Pac ed Ecoschemi: regimi per clima, ambiente e benessere animale

Una delle principali novità del quinquennio 2023/2027 della PAC riguarda l’introduzione degli ecoschemi, appositi regimi ecologici per i quali è stato previsto il 25% del plafond nazionale relativo ai pagamenti diretti. Si tratta di specifiche misure a tutela di clima, ambiente e benessere degli animali. L’adesione agli ecoschemi è volontaria, si applica sulle parcelle agricole ed è strettamente correlata alla condizionalità rafforzata.

Il pagamento è annuale per tutti gli ettari ammissibili del regime ecologico coperti dagli impegni (ecoschemi sulle superfici) e per unità di bestiame adulto per i regimi relativi al benessere animale e al contrasto della resistenza microbiotica (ecoschemi sulla zootecnia).

Nella Pac, per gli ecoschemi sulle superfici sono previsti pagamenti maggiorati per impegni che rientrano nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) e nelle aree Natura 2000.

Pac ed Ecoschemi, le scelte dell’Italia

Il Psp Piano Strategico per la Pac, documento importantissimo che definisce le scelte nazionali della politica agricola dei prossimi cinque anni (2023-2027), la decisione più complessa e discussa ha riguardato gli ecoschemi. Il Reg. Ue 2021/2115 prevede che gli Stati membri attivino un sostegno a favore dei regimi volontari per il clima e l’ambiente (“regimi ecologici”) alle condizioni stabilite dal regolamento e come ulteriormente specificato nei loro piani strategici della Pac.

Il sostegno per i regimi ecologici è concesso come pagamento annuale per ettaro o capo ammissibile sotto forma di:

  1. a) pagamenti aggiuntivi al sostegno di base al reddito;
  2. b) pagamenti totalmente o parzialmente compensativi dei costi supplementari sostenuti e del mancato guadagno.

Il Psp prevede cinque tipologie di eco-schemi, strettamente correlate e integrate con la condizionalità rafforzata.

Agli ecoschemi l’Italia ha destinato il 25% delle risorse del Psp Pac (percentuale minima obbligatoria, come sancisce il Reg. Ue 2021/2115), pari a 875,5 milioni di euro, suddivisi per ognuna delle cinque tipologie. Più precisamente, il 41,5% all’Eco-schema 1, il 17,8% all’Eco-schema 2, il 17,3 % all’Eco-schema 3, il 18,6% all’Eco-schema 4 e il 5% all’Eco-schema 5.

Pac ed Ecoschemi italiani: Importo impegnato totale 875.560.966 €.

Pac: Tipologia ecoschemiPlafond annuo (€)% del totale
Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico-resistenza e il benessere animale”363.314.12441,50%
Inerbimento delle colture arboree”155.592.09117,80%
Inerbimento colturale pluriennali”150.278.82917,20%
Oliveti di rilevanza paesaggistica150.278.82917,20%
Sistemi di foraggere estensive162.942.07718,60%
Colture a perdere di interesse mellifero43.433.8455,00%

Gli ecoschemi nella Pac hanno una finalità ambientale, in linea con la Strategia Farm to Fork, e – secondo le scelte nazionali – si rivolgono alla zootecnia, alle colture arboree, agli oliveti paesaggistici, ai sistemi foraggeri estensivi e agli impollinatori, con pagamenti e impegni specifici, indicati dalla Rivista TERRA&VITA.

Gli agricoltori possono cumulare il pagamento di più ecoschemi Pac, se possiedono i requisiti e rispettano i relativi impegni, eccetto l’Eco 2 e l’Eco 5 “arboree” che non sono cumulabili tra loro.

