Pac, giovani agricoltori: come accedere agli aiuti

Il ricambio generazionale è uno degli aspetti principali della PAC (Politica Agricola Comune). La sua prima apparizione è arrivata con la prima grande riforma del 1992. Ecco come i giovani possono accedere agli aiuti

L’intuizione era quella di attivare l’innovazione tecnica e organizzativa del settore primario attraverso una maggiore presenza dei giovani in agricoltura, considerati più ricettivi rispetto alle innovazioni e maggiormente fiduciosi nelle le tecnologie digitali.

I dati ISMEA indicano per l’Italia, tra il 2014 e il 2020, un incremento del 10% del numero di imprese partecipate e controllate da giovani al di sotto dei 35 anni, mentre un altro dato del Centro Studi Divulga, 2022, evidenzia la nascita di nuove aziende pari al 55% più alto rispetto a tutti gli altri settori.

Nel contesto europeo solo l’11% delle aziende agricole europee è gestito da agricoltori con meno di 40 anni e in Italia solo l’8%.

Tra i punti individuati nell’analisi SWOT effettuata dall’Italia in preparazione del PSN, con riferimento ai giovani agricoltori si sono evidenziate debolezze riconducibili a varie cause, tra le quali il difficile accesso al credito, alla terra e l’instabilità dei redditi.

Per cercare di favorire il ricambio generazionale anche per la nuova PAC conferma l’impegno dell’Unione europea per contrastare la senilizzazione dell’agricoltura e favorire l’insediamento dei giovani.

I requisiti d’accesso alla Pac per i giovani

I requisiti necessari per rientrare nella conduzione di un’azienda agricola con la qualifica di “Giovane agricoltore” sono:

  • avere un’età compresa tra 18 e 40 anni, conseguiti nell’anno di presentazione della prima domanda di aiuto (quindi al 31 dicembre dell’anno di domanda non deve superare i 40 anni di età);
  • si insedia per la prima volta in un’azienda agricola, oppure si è insediato nei cinque anni precedenti;
  • ricopre il ruolo di “capo d’azienda”.

Deve possedere inoltre uno dei seguenti titoli di studio:

  • titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo;
  • titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo non agricolo e attestato di frequenza ad almeno un corso di formazione di almeno 150 ore, con superamento dell’esame finale, su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale, tenuto da enti accreditati dalle Regioni o Province autonome, o partecipazione ad un intervento di cooperazione per il ricambio generazionale;
  • titolo di scuola secondaria di primo grado, accompagnato da esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale o acquisita nell’ambito dell’intervento di cooperazione per il ricambio generazionale;
  • titolo di scuola secondaria di primo grado accompagnato da attestato di frequenza ad uno o più corsi di formazione di almeno 150 ore come stabilito dalla medesima Regione o Provincia autonoma, con superamento dell’esame finale, su
  • tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale.
  • Nel caso venga costituita un’impresa individuale (persona fisica con apertura della partita Iva agricola per la prima volta nell’anno di domanda o nei cinque anni precedenti) il giovane agricoltore è di fatto anche il capo di azienda.

Il Giovane Agricoltore che si trova nelle condizioni sopra descritte può essere considerato “capo dell’azienda”, cioè deve avere il controllo effettivo e duraturo dell’azienda agricola in relazione alle decisioni inerenti alla gestione, agli utili e ai rischi finanziari.

Pac, benefici dei giovani agricoltori

L’acquisizione della qualifica di Giovane Agricoltore permette:

  • Accesso al primo insediamento per Giovani Agricoltori;
  • percepire il Sostegno complementare al reddito per il Giovane Agricoltore;
  • richiedere l’assegnazione dei titoli dalla riserva nazionale con la fattispecie Giovane Agricoltore.
  • Accesso alla Misura Cooperazione e ricambio generazionale
  • Interventi Nazionali (ISMEA)

Pac, accesso al primo insediamento per Giovani Agricoltori

Gli Stati membri, possono concedere un aiuto per l’insediamento di giovani agricoltori, anche per l’avvio di nuove imprese rurali attraverso un sostegno che sarà ancora una volta gestito dalle regioni, con un massimale che passa da 70mila euro a 100mila euro. Il sostegno può essere concesso in forma di premio in conto capitale anche in più stati di avanzamento o attraverso il ricorso a strumenti finanziari oppure attraverso una combinazione delle due modalità.

Sostegno complementare al reddito per il Giovane Agricoltore

Al pagamento complementare giovani viene destinato il 2% del plafond nazionale dei pagamenti diretti. Il sostegno complementare al reddito è un sostegno destinato per i giovani agricoltori che:

  • hanno costituito, recentemente e per la prima volta un’azienda (Stato di Giovane Agricoltore);
  • hanno diritto all’erogazione del sostegno di base (titoli).

Il sostegno è concesso per una durata massima di cinque anni a decorrere dal primo anno di presentazione della domanda di aiuto per i giovani agricoltori.

Il sostegno viene erogato all’agricoltore che ha diritto al pagamento del sostegno di base (quindi l’azienda deve avere possedere almeno un titolo) per ciascun ettaro ammissibile:

  • per un periodo massimo di cinque anni;
  • per un numero massimo di 90 ettari.

