Gli agriturismi fanno il pienone per le feste natalizie e per il fine anno 2023
Gli agriturismi italiani in occasione delle prossime feste natalizie e di fine anno registrano il pienone. Si consolida così il recupero degli anni della pandemia che avevano messo in ginocchio l’intero turismo verde. Le previsioni per il 2023 sono ancora più positive rispetto ai dati del 2022 che ha visto il record di presenze di 4 milioni, +35% sul 2021 (addirittura +65,8% sul 2013), per 1,5 miliardi di fatturato.
Qualcuno sostiene che gli agriturismi sono in tornati in uno “stato di grazia”. La ristorazione si conferma l’elemento di attrazione, a seguire la consapevolezza del contatto con il mondo rurale, lo sport, l’escursionismo e gli appuntamenti culturali fanno da attrazione.
Crescono anche i pernottamenti, 15 milioni e 570.000, del +29,2% sul 2021, e quasi 6 su 10 sono effettuati da stranieri, che, infatti, sono arrivati oltre i 9 milioni (+60,9%) contro i 6,5 milioni di quelli italiani, a +1,6% sul 2022 (+12% sul 2019). Ecco la fotografia, scattata dal report Ismea per l’anno 2022, ad “Agrietour”, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura ad Arezzo.
E se l’agriturismo è la tipologia di struttura ricettiva con migliori performance post-pandemia tanto che, nel 2022, il valore del settore è cresciuto del 30,5% sul 2021 e dell’89% sul 2020 seppur ancora sotto al 2019 del 3%, il trend di crescita continua anche nel 2023: se si guarda all’anno in corso, infatti, secondo i dati Istat (provvisori) del periodo gennaio-agosto, si ha un +6,4% di ospiti e +3,9% di pernottamenti, dove vanno bene gli stranieri, a fronte di un leggero calo degli italiani.
L’agriturismo si conferma uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura e del turismo italiani. Il numero di aziende agrituristiche in Italia è cresciuto incessantemente nel periodo pandemico: con un +1,3% nel 2021 sul 2020 (e +3,3% sul 2019), oggi si toccano le 25.390 imprese censite (Istat, 2021). In crescita anche il valore della produzione, che arriva a 1 miliardo e 162 milioni di euro: +44,8% sul 2020. In virtù di queste cifre, l’agriturismo rappresenta l’1,9% del valore dell’intera branca dell’agricoltura ed il 22,6% delle attività secondarie d’Italia.
Gli ultimi dati Istat (2021) mostrano che la parte di Penisola con il maggior numero di strutture ricettive di tipo agrituristico è il Nord con 11.131, seguito da Centro (9.210) e, quindi, Sud (5049). La top 5 regionale vede, invece, avanti la Toscana, al primo posto, con 5.380 aziende, seguita dal Trentino Alto Adige – Südtirol a 3.749, terzo posto per la Lombardia, con 1.728 agriturismi, quarta l’Umbria (1.414) ed infine il Lazio (1.315). Il caso della primatista Toscana conferma l’ascesa del fenomeno agrituristico in Italia con le sue ormai 5.634 aziende attive e 87.000 posti letto, quasi 42.000 camere e 2.200 piazzole (dati al 31 dicembre 2022 forniti dalla Regione Toscana). In testa a questa classifica si piazzano Siena (1.265 strutture), Grosseto (1.248), seguite da Firenze (838), Arezzo (704) e Pisa (545). Al 31/12/2022 la Sicilia ha autorizzo l’attività di ben 756 aziende agrituristiche, così suddivise: Agrigento 36, Caltanissetta 32, Catania 81, Enna 47, Messina 109, Palermo 134, Ragusa 102, Siracusa 142, Trapani, TP 73.