Pnrr e infrastrutture irrigue, approvata lista dei progetti ammissibili ma è polemica in Sicilia

E’ stato approvato il primo elenco di progetti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue ammissibili a finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Risultano ammissibili a finanziamento 149 progetti, di livello esecutivo, presentati da Consorzi di Bonifica ed Enti irrigui, per un importo complessivo di investimenti pari a 1,6 miliardi di euro. Sempre con lo stesso provvedimento, sono stati considerati ammissibili 10 ulteriori progetti, di livello definitivo, per un importo di circa 89 milioni di euro.

Il provvedimento adottato ieri si inquadra nella Missione 2 Componente 4 (M2C4) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), denominata “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche”.

Si tratta di un piano di investimenti di grande portata, con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle diverse emergenze in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell’economia del Paese, in un’ottica di miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi. L’innovazione delle infrastrutture irrigue è infatti la chiave di volta per coniugare tutela ambientale e competitività del settore agroalimentare su di un mercato sempre più globalizzato.

Alla definizione della lista dei progetti ammissibili si è giunti attraverso un processo selettivo portato a termine grazie ad un’apposita piattaforma informatica gestita dal Ministero attraverso il CREA, che ha coinvolto gli Enti proponenti, le Autorità di Distretto, le Regioni e Province autonome.

I progetti selezionati saranno ora sottoposti a controllo da parte del Ministero per la verifica delle condizioni di finanziabilità ai termini di legge.

Il decreto di approvazione e la lista dei progetti finanziabili è consultabile al link: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17399

«Apprendiamo dal Mipaaf che solo 31 dei 63 progetti presentati dalla Sicilia sono stati presi in considerazione attraverso il decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi afferenti al PNRR per investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo. E questo lo dice lunga sulla recidiva ostilità di Roma nei confronti della agricoltura siciliana».

Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura e sviluppo rurale, Toni Scilla che sottolinea: «Con quale criterio e come si è proceduto alla selezione? È chiaro che qualcosa non quadra. Il Ministro Patuanelli scade in valutazioni sommarie a tutto svantaggio della Sicilia, e non è la prima volta che lo fa. Ricordiamo – uno dei tanti esempi che potrei citare – il tentativo di scippare fondi del PSR. Un atteggiamento ostile, che registriamo per l’ennesima volta, e che ci porterà ad effettuare le dovute verifiche e valutazioni. Quanti si stanno esibendo, con prontezza sospetta, in note e comunicati che di fatto esultano per l’ennesima ingiustizia romana nei confronti del Sud e della Sicilia, farebbero bene – da compagni di partito dello stesso ministro – a indirizzargli pressanti richieste di spiegazioni. Non meritano risposta perché – conclude Scilla – con incosciente sfrontatezza, remano contro gli interessi dell’Isola e dei siciliani».

“32 progetti su 32 presentati dalla Regione per il PNRR bocciati da Roma e 360 milioni che potevano arrivare in Sicilia vanno in fumo. Il governo regionale del nulla colpisce ancora. Musumeci abbia un sussulto di dignità e si dimetta. Senza di lui la Sicilia può ancora salvarsi”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo la clamorosa bocciatura arrivata dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

“I progetti presentati dai consorzi di bonifica siciliani – afferma il capogruppo 5 stelle Giovanni Di Caro – sono stati relegati tutti nell’elenco di quelli ritenuti inammissibili, questo dimostra ancora una volta l’incapacità progettuale degli uffici regionali. È lecito temere, a questo punto, che quanto avvenuto in materia di agricoltura possa ripetersi anche per altri interventi, che, senza i fondi del PNRR, non possono essere realizzati. Questa ennesima batosta, che si va ad aggiungere alle tante leggi impugnate dal Consiglio dei ministri, conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che questo governo opera poco e niente e quando lo fa, lo fa malissimo”.

“Tutto questo – conclude Di Caro – è inammissibile, la Sicilia, per il bene dei siciliani, andrebbe commissariata, a meno che Musumeci non prenda atto di questo ennesimo disastro e si dimetta. Intanto predisporremo una richiesta di accesso agli atti per capire il perché di questo altro gravissimo schiaffo ai siciliani”.

Nel pomeriggio di lunedì è arrivata una nota ufficiale del Ministero sulla questione dei progetti siciliani non ammessi: “Nessuno dei 31 progetti di investimento presentati dai Consorzi ed Enti siciliani ha intercettato tutti i criteri previsti per la selezione dei Progetti irrigui sul PNRR. I criteri di ammissibilità per ottenere il finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono 23 e riguardano tra gli altri punti il livello di esecutività dell’opera, l’entità del risparmio idrico, la superficie oggetto di intervento, le tecnologie utilizzate e i benefici ambientali prodotti. Per essere ammessi, i progetti dovevano soddisfare tutti i 23 criteri previsti; di conseguenza, se anche un solo criterio non è stato soddisfatto, il progetto non può essere ammesso.
Alla definizione della lista dei progetti ammissibili si è giunti attraverso un processo selettivo portato a termine grazie ad un’apposita piattaforma informatica denominata “DANIA” gestita dal Mipaaf attraverso il CREA e che ha coinvolto gli Enti proponenti, le Autorità di Distretto, le Regioni e Province autonome”.

“Nella banca dati “DANIA”, alla data di scadenza utile per la presentazione dei progetti su PNRR, erano presenti in totale 61 progetti di Enti irrigui della Regione Siciliana. Per 32 progetti è stata inserita come Fonte di finanziamento “Recovery Plan – Mipaaf”, per uno i termini di inserimento erano errati. Pertanto gli Enti della Regione Siciliana hanno presentato in totale 31 progetti su PNRR. I rimanenti progetti non sono stati candidati sul Recovery Plan. Ricordiamo che tutti i progetti presentati dai Consorzi e gli Enti irrigui delle regioni sono stati valutati su criteri precisi, che sono stati approvati con due decreti ministeriali ( DM 30 giugno 2021 e DM 30 luglio 2021), portati per informativa alla Conferenza Stato Regioni, che ha riunito, in data 23 settembre 2021, l’apposito “Tavolo tecnico PNRR-Mipaaf”, che ha preso atto con soddisfazione del lavoro svolto. I soggetti proponenti (Consorzi di Bonifica ed Enti Irrigui) infatti come previsto dalla procedura di selezione, hanno inserito i progetti di investimento nella piattaforma informatica e tutte le Regioni, compresa la Sicilia hanno avuto la facoltà di esprimere una propria valutazione in funzione delle priorità di investimento. Tutti passaggi su cui i Consorzi, gli Enti irrigui e la Regione Siciliana erano perfettamente a conoscenza”.

“In aggiunta al PNRR, il Ministero ha già concordato con le Regioni un’ulteriore processo selettivo che si concluderà nel mese di novembre 2021, grazie ai fondi nazionali messi a disposizione dalla legge di stabilità, ammontanti a 440 milioni di euro. In tale contesto, potranno trovare spazio ulteriori progettualità, a condizione vengano risolte le criticità che ne hanno impedito il finanziamento con il PNRR”.