L’importo previsto dal Piano Strategico per il sostegno al giovane agricoltore è di 83,50 €/ettaro.

Accesso alle Misure dello Sviluppo rurale

La novità della misura di primo insediamento, 6.1 del precedente Psr, si chiamerà misura SRE01, ed è sostanzialmente un incentivo ai giovani sia per l’insediamento che per gli investimenti. L’accesso avverrà attraverso bandi pubblici predisposti da ogni singola regione.

Cooperazione per il ricambio generazionale

Altra interessante Misura nell’ambito del secondo pilastro riguardante lo Sviluppo rurale è la “Cooperazione per il ricambio generazionale”. L’obiettivo di questo strumento è di favorire il graduale passaggio dell’attività di impresa agricola ai giovani attraverso lo scambio di competenze, attraverso l’affianchino delle conoscenze tra giovani e agricoltori maturi.
I beneficiari sono sia agricoltori anziani che giovani i quali stipulano un contratto di affiancamento per la durata massima di 3 anni, in cui l’imprenditore agricolo anziano si impegna a trasferire le proprie conoscenze al giovane che potrà contribuire direttamente alla gestione dell’impresa e compartecipare agli utili di impresa per una quota compresa tra il 30% e il 50%. Il contratto può stabilire il subentro del giovane nella gestione aziendale e in caso di vendita, per i sei mesi successivi alla
conclusione del contratto, il giovane avrà diritto di prelazione; qualora si verificasse la conclusione anticipata del contratto il giovane avrà diritto a forme di compensazione. L’intervento garantisce vantaggi per entrambi le parti: l’anziano potrà beneficiare del contributo e delle energie lavorative del giovane, il quale, a sua volta, potrà conseguire una formazione professionale “sul campo”, iniziando sin da subito a percepire un compenso sotto forma di utili aziendali.
All’intervento sono destinati circa 11 milioni di euro volti a fornire un supporto finanziario per i costi professionali (pareri legali, fiscali e di consulenza) sostenuti per la definizione del contratto di affiancamento e per agevolare l’accesso al regime pensionistico dell’anziano e la cessione dell’azienda attraverso la copertura dei costi legali e di consulenza.

Richiedere l’assegnazione dei titoli dalla riserva nazionale con la fattispecie Giovane Agricoltore.

Anche la nuova Pac prevede la Riserva Nazionale dei titoli, uno strumento che serve per assegnare titoli ai Giovani Agricoltori. L’accesso alla Riserva Nazionale è infatti consentita in via prioritaria:

  1. Ai giovani agricoltori. Il giovane agricoltore è chi si insedia per la prima volta in azienda in qualità di capo azienda o chi si è già insediato nei cinque anni precedenti, e che non ha più di 40 anni compiuti nell’anno di presentazione della domanda.
  2. Ai nuovi agricoltori che iniziano la loro attività agricola. Nuovo agricoltore è la persona fisica o giuridica che nel corso dei 5 anni precedenti l’inizio dell’attività agricola non ha praticato in nome e per conto proprio alcuna attività agricola né ha esercitato il controllo su una persona giuridica dedicata ad attività agricola.


La domanda alla Riserva Nazionale può essere presentata entro il 15 maggio di ogni anno con le modalità previste dai Servizi Nazionali per il Mercato Agricolo (ISMEA).

Interventi di Servizi Nazionali per il Mercato Agricolo (ISMEA)

La nuova Programmazione della PAC prevede da parte di ISMEA ai giovani e donne, senza limiti di età, che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa, attraverso la concessione di:

  • mutui a tasso zero;
  • contributi a fondo perduto.

ISMEA gestisce anche la misura “Agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura” e la “Banca nazionale delle terre agricole” che favorisce la compravendita di terreni agricoli.

Infine, per i giovani sono disponibili per favorire l’accesso al credito aiuti nazionali come i fondi di garanzia a copertura di finanziamenti bancari a breve, medio e lungo termine e il Fondo per l’abbattimento delle commissioni di garanzia (rilascio garanzie dirette ISMEA), concesso a titolo gratuito nei limiti dei massimali previsti dai regolamenti in materia, per tutte le aziende.

Il giovane agricoltore può essere tale e attribuire la qualifica di giovane ad una impresa agricola, individuale o società, una sola volta.

Nel caso di società, il giovane agricoltore esercita il controllo effettivo se:

  1. detiene una quota rilevante del capitale;
  2. partecipa al processo decisionale per quanto riguarda la gestione (anche finanziaria) della società;
  3. provvede alla gestione corrente della società.

Fonti

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17717

https://terraevita.edagricole.it/economia-e-politica-agricola/pac-e-giovani-agricoltori-ecco-le-novita/

il regolamento (UE) n. 1307/2013••• recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori

il regolamento (UE) n. 1308/2013••• sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli

il regolamento (UE) n. 1305/2013••• sul sostegno allo sviluppo rurale

il regolamento (UE) n. 1306/2013••• sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC.

il regolamento (UE) n. 2021/2116••• sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013

il regolamento (UE) 2021/2115•••, recante norme sul sostegno ai piani strategici nazionali della PAC, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013

il regolamento (UE) 2021/2117•••, che modifica il regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 sulle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure nel settore dell’agricoltura a favore delle regioni ultra periferiche dell’Unione.