Come valorizzare il Kaki di Misilmeri: intervista a Vito Vitelli

Misilmeri viene identificato con il suo prodotto tipico d’eccellenza: il kaki. Si tratta di un albero da frutto del genere Ebenacee, della famiglia delle angiosperme dicotiledoni. E’ originario della Cina centro-meridionale e nel territorio della cittadina dell’Eleuterio ha trovato il suo areale preferito ed oggi costituisce uno dei prodotti locali su cui la comunità di Misilmeri sta puntando per il suo rilancio.

Il kaki di Misilmeri ha un frutto rosso-arancio e foglie ocra cariche di pigmenti antociani. La sua cultivar, la Farmacista Honorati, occupa un’area produttiva di più di 300 ettari. Nel 1692 fu realizzato a Misilmeri un orto botanico ad opera di Don Francesco Bonanno del Bosco Sandoval (principe della Cattolica e duca di Misilmeri). Don Bonanno si avvalse per la realizzazione del giardino del francescano padre Francesco Cupani da Mirto, il quale introdusse la pianta del kaki con intenzioni ornamentali e scientifiche. Solo negli anni fra il 1925 e il 1930 il kaki di Misilmeri ha iniziato ad essere coltivato e a diffondersi come varietà Farmacista Honorati innestata su Dyospiros virginiana. Il frutto ha un sapore molto dolce dato dall’alto contenuto in zuccheri (16%) e quando è maturo ha una polpa deliquescente e profumata con toni vanigliati. Dal punto di vista nutrizionale ha un’elevata concentrazione di vitamina A accompagnata dalle vitamine B1, B2, C e pigmenti flavonici.

Delle opportunità di sviluppo Sicilia Agricoltura ha intervistato Vito Vitelli.