del report, sono 47,6 milioni le bottiglie prodotte nel 2023 dalle ottanta cantine che hanno risposto al sondaggio: l’83% di queste produce vini DOC, mentre risulta significativa la percentuale degli associati che nel 2023 ha prodotto vini spumanti (55.6%).
Nell’isola dalla straordinaria ricchezza ampelografica – oltre settanta le varietà autoctone – spicca l’interesse verso i vitigni reliquia di Lucignola e Vitrarolo, ed alcune uve di interesse storico locale, quali il Corinto Nero, l’Albanello, la Nocera ed il Vermentino. Le aziende di Assovini Sicilia mostrano grande attenzione verso l’autenticità e il forte orientamento innovativo, come testimoniato dal 22% delle imprese che partecipa a progetti di sperimentazione nei vigneti e dal 20.3% di imprese che ha attivato dei progetti con enti di ricerca. “Il Vigneto Sicilia, oltre a dare ampio respiro all’economia siciliana permette di attivare diversi progetti di ricerca – promossi dal Consorzio Doc Sicilia – come “Bi.Vi.Si.” (biodiversità viticola siciliana), la “Valorizzazione del germoplasma” e il progetto “Vista Lucido”. Questa intensa attività scientifica, grazie a un importante partenariato, ha come obiettivo la valorizzazione della diversità intra-varietale, la selezione di materiale di propagazione, la resilienza e multidisciplinarietà produttiva della vitivinicoltura siciliana” aggiunge Giuseppe Figlioli, enologo e consigliere del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.
Il futuro delle aziende di Assovini Sicilia segue la rotta dell’innovazione, della sostenibilità e della trasformazione digitale definendo la propria capacità competitiva nel mercato. Il cuore green dell’isola è rappresentato da un significativo 65% delle imprese che ha investito nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili; il 56.5 % ha già acquisito delle certificazioni di sostenibilità e il 76.1% delle imprese che ha risposto al sondaggio ha già ottenuto una certificazione biologica. L’impegno di Assovini Sicilia a supporto della sostenibilità è confermato dalla nascita della Fondazione SOStain Sicilia, un programma per la vitivinicoltura siciliana, promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia, allo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale. Spinte dal vento del cambiamento, l’89.1% delle imprese vitivinicole ha dichiarato di avere introdotto diverse innovazioni che riguardano numerose tipologie – dalle innovazioni di processo, di mercato, di organizzazione, di prodotto e di approvvigionamento. Si scrive enoturismo si legge wine experience. Il futuro delle aziende vitivinicole siciliane punta sulle esperienze in cantina e sul coinvolgimento del territorio assegnando al turismo enoculturale il ruolo di ambasciatore della Sicilia nel mondo. La cantina e la vigna non sono solo luoghi di produzione e degustazione, ma spazi culturali. Per le cantine di Assovini Sicilia l’enoturismo rappresenta una delle espressioni più autentiche dell’unione tra la passione per il vino e la scoperta del territorio come evidenziato da quel 84.8% delle imprese che ha già implementato servizi enoturistici. La presentazione del report è stata anche l’occasione per annunciare la partnership tra Assovini Sicilia e l’associazione La Sicilia di Ulisse che riunisce hotel di charme, ristoranti e cantine d’eccellenza. “Siamo entusiasti della collaborazione con Assovini Sicilia, un partner con cui condividiamo la missione di valorizzare il patrimonio della nostra isola, dove enogastronomia, ospitalità, cultura e tradizioni si intrecciano in modo indissolubile. Da oltre vent’anni, la nostra Associazione è impegnata a offrire ai viaggiatori un’esperienza autentica di Sicilia tra cibo, vino e hotellerie di lusso. L’enoturismo è per noi un connubio perfetto tra la passione per il vino e la scoperta del territorio ed è per questo che siamo felici di partecipare agli eventi promozionali di Assovini in Italia e all’estero. Crediamo che l’unione tra l’alta cucina dei nostri chef e i vini delle cantine associate sia il miglior modo per far conoscere al mondo i gusti, i profumi e gli aromi che rendono la Sicilia una destinazione unica” dichiara Tony Lo Coco, presidente La Sicilia di Ulisse.
Assovini Sicilia Fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, Assovini Sicilia oggi conta 101 aziende associate che producono circa 900 etichette da cui si genera più dell’80% del valore del vino siciliano imbottigliato. Ad unire gli associati è il grande amore per la propria terra e la consapevolezza che il vino siciliano rappresenti un valore unico nel panorama enologico italiano e mondiale. Attraverso la Fondazione SOStain Sicilia, Assovini è inoltre impegnata nel promuovere e supportare la sostenibilità sociale, economica e ambientale, incentivando le buone pratiche per una vitivinicoltura sempre più green. Un’associazione dinamica e contemporanea che ha già tracciato la rotta per il futuro puntando sulle nuove generazioni.