Agriturismo in Sicilia, ecco tutti i numeri del 2020

di Mario Liberto e Onofrio Mastrangelo

La saggezza antica consigliava di portare i ragazzi in campagna per stimolare l’appetito o per dare tranquillità e serenità agli anziani. Altri ci andavano per disintossicarsi, ma era anche, fino agli inizi del Novecento, il luogo prediletto, per trascorrere le vacanze della nobiltà siciliana. Insomma, la campagna da sempre è stata considerata una sorta di casa di cura a costo zero, naturalmente a cielo aperto. Con le città ormai ritenute invivibili, la campagna ha riacquistato quel ruolo antico e salutare, arricchendosi di ulteriori servizi. Si è tornato in campagna anche per tornare a mangiare con gusto e genuinità. Da qualche decennio, gli agriturismi, hanno fatto rivivere la cultura dell’ospitalità dell’accoglienza e del piacere fisico e spirituale, grazie alla riscoperta della nobile cultura contadina.

Le strutture agrituristiche col tempo sono diventate più accoglienti ed è cresciuta l’offerta sia sul piano quantitativo che qualitativo.

Gli operatori agrituristici siciliani autorizzati

Gli operatori agrituristici siciliani autorizzati, ai sensi della legge regionale n. 25 del 9.6.2004 e successive proroghe e modificazioni, anno 2021, sono 771 (Dati: Regione Sicilia – Dipartimento Agricoltura).

L’ultimo quinquennio hanno registrato una crescita molto limitata, nonostante le autorizzazione concesse, molte aziende, trascorso il vincolo quinquennale, hanno abbandonato l’attività agrituristica o transitato in quella del turismo rurale.

Il dato regionale che emerge degli operatori autorizzati risulta alquanto esiguo rispetto al numero di aziende agrituristiche delle altre regioni italiane come ad esempio la Toscana che supera 4.500, il Trentino Alto Adige ha circa 3600 aziende, (anno 2021). Il confronto lascia tutti perplessi, considerato l’enorme potenzialità e vocazionalità agrituristica del territorio siciliano.

Ripartizione territoriale

Dall’analisi dei dati del Dipartimento Agricoltura emerge che il 37,8% delle aziende agrituristiche (292) sono localizzate nella Sicilia occidentale, mentre in quella occidentale sono presenti 479 aziende paria al (62,2%).

Conduttrice donne

L’agriturismo è servito anche a riportare le donne in campagna con il risultato che è migliorata la qualità, il gusto e l’accoglienza, fenomeno che ha interessato non solo le aziende isolane, ma anche le altre del resto d’Italia. La quota rosa in Sicilia gestisce il 34,39% delle aziende (260 aziende). La provincia con un numero di conduttrici donne è Siracusa (63), a seguire Palermo (38) e Trapani (32). In Italia, secondo i dati Istat, si rivela un notevole aumento delle strutture rurali gestite da donne, la maggiore concentrazione di aziende con quota rosa è l’Umbria e la Toscana, con il 46,3% di media negli ultimi cinque anni.

Posti letto

L’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche. Per il 2020 il numero di posti letto aziendale complessivo è di 11.545, di cui, 4746 (41,10%) nella Sicilia occidentale e 6.799 (58,90%) in quella orientale. Il maggior numero di aziende con posti letto si trovano nella provincia di Siracusa (126 con 20.101 posti), a seguire troviamo le province di Palermo (124 aziende e 2.512 posti letto) e Messina, (101 aziende e 1662 posti letto).

La ristorazione

Il numero totale di aziende che esercitano la ristorazione sono 505, con 29.898 posti di ristorazione, di cui il (39,%) nella Sicilia occidentale, 197 aziende, e 308 aziende con il (61%) in quella orientale.
Su tutte svetta la provincia di Palermo con 6.989 posti di ristorazione, Catania con 5.913 e Ragusa con 3.324 e Siracusa con 3.219.

Agricampeggio e con bungalow

Le aziende con piazzole di agricampeggio e con bungalow hanno raggiunto il numero di 164, con 7.338 posti letto. Eccelle Siracusa con 40 piazzole e bungalow, a seguire Ragusa e Palermo con 20.

Numero di aziende per comune

Le aziende agrituristiche sono concentrate nei territori a forte richiamo turistico. Nella province di Siracusa, il comune di Noto conta 60 aziende agrituristiche, ha il primato su tutte le concorrenti siciliane, seguono Ragusa con 20 aziende, Modica (Rg) con 25, Siracusa con 10. L’altro maggiore raggruppamento di aziende si trova sui Nebrodi, sulle pendici dell’Etna, sulle Madonie e nei comuni a ridosso della città di Palermo. Nota curiosa è il dato che riguarda la provincia di Trapani: delle 66 aziende agrituristiche solo 9 si trovano nell’area interna, mentre le rimanenti sono sul mare o a pochi chilometri.

Gli agriturismi nelle isole siciliane

Chi vuole coniugare mare e campagna anche nelle isole minori siciliane troviamo aziende agrituristiche, così distribuite: Favignana 3, Pantelleria 8, Ustica 2, Lipari 5, Lampedusa 1.

Gli aiuti alle aziende agrituristiche

Nel corso degli ultimi anni a finanziare le strutture agrituristiche è intervenuto il PSR Sicilia 2014/2021 attraverso le Misure 6.4, 6.4 a, e la Sottomisura 6.1, “Insediamento giovani”.

La Misura 6.4, a regime de minimis, bando del 02/05/2017, aiuto al 75% contributo massimo concedibile € 200.000,00, su un importo di progetto di € 266.666,66, ha usufruito di una dotazione finanziaria complessiva di € 45.000.000, la stessa ha consentito di finanziare n. 262 progetti.

La Misura 6.4 (Aiuto in esenzione ai sensi del Reg. (UE) n. 651/2014), bando del 23/07/2018, aiuto al 45% per le piccole e micro imprese, e del 35% per le medie imprese; contributo massimo concedibile € 450.000,00 poiché l’importo di progetto previsto dalle Disposizioni attuative specifiche è di € 1.000.000,00 dotazione finanziaria complessiva € 24.000.000,00 ha consentito di finanziare n. 76 progetti.

A questi bisogna aggiungere i progetti finanziati con l’insediamento giovani sottomisura 6.1 collegata con l’operazione 6.4 a; la stessa, aveva una dotazione iniziale, per la Misura 6.4 collegata di € 25.000.000,00.

Tutti ai nastri di partenza

Oltre 770 strutture agrituristiche della Sicilia aspettano la fine della pandemia e della guerra per poter accogliere chi sceglie la vacanza in zone isolate della campagna, in ambienti familiari con un numero contenuto di posti letto e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus, ma anche per ritornare a mangiare con gusto e sicurezza.

Si spera che, dopo il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano, al livello nazionale, il 59% dei pernottamenti complessivi a cui si sommano le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni), il 2022 possa vedere il ritorno alla normalità e la ripresa dell’attività agrituristica. Vivere una vacanza in un agriturismo soprattutto in questo momento oltre a favorire la rinascita economica è quanto di più salutare si possa pensare.