Eco-schema 1, zootecnia

L’Eco-schema 1 “Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico-resistenza e il benessere animale” prevede due livelli di impegno:

Livello 1, relativo al rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario (antibiotici) diverse per tipologie zootecniche;

Livello 2, per gli allevamenti che si impegnano al rispetto di obblighi specifici nel settore del benessere animale adesione al sistema Sqnba: (Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale) e svolgono per l’intero ciclo o una parte di esso, pascolamento o allevamento brado di bovini e suini. Il livello 2 di sostegno è quello che più ricco in termini di aiuto, con 240 euro/UBA per bovini e 300 euro/UBA per i suini, ma ha il limite di prevedere l’obbligo di pascolamento e quindi sarà sfruttato solo da piccoli allevamenti per lo più in zone montane o aree interne.

Eco-schema 1: Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici

Livello 1Livello 2
Capo€/UBACapo€UBA
Bovini da latte66Bovini a duplice attitudine240
Bovini da carne54Bovini da carne240
Bovini a duplice attitudine54Suini300
Bufalini66

Vitelli a carne bianca24

Suini24

Ovini60

Caprini60

Il sostegno per entrambi i livelli è concesso per tutte le UBA oggetto d’impegno come pagamento annuale sotto forma di pagamento aggiuntivo al sostegno di base. L’accesso al livello 1 di questo eco-schema è fattibile per quasi tutte le aziende zootecniche, se adottano una gestione sanitaria razionale. L’accesso al livello 2 è molto selettivo, perché richiede animali al pascolo e l’adesione e certificazione al nuovo Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (Sqnba).

Eco-schema 2, colture arboree

L’Eco-schema 2 “Inerbimento delle colture arboree” è destinato alle superfici occupate da colture permanenti legnose agrarie (frutteti, vigneti, oliveti, agrumeti, noccioleti, ecc.) e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida.

Il pagamento è cumulabile con il pagamento per la salvaguardia olivi di valore paesaggistico

Inerbimento colture arboree





Impegno
Mantenimento su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno, che non può essere variata, tra il 15 settembre dell’anno di domanda e il 15 maggio dell’anno successivo, della copertura vegetale erbacea;
Divieto di diserbo chimico;
Divieto di lavorazioni del terreno durante tutto l’anno; è consentita la semina senza lavorazione del suolo; di non lavorazione del suolo nell’interfila, fatta salva la pratica del sovescio;
Gestione della copertura vegetale erbacea mediante operazioni meccaniche di sfalcio, trinciatura-sfibratura.
SpecificheSono fatte salve le specifiche dei Servizi Fitosanitari al contenimento o eradicazione di fitopatie o di parassiti.
PagamentoIl pagamento annuale (stimato) per la superficie oggetto d’impegno sarà di 120 (max 238,57) €/Ha nelle aree ordinarie e 144 (Max 340,28) €/Ha nelle aree Natura 2000 e nelle zone vulnerabili. Il pagamento effettivo dipenderà dal numero di ettari ammessi.

L’accessibilità a questo eco-schema è praticabile a quasi tutte le coltivazioni arboree, in quanto già oggi adottano tale pratica, che viene incentivata con impegni rafforzati (limitazione dell’uso di fitofarmaci e non asportazione della vegetazione).

Eco-schema 3, oliveti paesaggistici

L’Eco 3 “Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico” si rivolge a tutte le superfici olivetate che aderiscono già all’Eco 2, con una densità da un mino di 60 fino a 300 piante per ettaro (fino a 400 piante per ettaro su disposizione motivata delle Regioni).





Ammissibilità
Sono ammissibili all’eco-schema le superficie olivetate con in teresse storico paesaggistico, anche in consociazioni con altre colture arboree, sulle quali sono rispettati impegni specifici.
Possono richiedere questo pagamento tutti gli olivicoltori in possesso di oliveti con una densità media (a livello di parcella agricola) inferiore a 300 piante per ettaro e quelli individuati dalla regione o provincia autonoma competente per territorio, fino ad un massimo di 400 piante per ettaro, in base ad elementi oggettivi quali l’architettura degli impianti, le tecniche di allevamento ed altre pratiche tradizionali. La densità minima è di 60 piante ad ettaro e viene calcolata a livello di parcella agricola.


