Più impresa Ismea, contributo a fondo perduto e mutuo ora anche per le donne in agricoltura
Il Decreto Sostegni bis, convertito in legge 23 luglio 2021, n. 106, estende la misura “Più Impresa” anche all’imprenditoria femminile. La misura è dedicata ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa senza limiti di età.
Come funziona Più Impresa
- A cosa serve: favorire il ricambio generazionale in agricoltura e ampliare aziende agricole esistenti condotte da giovani e donne.
- A chi si rivolge: micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti ovvero donne, con i seguenti requisiti:
- subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
- ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
La maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni.
- Caratteristiche dell’intervento Più Impresa
- Investimenti fino a euro 1.500.000 Iva esclusa;
- Durata da 5 a 15 anni.
- Cosa finanzia: progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:
- le spese per lo studio di fattibilità sono ammissibili nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12 per cento dell’investimento da realizzare;
- le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- le spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione;
- per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10 per cento dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare;
- la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100 per cento della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.
- Agevolazioni sull’intero territorio nazionale:
- mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili;
- contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.
- Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di euro 200.000.
- Le spese effettuate devono essere rendicontate per Stato Avanzamento Lavori (nel numero massimo di 5) al fine di ottenere l’erogazione delle corrispondenti quote di agevolazioni.
- Cosa non finanzia: diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.
- Garanzie: L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100 per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall’ISMEA. Sono ammissibili:
- garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
- in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.