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Frutta in guscio in Sicilia, eletto il coordinamento regionale per il rilancio del settore

Alla presenza di un centinaio di imprenditori, trasformatori, amministratori comunali, operatori del settore, arrivati da tutto il territorio regionale, per acclamazione, è stato eletto il “Coordinamento della frutta in guscio di Sicilia”.

All’unanimità è stato eletto coordinatore regionale l’agronomo Ignazio Vassallo ex dirigente dell’Assessorato agricoltura, produttore di mandorle e da sempre impegnato per la valorizzazione del comparto della frutta in guscio siciliano; mentre, vicepresidente è stato eletto il Dr. Corrado Bellia, direttore del Consorzio della mandorla di Avola.

Sono stati designati anche i vari coordinatori provinciali dei vari comparti, per quello mandorlicolo: Calogero Bongiovì per la provincia di Enna, Ignazio Vassallo (AG), Antonio Scalco (SR), Salvatore Bongiovanni (CL), Francesco Bruscato (PA). Per il comparto del pistacchio: Enrico Cimboli, Calogero Frenda e Marcello Di Franco. Comparto corilicolo: Felice Genovese; per quello delle noci: Salvatore Bottari; per il comparto vivaistico: Francesco Matraxia e vice coordinatore Bruno Marino.
Solo sei articoli per regolamentare tutta l’attività della nascente associazione.

Tra gli obiettivi prefissati dal primo articolo si evidenzia: contribuire all’attuazione del Piano di settore della frutta secca, approvato nel 2012 e mai reso operativo; promuovere l’adesione al Coordinamento di tutti gli organismi, degli operatori e delle istituzione di ricerca; iniziative di miglioramento, valorizzazione e diffusione della frutta in guscio; promuovere gli accordi di filiera; promuovere ed incoraggiare studi di ricerca d’intesa con organismi privati, pubbliche e Università; promuovere la partecipazione delle comunità locali per la valorizzazione attraverso l’organizzazione di manifestazioni, realizzazione di spazi museali, ecc.; partecipazione a manifestazioni di fiere nazionali e internazionali, organizzazione di convegni, ecc.

Per il nuovo coordinatore regionale Vassallo, tra gli obiettivi del nascente coordinamento: “Bisogna migliorare la qualità complessiva della frutticoltura isolana, realizzare un borsino regionale della frutta secca, prevedere la costituzione di un OCM della frutta secca e di un Igp regionale”. Concludendo il suo intervento, dopo avere ringraziato per la fiducia accordata ha aggiunto: “Il comparto ha bisogno di impianti razionali e l’introduzione in azienda di macchine per la raccolta”.

Per Bellia che ha anche coordinato l’incontro: “Il Coordinamento Regionale ha come obiettivo l’individuazione di una strategia comune che consenta di recuperare in tempi rapidi il pluridecennale ritardo accumulato in Sicilia in termini di promozione, ricerca e innovazione, dopo decenni di profonda crisi, infatti, la produzione di frutta in guscio sta registrando nella nostra Regione una significativa crescita di investimenti e superficie coltivata”.
La frutta in guscio siciliana, in questi ultimi anni si va sempre più riprendendo un posto di rilievo sui mercati italiani ed esteri, al punto, che è tornata a produrre reddito e occupazione in ampie aree della Regione, tanto d’essere definita, anche per altri aspetti salutistici, “Tesori in guscio”.
L’evento è stato promosso da numerose organizzazioni operanti nel settore della produzione, lavorazione e trasformazione della frutta secca siciliana: il Consorzio di tutela e miglioramento della filiera Mandorla di Avola, l’Associazione Produttori Mandorla Sicilia, la O.P. La Mandorla, il Consorzio di tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP, l’Associazione Pistacchio Valle del Platani, il Comitato per la tutela della Biodiversità delle colture mandorlicole, l’Associazione Carex, l’Associazione Vivaisti Forestali, il Consorzio Produttori Agricoli Val Platani, l’Associazione Frutto dei Nebrodi, l’Associazione Produttori di Mandorla Chiricupara e Pistacchio di Cava Ispica.

La frutta secca è stata sempre considerata un frutto invernale e per alcune ricorrenze religiose, e non è mai stata presa in grande considerazione sotto il profilo alimentare; soltanto negli ultimi anni ci si è resi conto del suo contenuto di proteine, grassi e sali minerali ed è entrata prepotentemente con l’aperitivo o a fine pasto, al naturale, con una coppa di spumante o con un calice di vino dolce, di solito tostate e salate.

Questa nuova opzione consumistica è presente in tutti i periodi dell’anno. Spinto dalle mode alimentari, il consumo di noci, mandorle e arachidi cresce a un tasso annuo superiore al 10% ed è così diventato un mercato da quasi 1 miliardo di euro.

Sono anche in molti a sostenere nel mondo scientifico che, grazie al suo contenuto in grassi essenziali, proteine, vitamine, sali minerali, fibre e zuccheri, la frutta secca rappresenti un alimento di prim’ordine. Tutta la frutta secca è altamente digeribile quando consumata a colazione o come spuntino e, in virtù dell’alto contenuto in fibre, aiuta la funzionalità intestinale. La frutta secca, regina della tavola, il cui consumo, almeno 25-30 grammi al giorno di frutta secca (equivalenti a: 23 mandorle, 14 noci o 50 pistacchi) riduce il rischio relativo di molte malattie degenerative e di infezioni.