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La ricerca del cavallo Gildran arriva al Centro Equitazione Integrata Sicilia Horse Division A.S.D. di Nino e Alessandra Salerno

La ricerca di Gildran e del Cavallo Reale di Ficuzza prosegue in direzione delle Madonie, precisamente nel comune di Gangi, in contrada Santo Pietro presso il Centro Equitazione Integrata Sicilia Horse Division A.S.D. gestito da Nino Salerno e dalla moglie Alessandra Lombardo.

Lasciamo l’autostrada Palermo Catania allo svincolo di Irosa per entrare nel territorio di Blufi, un piccolo paese situato alle porte del Parco delle Madonie e mentre ci avviciniamo verso Gangi non possiamo fare a meno di ammirare i panorami e i paesaggi mozzafiato che la strada ci regala.

Ad attenderci la cordialità di Nino e Alessandra, il cui calore è più forte del camino acceso.

Il Centro di equitazione integrata di Nino e Alessandra esprime il risultato di una buona pratica imprenditoriale, un esempio concreto di diversificazione di un’attività agricola secondo il principio della multifunzionalità.

Ci accomodiamo e, confortati da una buona temperatura, Nino ci racconta la sua lunga esperienza nel mondo del cavallo.

I tre amici: Antonio Paladino, Filippo Sciara e Giuseppe Genovese lo incalzano con parecchie domande a cui il “saggio dei cavalli” risponde con sicurezza esprimendo, al contempo, dubbi sul futuro ma con animo speranzoso.

Cerchiamo di comprendere e incasellare le diverse esperienze, memorizzando quanto più possibile e chiedendo competenti pareri sulle nostre idee e sulle attività che “Ficuzza nel Cuore” vorrebbe realizzare.

Ci ha colpito molto l’animo di una persona che manifesta fortemente la ricerca di un sano progresso tutto siciliano nel settore equestre. Ci racconta con vero amore la preziosa attività a cui si dedica; in particolare racconta della moglie Alessandra che con alcuni dei cavalli, tra i tanti presenti in scuderia, pratica quella che ormai è diventata la mission principale del centro, la T.M.C. (terapia a mezzo cavallo). La T.M.C. riunisce tutte le pratiche che prevedono come finalità la “riabilitazione” e il cavallo come strumento terapeutico, comprendendo ambiti quali l’ippoterapia, la riabilitazione equestre e l’equitazione per disabili. Alessandra svolge la sua attività in stretta collaborazione con terapisti, operatori, ausiliari e medici che indirizzano i propri assistiti verso questo tipo di terapie.
La gamma dei servizi offerti dal Centro sono ancora più ampi. Dalla scuola di equitazione, dove tanti bambini e giovani ragazzi iniziano a familiarizzare con le discipline equestri, apprendendo i fondamenti dell’equitazione all’interno di una dimensione ludica di squadra, alla scuderia dove, oltre al divertimento dei fruitori, è sentito come prioritario l’assoluto benessere dei cavalli. La struttura di ultima generazione e gli ampi spazi consentono di garantire ai cavalli ospitati una permanenza serena e di ottima qualità, sia che si tratti di cavalli ancora impegnati nelle attività sportive, sia che siano a riposo.

Al fine di diversificare i servizi proposti il Centro ospita anche una stazione di monta naturale equina autorizzata dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia di Catania. L’attività svolta durante la stagione delle monte è fortemente gradita dagli allevatori locali che apprezzano la possibilità di utilizzare stalloni selezionati come ad esempio quelli di razza PSO per il miglioramento, in particolar modo, dei cavalli indigeni siciliani di cui Nino è un profondo conoscitore.

Con orgoglio, dopo una giusta pausa caffè e la degustazione di una fantastica torta all’arancia con dei canditi strepitosi preparata da Alessandra, ci fa conoscere da vicino i suoi cavalli. Facciamo un giro. Entriamo per la scuderia della club house per proseguire all’interno del campo coperto dove possiamo goderci la vista di alcuni splendidi esemplari di cavalli siciliani fra i quali la più gettonata è la bella grigia “Siria” che rapisce l’attenzione di tutti. Cosi poi le belle baie e alcuni puledri su cui Nino ha messo a punto il suo programma allevatoriale quale contributo consapevole della necessità di un adeguato riconoscimento finalizzato a valorizzare la secolare popolazione equina indigena, il Cavallo Siciliano.

L’incontro con Nino Salerno ci lascia molti spunti di lavoro. T.M.C., salvaguardia del patrimonio genetico, identità siciliana, recupero del disagio giovanile, mancate visioni della sanità siciliana contro l’avanguardia di altre regioni, tanto altro.

Notevoli idee e ipotesi progettuali si affacciano in un mondo che sembra sonnecchiare piuttosto che salvaguardare l’identità siciliana di cui il cavallo è pilastro fondamentale, la sana crescita giovanile sempre più attratta da falsi miti, lontana dal mondo concreto e dalle virtuose esperienze che il cavallo può permettere nella nostra meravigliosa montagna siciliana. Un mondo che tenta di trasferire tra confusione e malavoglia, comunque in malo modo, strumenti politici calati dall’alto piuttosto che obiettivi concreti e necessari.

Aziende come quelle di Nino Salerno, che ha a cuore il patrimonio identitario siciliano e che assicura al contempo molteplici funzioni sociali, ce ne vorrebbero moltissime e non riusciamo a comprenderne il flebile o mancato supporto. Potrà la passione per l’ambiente, per il cavallo e per la nostra amata Isola riuscire a contrastare i sempre più impetuosi “estranei” venti di insensatezza? Saprà il mondo rurale recuperare ciò che si è perduto della sua virtuosa identità positivo caposaldo?

In un mondo confuso auguriamo a Nino ed Alessandra di proseguire con la tenacia della passione di cui abbiamo raccontato.

A cura di: Antonio Paladino, Filippo Sciara e Giuseppe Genovese