Produzione cotone di Gela, manca registrazione Ue

Il Movimento 5 stelle in soccorso dell’eccezionale produzione di cotone di Gela che rischia di andare al macero. I deputati M5S dell’Ars hanno presentato un’interpellanza all’assessore regionale per le risorse agricole ed alimentari, Dario Cartabellotta,   “per sapere se non si ritenga che la regione siciliana debba urgentemente trasmettere all’ Unione Europea la richiesta di registrazione della coltivazione del cotone nel piano culturale nazionale, considerato l’impatto positivo che tale coltivazione può aver nell’economia regionale siciliana”.

L’atto parlamentare – che vede come prima firmataria Claudia La Rocca, che in merito ha pure presentato nei mesi scorsi un’interrogazione –  mira a salvare una eccezionale produzione di cotone, che si aggira intorno ai 50 quintali, ottenuta nell’ambito di un progetto sperimentale durato tre anni e coordinato dalla facoltà di Agraria dell’Università del Mediterraneo di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Ente di sviluppo agricolo e di alcuni ricercatori e tecnici dell’università di Catania.

In mancanza della registrazione, il progetto andrebbe in fumo, vanificando le aspettative degli agricoltori gelesi, che vedono in questa sperimentazione una strada per risollevare l’economia e l’immagine locale.

La holding svizzera Anderul, infatti, ha lasciato intendere che sarebbe disposta ad investire nella piana di Gela 5 milioni di euro per dare impulso alla filiera del cotone e trasformare la fibra in filato pregiato.

La questione cotone di Gela è stata denunciata anche dai parlamentari Cinque stelle nazionali.

“Il caso del cotone nella piana di Gela – afferma Loredana Lupo, capogruppo agricoltura M5s alla Camera – è la dimostrazione che anche quando ci si impegna a favorire l’economia locale le istituzioni con le loro inadempienze riescono ad annullare ogni sforzo. Non si può buttare al macero un’intera produzione soltanto perché la Regione siciliana non ha ancora provveduto ad avviare presso l’UE le pratiche di richiesta per la reintroduzione del cotone e la conseguente registrazione dello stesso nel piano colturale nazionale”.

La qualità del cotone prodotto a Gela sarà analizzata in Spagna, dove saranno inviati alcuni campioni, anche se  alcuni periti l’hanno già definita ottima. I semi, invece, saranno analizzati in Italia per stabilirne il contenuto di olio e proteine.

Nei giorni scorsi c’era stata una polemica sull’argomento che aveva indotto l’assessore regionale alle Risorse agricole a diramare un comunicato per spiegare la posizione della Regione:

“In risposta a quano dichiarato sulle inadempienze della Regione Siciliana che, secondo quanto erroneamente riportato, avrebbe mandato al macero un raccolto record di cotone, si rende noto che: la coltura del cotone non è stata inserita nel PSR Sicilia 2007-2013 in quanto non compresa tra le colture elencate nel programma; il cotone infatti risulta catalogato tra le colture industriali e non tra quelle agrarie pertanto, non è stato possibile prevedere investimenti beneficiando degli aiuti comunitari, come invece è avvenuto per le altre colture. Al cospetto dei regolamenti comunitari pregressi, il nuovo regolamento, relativo alla nuova programmazione 2014-2020 (su sollecitazione della Regione Siciliana) prevede invece l’inserimento del cotone tra le colture che potranno beneficiare degli aiuti comunitari in favore degli agricoltori”.