Impegno
Assicurare la potatura biennale delle chiome.
Divieto di bruciare in loco i residui di potatura, salvo diversa indicazione da parte delle Autorità competenti
Mantenere l’oliveto oggetto dell’impegno allo status quo, quale valore paesaggistico e divieto di conversione, anche attraverso infittimenti, in sistemi intensivi; l’impegno deve essere mantenuto per almeno un anno a quello di adesione all’ecoshema.
Pagamento220/Ha

Eco-schema 4, sistemi foraggeri estensivi

L’eco-schema 4, intitolato “Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento”, prevede un sostegno alle superfici a seminativo in avvicendamento di colture leguminose e foraggere, nonché da rinnovo, con l’impegno alla gestione dei residui con un’ottica di carbon sink, che vuol dire sequestro del carbonio nel suolo.

L’avvicendamento prevede due categorie di colture:

  1. leguminose, foraggere e da rinnovo, che non hanno limiti di avvicendamento, cioè possono succedere a loro stesse sulla stessa parcella;
  2. altre colture, principalmente cereali a paglia, che non possono succedere a loro stesse, cioè non si possono seminare per due anni consecutivi i cereali a paglia sulla stessa parcella.

Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitarinel corso dell’anno. Sulle colture da rinnovo è consentito esclusivamente l’uso della tecnica della difesa integrata.

Rientrano nell’avvicendamento anche i terreni a riposo per un massimo di quattro anni consecutivi. Fatta eccezione per le aziende zootecniche, è necessario effettuare l’interramento dei residui.





Impegno
Assicurare nell’avvicendamento almeno biennale la presenza di colture leguminose o foraggere, o di culture da rinnovo, inserendo nel ciclo di rotazione, o per la medesima superficie, almeno una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa, o almeno una coltura da rinnovo.
Sulle colture leguminose o foraggere non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari nel corso dell’anno. Sulle colture da rinnovo è consentito esclusivamente l’uso della tecnica della difesa integrata.
Fatta eccezione per le aziende zootecniche è necessario praticare l’interramento dei residui.

SpecificheL’eco-schema si applica alle colture principali e di secondo raccolto. Rientrano nell’avvicendamento anche i terreni a riposo per un amassimo di quattro anni consecutivi. Sono escluse le colture di copertura nel rispetto di quanto previsto dalla Bca 7 e dal Cg2
PagamentoA queste superfici a seminativo in avvicendamento viene concesso un pagamento di 110 €/ha, che però potrebbe essere largamente inferiore (40-50 €/ha) vista l’ampia superficie a seminativi accessibile all’eco-schema.

L’adesione all’eco-schema 4 non consente all’agricoltore di usufruire della deroga per il 2023 sulla rotazione (Bcaa 7), quindi i beneficiari sono obbligati a rispettare la norma della condizionalità sulla rotazione delle colture.

Infatti, la condizionalità ha valore di “baseline” del pagamento sugli ecoschemi Pac e sugli interventi Aca i cui impegni hanno la Bcaa 7 come impegno di base (si paga ciò che è superiore agli impegni di baseline). Pertanto, gli agricoltori che beneficiano di Eco 4 non possono utilizzare la deroga della Bcaa 7.

Eco-schema 5, impollinatori

L’eco-schema 5, “Misure specifiche per gli impollinatori” rende ammissibili le superfici a seminativo o occupate da colture arboree permanenti. Su tali superfici devono essere rispettati gli impegni relativi al mantenimento, tramite la semina con metodi che non implichino la lavorazione del suolo, di una copertura dedicata con piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere), spontanee o seminate (senza lavorazione del suolo).

