Colture

Cimice asiatica: è allarme per frutta e ortaggi

E’ allarme rosso nel Nord Italia per la presenza dell’ Halyomorpha halys, conosciuta come cimice marmorata o cimice asiatica, un insetto della famiglia delle Pentatomidae (ordine rincoti), originario di Cina, Giappone e Taiwan che può causare danni estesi sia alla frutticoltura (soprattutto alle Rosaceae) e sia all’orticoltura (soprattutto Fabaceae).

Il Ministro Centinaio, sollecitato dalle organizzazioni di categoria, ha dichiarato: “Convocherò al più presto il tavolo interministeriale di crisi con le associazioni di categoria e le Regioni per affrontare definitivamente la questione della cimice asiatica. In questi mesi al Ministero abbiamo portato avanti un attento lavoro di monitoraggio per analizzare la diffusione della cimice, il Crea ha avviato sperimentazioni con prove in campo e in laboratorio per poter introdurre gli antagonisti naturali che possano debellare l’insetto. Ora è arrivato il momento di metterci intorno a un tavolo e ascoltare le richieste che ci arrivano dal mondo agricolo. Il nostro impegno è massimo. Intendiamo contrastare immediatamente la proliferazione di questo insetto che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e danneggiando i nostri frutteti e predisporre stanziamenti specifici per venire incontro alle aziende agricole in crisi. Non lasceremo soli gli agricoltori e faremo il possibile per aiutare le centinaia di aziende agroalimentari danneggiate da questo flagello”.

Il fitofago è stato introdotto accidentalmente negli Stati Uniti nel mese di settembre 1998 diventando stabile nei frutteti degli USA. In Italia il primo esemplare è stato rinvenuto in provincia di Modena nel settembre 2012 e studiato dall’Università di Modena e Reggio Emilia.
Per i ricercatori UNIMORE, in prima linea per lo studio dei danni da Halyomorpha Halys: “Gli adulti sono lunghi circa 1,7 centimetri e hanno la caratteristica forma a scudo comune anche in altre cimici. Ci sono varie tonalità di bruno sulla parte superiore e sul lato inferiore, con toni di grigio, bianco sporco, nero, rame e macchie di colore bluastro. Altri caratteri di riconoscimento di questa specie comprendono le bande luminose alternate sulle antenne e bande scure alternate sul bordo esterno dell’addome. Le zampe sono marroni con deboli chiazze bianche o strisce. Lo sbocco delle ghiandole odorifere si trova sul lato inferiore del torace, tra la prima e la seconda coppia di zampe, e sulla superficie dorsale dell’addome. Nei luoghi di origine (Giappone, Cina, penisola coreana e Taiwan) si ha una sola generazione all’anno, mentre nelle zone più favorevoli fino a quattro. Le femmine si accoppiano più volte di seguito e l’accoppiamento dura circa 10 minuti (molto meno rispetto a specie affini). Vengono depositate tra 100 e 500 uova, con una media intorno a 250 uova. Il tempo di sviluppo degli animali adulti dipende dalla temperatura e dalla dieta (in condizioni di laboratorio dura circa 50 giorni)”.

Per nutrirsi perfora i tegumenti della pianta ospite con l’apparato boccale modificato; questa modalità di alimentazione comporta, in parte, la formazione di fossette o aree necrotiche sulla superficie esterna dei frutti, la punteggiatura della foglia, la perdita di semi, e l’eventuale trasmissione di fitopatogeni.

L’insetto sopravvive all’inverno come adulto, riparandosi all’interno di case e altri ripari a partire dalle serate autunnali più fredde, spesso riunendosi a migliaia di individui nei siti di svernamento. Gli adulti possono vivere da diversi mesi a un anno. Una volta all’interno del riparo, andranno in uno stato di ibernazione, aspettando la fine dell’inverno; tuttavia il calore all’interno della casa spesso li induce a ridiventare attivi, e possono volare maldestramente intorno a lampadari o fonti luminose.

Molti insetticidi provati risultano inefficaci; inoltre, questi insetti sono altamente mobili, e una nuova popolazione può reinsediarsi rapidamente dopo che la popolazione residente è stata eliminata. A partire dal 2012, le popolazioni dei predatori autoctoni come le vespe e gli uccelli insettivori hanno mostrato segni di aumento numerico essendosi adattate alla nuova fonte di cibo.

In Cina il Trissolcus japonicus, un imenottero parassitoide della famiglia Scelionidae, è un antagonista naturale di H. halys.

Foto: Yerpo [CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons