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Cosa prevede la finanziaria 2018 per l’agricoltura

Dopo le feste di Natale e del nuovo anno, si incominciano a delineare i principali interventi del provvedimento economico riguardante il comparto agricolo.

La nuova finanziaria, come sempre, non lascia contenti tutti, tuttavia, i provvedimenti contribuiscono a migliorare alcuni aspetti dell’agricoltura italiana, tutto dipenderà dell’articolato come verrà attuato e le innumerevoli circolari e interpretazioni che spesso stravolgono le scelte politiche originarie. Ma vediamo in dettaglio cosa riguarda:

• il potenziamento del piano straordinario per la promozione del Made in Italy;
• la proroga del «bonus verde» con detrazione fiscale per interventi di sistemazione del verde dei privati, “bonus verde” che prevede la detrazione del 36% per le spese di investimento in verde (dalla realizzazione di giardini e impianti di irrigazioni alla sistemazione delle aree scoperte degli edifici privati). 
• l’istituzione e finanziamento del Fondo tutela e la valorizzazione delle foreste italiane;
• gli incentivi per la produzione di energia elettrica agli impianti alimentati a biogas di potenza fino a 300 kW con il requisito che siano realizzati da imprenditori agricoli e che vengano alimentati per l’80% da reflui o comunque scarti che derivano dalle aziende agricole e per il 20% da colture di secondo raccolto. ;
• il voucher per la rimozione e il recupero di alberi e tronchi nelle aree colpite da calamità naturale, uno stanziamento per il “voucher” è di 3 milioni per il 2019 ed è finalizzato a coprire il 50% delle spese sostenute;
• interventi per il contrasto alla Xylella fastidiosa;
• i finanziamenti per i progetti nel settore apistico, Fondo nazionale per la montagna e per il Fondo per gli indigenti;
• possibilità, per gli imprenditori agricoli, di vendere al dettaglio (purché in misura non prevalente) prodotti di altri agricoltori, garantendone così l’origine ai consumatori. (Cosa già prevista in altra normativa);
• la riduzione dell’accisa sulla birra da 3 euro a 2,99 euro per ettolitro e grado-plato, e la previsione per i birrifici artigianali di minore dimensione (produzione annua non superiore a 10.000 ettolitri) di poter considerare accertato il prodotto finito a conclusione e non a monte delle operazioni, nonché riduzione del 40 per cento dell’aliquota dell’accisa ordinaria.
• proroga al 1° gennaio del 2020 dell’entrata in vigore del sistema Uniemens, il nuovo sistema di gestione delle deleghe per le aziende agricole con dipendenti che adottano il Dmag che prevede l’invio mensile delle denunce retributive e contributive degli operai agricoli che invece con il Dmag è trimestrale.
• il taglio delle tariffe Inail.

Di certo gli interventi sono pochi e non sono manco incisivi. Alla vigilia di una campagna elettorale per le Europee si poteva sperare in qualcosa di più. Comunque, siamo sempre di fronte a quel bicchiere di cui non si riesce a capire se è “mezzo vuoto e mezzo pieno”.

Da questa finanziaria escono sconfitti, come sempre, gli agricoltori, gli allevatori e le comunità rurali. Per il presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “Dagli incentivi per impianti di biogas realizzati dagli agricoltori alla proroga del bonus verde per i giardini, dalla valorizzazione della vendita diretta dei prodotti agricoli fino all’equiparazione sul piano del trattamento fiscale tra familiari che coadiuvano il coltivatore diretto e titolari dell’impresa coltivatrice diretta, abbiamo ottenuto importanti risultati per le campagne italiane”.

Anche se nelle sue conclusioni, guardando quel bicchiere mezzo vuoto, dice: “Ci sono tuttavia preoccupazioni per la mancata previsione di interventi indispensabili per il sostegno alla competitività delle imprese, all’occupazione e all’ambiente, l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle pesanti calamità che hanno colpito importanti regioni del Paese a partire dalla Puglia con un drammatico calo della produzione di olio”.

Ed inoltre “La mancata defiscalizzazione dell’Iva in manovra per tutto il comparto zootecnico nelle aree montane al fine di favorire il presidio del territorio e prevenire il dissesto idrogeologico dopo gli ultimi eventi calamitosi. Non è stata prevista poi la proroga degli sgravi contributivi per i nuovi imprenditori agricoli under 40, mettendo a rischio il ricambio generazionale. Una carenza grave che va al più presto superata in un momento in cui l’agricoltura può offrire grandi opportunità per l’occupazione e la crescita economica del Paese”.