A questa copertura non deve essere eseguita nessuna operazione di asportazione, sfalcio, trinciatura o sfibratura, per tutto il periodo che va dalla germinazione al completamento della fioritura. Inoltre, gli impegni relativi al quinto eco-schema prevedono che il controllo avvenga solo meccanicamente o manualmente, senza l’utilizzo di diserbanti chimici. I prodotti fitosanitari non sono mai consentiti su tutta la superficie a seminativo, come anche nelle colture arboree o mellifere durante la fioritura, mentre, durante il resto dell’anno.

Impegni Seminativi





Impegno
IM01: Nei seminativi, mantenimento nell’anno di impegno di una copertura dedicata con piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere) spontanee o seminate su una superficie minima di almeno 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri, e una distanza da 3 a 5 metri da colture limitrofe (fascia di rispetto) non soggette a limitazione dell’uso di prodotti fitosanitari. Il mantenimento viene assicurato tramite la possibilità di effettuare la semina delle suddette piante.
IM02: Non eseguire operazioni di sfalcio, trinciatura o sfibratura delle piante di interesse apistico sulla superficie oggetto di impegno, per tutto il periodo dalla germinazione al completamento della fioritura.
IM03: Fino al completamento della fioritura non utilizzare i diserbanti chimici e gli altri prodotti fitosanitari sulla superficie oggetto di impegno ed eseguire il controllo esclusivamente meccanico o manuale di piante infestanti non di interesse apistico sulla superficie oggetto di impegno.

SpecificheDopo il completamento della fioritura sulla superficie oggetto di impegno è possibile effettuare la semina di una coltura principale.
Pagamento500 €/ha (plafond 33,4 milioni di euro)

Il Decreto ministeriale 23 dicembre 2022 fissa le dimensioni minime e le fasce di rispetto:

– una superficie minima di almeno 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri;

– una fascia di rispetto costituita da una distanza da 3 a 5 metri da colture limitrofe non soggette a limitazione dell’uso di prodotti fitosanitari;

– i 3 metri sono da intendersi come distanza minima e i 5 metri come distanza massima pagabile (su questa fascia di rispetto si applicano gli impegni di non utilizzo di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari.

Dopo il completamento della fioritura, dal 1° ottobre, sulla superficie oggetto di impegno è possibile effettuare la semina di una coltura principale.

Colture Arboree





Impegno
IM01: Nelle coltivazioni arboree, superficie minima di almeno 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri, mantenimento nell’anno di impegno, di una copertura dedicata con piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere), spontanee o seminate nell’interfila o, per le colture non in filare, all’esterno della proiezione verticale della chioma. Il mantenimento viene assicurato tramite la possibilità di effettuare la semina delle suddette piante. La copertura vegetale deve essere assicurata su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno.
IM02: Non eseguire operazioni di sfalcio, trinciatura o sfibratura delle piante di interesse apistico su tutta la superficie delle coltivazioni arboree, per tutto il periodo dalla germinazione al completamento della fioritura.
IM03: Non utilizzare diserbanti chimici ed eseguire il controllo esclusivamente meccanico o manuale di piante infestanti non di interesse apistico su tutta la superficie delle coltivazioni arboree oggetto di impegno
IM04: Non utilizzare gli altri prodotti fitosanitari durante la fioritura sia della coltura arborea sia della coltura di interesse apistico su tutta la superficie delle coltivazioni arboree oggetto di impegno; durante il resto dell’anno applicare le tecniche della difesa integrata.
SpecificheSono fatte salve diverse disposizioni previste dai Servizi fitosanitari finalizzate al contenimento o eradicazione di fitopatie o parassiti (ad esempio Xylella fastidiosa).
Pagamento250 €/ha (plafond 10 milioni di euro)

Il Decreto ministeriale 23 dicembre 2022 fissa le dimensioni minime: almeno 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri (compresa la fila o, per le colture non in filare, la proiezione verticale della chioma).

