Agricoltura italiana, motore di energia rinnovabile: contributo all’11% e potenziale raddoppio entro il 2030, ecco i dati dell’Osservatorio sulle agroenergie di Confagricoltura
L’agricoltura italiana si conferma un pilastro fondamentale nella produzione di energia rinnovabile elettrica, contribuendo all’11% del fabbisogno nazionale. Un traguardo significativo, raggiunto grazie a 48.000 impianti e una capacità installata di 5 GW, con una produzione annua di 13 TWh. Ma le prospettive sono ancora più incoraggianti: secondo il primo rapporto dell’Osservatorio sulle agroenergie di Confagricoltura, il contributo del settore agricolo potrebbe raddoppiare entro il 2030, raggiungendo il 22% se si considerano tutti i terreni, anche quelli non appartenenti ad aziende agricole.
Il rapporto, elaborato da Confagricoltura in collaborazione con EY, offre una fotografia dettagliata del settore delle agroenergie in Italia e analizza le potenzialità di sviluppo da qui al 2030. Dai dati raccolti su un campione di 400 aziende agricole medio-grandi e dai database pubblici, emerge un quadro di crescita costante, con una capacità installata delle fonti rinnovabili (bioenergie, idroelettrico e fotovoltaico) che nel 2023 ha superato i 57 GW.
La produzione di energia rinnovabile da fonti agricole è concentrata principalmente in quattro regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. Queste regioni, grazie alla loro vocazione agricola e alla presenza di infrastrutture adeguate, rappresentano un vero e proprio motore per lo sviluppo delle agroenergie.
Il rapporto dell’Osservatorio sulle agroenergie evidenzia il grande potenziale del settore agricolo nel contribuire alla transizione energetica del Paese. Grazie all’innovazione tecnologica e agli investimenti in nuove infrastrutture, l’agricoltura italiana può giocare un ruolo sempre più importante nella produzione di energia pulita e sostenibile.