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“La guerra del cibo” Coldiretti e Confragricoltura si contendono la leadership

Qualche giorno addietro La Stampa di Torino ha pubblicato un articolo dal titolo “Prodotti, mercato e potere: ecco cosa c’è dietro la guerra tra Coldiretti e Confagricoltura” a firma del giornalista Paolo Baroni.

L’articolo inizia evidenziato le forze in campo e le alleanze: “Da una parte c’è la Coldiretti, che col suo presidente Ettore Prandini ha un rapporto diretto con Fratelli d’Italia e col governo guidato da Giorgia Meloni partendo dal fatto che rappresenta il 70% delle imprese agricole italiane. Dall’altra parte c’è Confagricoltura, che invece si riconosce in figure come il capo dello Stato Mattarella o il presidente della Cei cardinal Zuppi ospitati negli ultimi tempi dall’associazione e che non si vuol far schiacciare, tanto che a inizio anno ha stretto un’alleanza con Unionfood, una delle maggiori associazioni europee dell’alimentare con oltre 500 aziende associate a partire da Barilla, Ferrero, Lavazza e Mutti. Da una parte c’è “Filiera Italia”, guidata da Luigi Scordamaglia, che oramai da diversi anni unisce a Coldiretti oltre 100 imprese di trasformazione alimentare e le principali catene di distribuzione. Dall’altra c’è la neonata Mediterranea che sommando industria e parte agricola mette assieme una potenza di fuoco di ben 106 miliardi di valore aggiunto e 650 mila addetti. A guidarla Massimiliano Giansanti, rieletto giusto lunedì scorso all’unanimità presidente di Confagricoltura ed il numero uno di Unionfood Paolo Barilla, rispettivamente presidente e vice”.

L’articolo racconta ancora: “La settimana scorsa con una intervista di due pagine e titolone d’apertura del «Giornale» sulla «Guerra del cibo» Scordamaglia ha attaccato ad alzo zero «gli accordi con le multinazionali di Confagricoltura» che «umiliano la dieta Mediterranea con grave danno per l’economia ed i consumatori». «La dieta è mediterranea, basta usurpatori a tavola» strillava poi il titolo a pagina 2. Da Giansanti, che tra l’altro il giorno seguente (quello della sua rielezione) ha subito un nuovo attacco sempre dalle colonne del Giornale, nessun commento. Passano però tre giorni e su «Il Foglio» esce un articolo che evocando «giochi di potere, fandonie e ipocrisie» suona come una risposta all’attacco appena ricevuto . Titolo: «Fermare l’escalation coldirettista».

Insomma, è guerra aperta tra le due principale associazioni agricole italiane, sfociando in una vera e propria “guerra del cibo”.

Le scintille sono divampate a marzo, quando Coldiretti ha accusato Confagricoltura e Union Food di aver stretto accordi con “multinazionali globali” che “stanno affamando gli agricoltori europei”. L’accusa era legata alla nascita di Mediterranea, un’associazione promossa da Confagricoltura e Union Food per valorizzare la dieta mediterranea.

Coldiretti ha poi attaccato Confagricoltura anche per la sua posizione su temi come il Nutri-Score e gli OGM. Lo scontro è proseguito a colpi di dichiarazioni e attacchi sui media, con toni sempre più accesi.

Le accuse di Coldiretti: Coldiretti accusa Confagricoltura di aver stretto accordi con le “multinazionali globali” del cibo, che secondo loro danneggiano gli agricoltori italiani e la dieta mediterranea. In particolare, si fa riferimento all’accordo tra Confagricoltura e Union Food per la creazione di Mediterranea; Nutri-Score: Coldiretti è contraria all’etichetta Nutri-Score, che classifica i prodotti alimentari in base al loro valore nutrizionale. Secondo Coldiretti, questa etichetta penalizza ingiustamente i prodotti italiani di qualità. Confagricoltura, invece, è a favore del Nutri-Score; OGM: Coldiretti è contraria all’utilizzo degli OGM in agricoltura. Confagricoltura, invece, ha una posizione più aperta sul tema.

Le accuse di Confagricoltura: Confagricoltura accusa Coldiretti di fare demagogia e di strumentalizzare le preoccupazioni degli agricoltori per fini politici; Secondo Confagricoltura, Coldiretti ha una visione miope del futuro dell’agricoltura italiana e non è in grado di cogliere le nuove opportunità offerte dal mercato globale; Confagricoltura critica Coldiretti per la mancanza di proposte concrete per il futuro dell’agricoltura italiana.

Le conseguenze della guerra del cibo

La “guerra del cibo” tra Coldiretti e Confagricoltura sta danneggiando l’intero settore agricolo italiano. Le continue polemiche e gli attacchi reciproci stanno creando un clima di sfiducia e instabilità, che rischia di disincentivare gli investimenti e di ostacolare la crescita del settore. Inoltre, la contrapposizione tra le due associazioni sta indebolendo la rappresentanza dell’agricoltura italiana a livello nazionale e internazionale.

Le prospettive future

È difficile dire come si concluderà la “guerra del cibo” tra Coldiretti e Confagricoltura. Entrambe le parti sembrano determinate a non cedere terreno, e il clima di tensione non accenna a diminuire. Tuttavia, è nell’interesse di tutto il settore agricolo italiano che le due associazioni trovino un modo per dialogare e collaborare.

Solo unendo le forze sarà possibile affrontare le sfide del futuro e costruire un futuro migliore per l’agricoltura italiana.

Oltre alle informazioni sopracitate, ecco alcune risorse utili per approfondire il tema:
• Sito web di Coldiretti: https://www.coldiretti.it/
• Sito web di Confagricoltura: https://www.confagricoltura.it/ita/
• Articolo di Agricoltura.it sulla guerra del cibo: https://it.wikipedia.org/wiki/Confagricoltura
• Articolo di Il Foglio sulla guerra del cibo: https://www.ilfoglio.it/cronaca/2024/02/09/news/agricoltori-in-ostaggio-di-coldiretti-6197823/