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Un Centro pubblico di “Preservazione della Biodiversità” a Bisacquino

Il comune di Bisacquino è uno dei pochi enti pubblici siciliani beneficiario della Misura 214/2A – P.S.R. Sicilia 2007/2013 – Reg. Cee 1698/05 “Sostegno alla conservazione delle risorse genetiche in agricoltura” Azione A “Preservazione della Biodiversità” e finalizzata alla realizzazione di due campi pubblici di conservazione.
Il Centro della biodiversità è stato presentato nel corso di una interessante manifestazione che ha coinvolto l’Istituto tecnico agrario di Bisacquino ed alcuni operatori locali.

La struttura è costituita da un campo di piante madri e da altri due campi di collezione, siti, rispettivamente, in c.da Crocida e Via Decano Di Vincenti, ad un tiro di schioppo dal centro abitato.
La superficie complessiva interessata è di 6. 600 mq che ha consentito la messa a dimora di 305 piante arboree, innestate con le varietà locali, ed inoltre, circa 800 piante erbacee, afferenti agli ecotipi locali di cipolla e sedano di Bisacquino.

Al convegno hanno partecipato il Prof. Tommaso Di Giorgio, sindaco del comune di Bisacquino, Ente beneficiario del progetto, la Sig.ra Trapolino Caterina, responsabile del programma, i Dottori Agronomi: Nicola Pillitteri, Ezio Caronna, Vittorio Li Puma, i Dottori Forestali Gaetano La Placa, e Angela Cannizzaro, il prof. Pomara Mario Zabbia preside dell’Istituto Don Calogero Di Vincenti di Bisacquino, il Dr. Giovanni Gugliuzza, e la dr.ssa Maria Carole Fiore del Consiglio entrambi per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) di Bagheria. Gli interventi sono stati moderati dal Dr. Antonio Vella.

Per il sindaco di Bisacquino Il “Centro pubblico di preservazione della biodiversità agraria” nasce e si sviluppa con l’obiettivo di creare un centro di divulgazione scientifica capace di tutelare e valorizzare i frutti antichi a rischio di estinzione o di forte erosione genetica”.

Gli agronomi Nicola Pillitteri, Ezio Caronna, curatori degli aspetti tecnici hanno evidenziano che: “il campo ha lo scopo di salvaguardare il germoplasma agrario, che si è costituito ed affermato in quest’area, grazie alle caratteristiche pedoclimatiche salvaguardate e adottate dalle popolazioni locali, insomma una banca vegetale da potere fornire materiale genetico per altre ricerche genetiche”.

L’attività di ricerca ha consentito di individuare 12 specie vegetali (10 arboree e 2 erbacee) e diverse varietà locali che disegnano il paesaggio agrario siciliano. Il materiale raccolto (talee e semi) e le “schede di campo” delle piante madri, corredate di materiale fotografico, è stato di volta in volta consegnato al “Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e Analisi dell’Economia Agraria – Centro di Difesa e Certificazione (CREA DC)” di Bagheria (PA), per la successiva fase di caratterizzazione morfologica e genetica.

Tra le varietà locali recuperate si evidenziano l’Azzeruolo (Crataegus azarolus L.), giallu e russu; Ciliegio (Prunus avium L.): caddusa, cappuccia, maiolina, mastrantoni, moscatello bianco, moscatello nero; Cipolla (Album cepa L.): cipolla di Bisacquino; Corbezzolo (Arbutus unedo L.) “Mbriaculi” o “miriaculi”; Cotogno (Cidonia oblonga Mill.): comune, bummuliddu, nustrali; Melo (Malus communis L.): cannamele, gelato, sgadari, russuliddu dolce, rosso piccola; Nespolo d’inverno (Mespilus germanica L.): comune, grossa, madonita; Olivo (Olea europea L.): biancolilla, crastu, giarraffa, nerba, piricuddara; Pesco (Prunus persica L.): pescabivona agostina, pescabivona, ianca, pescabivona murtiddara, pescabivona settembrina; Sedano (Apium graveolens L.): sedano di Bisacquino; Sorbo (Sorbus domestica L.): agustina, a piru, durisi, grosso, muddisi, natalinu, Santa Maria; Susino (Prunus domestica L.): ariddu di core, coscia di monaca, occhio di voju biancu, rapparino, russu d’uovo, sanacore.

La preoccupazione di tutti è legata al fatto che questa bellissima struttura, che necessita di essere salvaguardata e curata, nel tempo, possa essere abbandonata a se stessa.