Agricoltura italiana, l’AIC: valore aggiunto e politiche UE per un futuro sostenibile
L’agricoltura italiana continua a giocare un ruolo da protagonista nell’economia europea, con un valore aggiunto che supera i 70 miliardi di euro. I dati diffusi dall’ISTAT confermano una crescita positiva della produzione agricola, sia in volume (+1,4%) che in valore (+0,8%). Questo sviluppo sottolinea la vitalità di un settore che, grazie al suo modello multifunzionale, si conferma come la locomotiva dell’intero comparto agricolo europeo.
Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori (AIC), commenta con soddisfazione i numeri, ma al contempo sottolinea l’importanza di politiche comunitarie mirate per mantenere questo dinamismo. “Resta fondamentale garantire politiche che pongano al centro l’innovazione e le imprese agricole capaci di creare valore nei territori”, afferma Santoianni.
A suo avviso, per consolidare e ampliare i risultati positivi raggiunti finora, è necessario un deciso cambio di rotta nelle politiche agricole europee. Santoianni propone una revisione del sistema dei pagamenti diretti della Politica Agricola Comune (PAC), affinché diventi più equo e mirato a supportare le realtà agricole che investono nella crescita e nella sostenibilità. Inoltre, è fondamentale aumentare la quota dei fondi Horizon, destinati a promuovere l’innovazione nell’agricoltura 4.0, un passo essenziale per accompagnare la transizione agroecologica del settore.
“Investire in agricoltura 4.0 è cruciale per garantire che il nostro comparto continui a crescere e a rispondere alle sfide globali. Le imprese agricole devono essere supportate per adottare tecnologie innovative che migliorino la produttività e la sostenibilità”, conclude Santoianni.
In un contesto europeo sempre più attento alla sostenibilità e alla digitalizzazione, l’agricoltura italiana ha il potenziale per essere un modello di eccellenza, a patto che vengano adottate politiche adeguate a sostenerla nel lungo periodo.