Il 70% della superficie oggetto di impegno si calcola come “rapporto tra la Sau ammissibile inerbita della coltura permanente e la Sau totale ammissibile della coltura permanente”, come misurata nel Sipa (Sistema di identificazione delle parcelle agricole).

Elenco delle piante di interesse apistico

Nome comune

Nome scientifico

Nettare (N) Polline (P)
AlteaAlthea officinalisN / P
Anethum graveolensAnethum graveolensN / P
AchilleaAchillea millefoliumN / P
Ambretta comuneKnautia arvensisN / P
AsfodeloAsphodelus luteusN
BasilicoOcimum basilicumN
Barba di becco orientaleTragopogon orientalisN
BrugoCalluna vulgarisN / P
BuglossaAnchusa azurea / Anchusa italicaN
BugolaAjuga reptansNP
Calendula officinalisCalendula officinalisN / P
CalendulaCalendula arvensisP
CamelinaCamelina sativaN/P
Camomilla bastardaAnthemis arvensisP
Camomilla dei tintoriCota tinctoriaP
Campanula agglomerataCampanula glomerata
Campanula raponzoloCampanula rapunculusN / P
Carota “Open Pollinated” (OP)Daucus carota “Open Pollinated” (OP)N / P
CardoCynara cardunculusN / P
Cardo da lanaioliDipsacus fullonum
CarciofoCynara cardunculus var. scolymusN / P
(Syn. Cynara scolymus)
Cardo marianoSilybum marianumN / P
CalcatreppolaEryngium campestreN
CelidoniaChelidonium majus
Cicoria “Open Pollinated” (OP)Cichorium intybus “Open Pollinated” (OP)N / P
Colza “Open Pollinated” (OP)Brassica napus “Open Pollinated” (OP)N / P
DamigellaNigella damascenaN / P
Dente di leoneLeontodon hispidusN / P
Erba medicaMedicago sativaN / P
Enula ceppitoniInula viscosaP
EricaErica spp.N / P
Falsa ortica purpureaLamium purpureumN
FavinoVicia faba var. minorN / P
Fieno grecoTrigonella foenum-graecumN / P
Fior di cuculoLychnis flos-cuculiP
FiordalisoCentaurea cyanusN / P
Fiordaliso nerastroCentaurea nigrescensNP
Fiordaliso vedovinoCentaurea scabiosaN / P
GalegaGalenga officinalisN / P
Ginestra minoreGenista tinctoria
GinestrinoLotus corniculatusN / P
Girasole ElenaHelianthus annuus var. ElenaN / P
Girasole PeredovickHelianthus annuus var. PeredovickN / P
Girasole “Open Pollinated” (OP)Helianthus annuus var. PeredovickN / P
GittaioneAgrostemma githagoP
Grano saracenoFagopyrum esculentumN / P
Lavanda officinaleLavandula angustifoliaN / P
Lavanda selvaticaLavandula stoechasN
LupinellaOnobrychis viciifoliaN / P
LupinoLupinus angustifoliumN / P
MalvaMalva sylvestrisN
Malva alceaMalva alceaNP
Malva canapinaAlthea cannabina
Margherita diploideLeucanthemum vulgareP
Medica lupolinaMedicago lupulinaN / P
Meliloto biancoMelilotus albus / Trigonella albaN /P
Meliloto comuneMelilotus officinalis / Trigonella officinalisN / P
MelissaMelissa officinalisN
Menta selvaticaMentha longifoliaN
Mentastro verdeMentha spicataN
Mentuccia comuneCalamintha nepeta (Syn. Satureja calamintha)N
MillefoglieAchillea millefolium (gruppo di specie)
OriganoOriganum vulgareN
PapaveroPapaver rhoeasP
Piombaggine europeaPlumbago europaea
Potentilla rectaPotentilla recta
PratolinaBellis perennisP
Pratolina autunnaleBellis sylvestris
Radicchiella di TerrasantaCrepis sanctaP
Radichiella dei pratiCrepis biennis
RafanoArmoracia rusticanaN / P
Ranunculus acrisRanunculus acris
Ranuncolo bulbosoRanunculus bulbosus
Ravanello selvaticoRaphanus raphanistrum
RavizzoneBrassica rapaN / P
Reseda biancaReseda alba
RosmarinoRosmarinus officinalisN
Rucola selvaticaDiplotaxis tenuifoliaN / P
SantoreggiaSatureja montanaN
Salvia dei pratiSalvia pratensisN
ScarlinaGalactites tomentosus
Sedano selvaticoApium graveolens
Senape biancaSinapis albaP
Senape brunaBrassica junceaP
SileneSilene (es.: S.alba, S.vulgaris, S.nutans)
Specchio di VenereLegousia speculum-veneris
Stregonia sicilianaStachys italica (Syn. Sideritis italica )
SullaHedysarum coronariumN / P
TarassacoTaraxacum officinaleN / P
TimoThymus vulgarisN
Timo a fascettiThymus longicaulis
Timo selvaticoThymus serpyllumN
Trifoglio incarnatoTrifolium incarnatumN / P
Trifoglio ladino/biancoTrifolium repensN / P
Trifoglio resupinato/persicoTrifolium resupinatumN / P
Trifoglio rossoTrifolium pratenseN / P
Trifoglio sotterraneoTrifolium subterraneumN / P
Veccia comuneVicia sativaN / P
Veccia velutataVicia villosaN / P
VedovinaScabiosa triandraNP
Vedovina maggioreCephalaria transsylvanicaN / P
VerbenaVerbena officinalisN
Veronica comuneVeronica persicaP
Visnaga comuneAmmi visnaga
https://www.siciliaagricoltura.it/2023/02/09/partita-la-nuova-pac-politica-agricola-comune-2023-2027/

