“Stagione Irrigua a rischio e ruoli insostenibili”, l’allarme di Cia Sicilia Orientale

“I Consorzi di Bonifica affogano tra i debiti, mentre l’acqua resta un miraggio: ma come si fa a pensare ad un ulteriore aumento dei ruoli del consortili del 20% quando i debiti per i ruoli pregressi da riscuotere ammontano a 60 milioni di euro, quelli complessivi superano i 120 milioni di euro e paga soltanto il 40% degli utenti?”. A dichiararlo sono il presidente di Cia Sicilia Orientale Giuseppe Di Silvestro e il responsabile regionale Cia per i Consorzi di Bonifica Giosuè Catania, dopo aver preso visione dell’ultimo provvedimento finanziario della Regione Siciliana che potrebbe portare quest’anno all’aumento dei ruoli consortili di un ulteriore 20%, con un l’incremento complessivo dal 2012 ad oggi del +160%.

“Reiteriamo la richiesta urgente di un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla per discutere della generale questione della bonifica in Sicilia – sottolinea Giuseppe Di Silvestro – mentre attendiamo da decenni una riforma solo annunciata, che rischierebbe comunque di essere un salto nel buio”.

Possibile che l’unica scelta sia aumentare i ruoli consortili, pur sapendo che paga solamente il 30/40 % di utenti? – si domanda Giosuè Catania – Non ci si rende conto della situazione esplosiva che si vive in Sicilia ed è grave ed inopportuno quello che in altri termini risulta un accanimento verso gli agricoltori”.

“E’ l’ultima singolare trovata della Regione Siciliana a firma del dirigente del Servizio 4 – spiega Giosuè Catania – che impone in modo perentorio ai consorzi di bonifica la rimodulazione del bilancio tenendo conto del minore trasferimento del contributo Regionale per il pagamento degli emolumenti al personale a tempo indeterminato”. “In parole povere – i consorzi di Bonifica, pena la non approvazione del bilancio di previsione devono predisporre, con apposita variazione, una maggiore entrata che per il Consorzio di Bonifica di Catania ammonta ad oltre 1 milione e 330 mila euro. Per tutti i sei Consorzi di Bonifica accorpati nel consorzio unico della Sicilia Orientale, la riduzione del trasferimento da annoverare come importo nelle entrate ammonta ad oltre 5 milioni 450 mila di euro”.

“È bene fermarsi a riflettere sulla funzionalità di un sistema che è imploso –prosegue Catania – altro che Riforma della Bonifica. 26 Anni di commissariamento avrebbero dovuto suggerire al Governo Regionale un cambio di passo per garantire strumenti moderni ed efficienti liberi da incrostazioni finanziarie ed in grado di favorirne la democratizzazione”.

La distribuzione irrigua è a rischio – conclude Giuseppe Di Silvestro – gli interventi di manutenzione sulle condotte e sui canali, oltre che le gravi insufficienze strutturali in molti invasi presuppongono una reale programmazione condivisa nell’individuazione degli interventi e degli obiettivi. La Regione deve esprimere un percorso di chiarezza ed interventi risolutivi. Si proceda alla sospensione del decreto dirigenziale e di tutti i ruoli per un periodo di sei mesi per istituire una task force che faccia una volta per tutte chiarezza sullo stato dell’arte, proponga un ricalcolo delle tariffe in modo razionale e trasparente e constati la reale volontà sull’intervento finanziario che la Regione deve disporre per sanare il pregresso dei Consorzi di bonifica”. Mantenere in vita il sistema attuale diventa una scelta incomprensibile la cui responsabilità non può passare inosservata né da parte del Governo né da parte della Politica Regionale”.