Documentazione consultata:

https://terraevita.edagricole.it/featured/impollinatori-ecco-lelenco-delle-specie-ammesse/

Salute pubblica, degli animali e delle piante

Legislazione alimentare generale (regolamento (UE) n. 178/2002)

Direttiva sull’impiego degli ormoni (direttiva 96/22/CE del Consiglio)

Norme in materia di identificazione e registrazione dei suini, dei bovini, degli ovini e caprini (regolamento ( UE) n. 1760/2000, direttiva 2008/71/CE del Consiglio, regolamento (UE) n. 21/2004)

Regolamento sulla prevenzione, il controllo e l’eradicazione delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (regolamento (UE) n. 999/2001)

Regolamento sui prodotti fitosanitari (regolamento (UE) n. 1107/2009)

Benessere degli animali

Direttive concernenti la protezione dei vitelli, dei suini e degli animali negli allevamenti (direttiva 2008/119/CE del Consiglio, direttiva 2008/120/CE del Consiglio, direttiva 98/58/CE del Consiglio).

Ambiente

Direttiva sull’impiego dei nitrati (direttiva 91/676/CE del Consiglio)

Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici (direttiva 2009/147/CE)

Direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva 92/43/CEE del Consiglio)

Angelo Frascarelli Università di Perugia, coordinamento del Comitato tecnico scientifico di Edagricole

La base giuridica della politica agricola comune è stabilita nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

I seguenti quattro regolamenti fissano i diversi elementi delle attività della PAC:

regolamento (UE) n. 1307/2013 recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori

il regolamento (UE) n. 1308/2013 sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.

https://giovanimpresa.coldiretti.it/wp-content/uploads/2022/03/LA-NUOVA-PAC-2023-2027-il-PSN-dellItalia.pdf

https://www.cia.it/news/notizie/online-sul-sito-cia-la-guida-del-caa-dedicata-alla-nuova-pac/

https://www.youtube.com/watch?v=gkOAnJN5FwA&t=1483s

https://www.youtube.com/watch?v=PLBSs1MEIak&t=162s