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Riforma Pac 2021–2027 i ministri dell’Agricoltura dell’Ue hanno raggiunto un accordo

Dopo un dibattito durato due giorni i Ministri dell’agricoltura europei hanno trovato un’intesa sulla riforma della Pac (Politica agricola comune) per il periodo 2021-2027. L’accordo è stato raggiunto sulla base di una proposta di compromesso presentata dalla Germania che ha permesso di conciliare i principali punti controversi.

In sintesi: almeno il 20% della dotazione nazionale degli aiuti diretti dovrà essere dedicata a incentivi per pratiche agronomiche verdi. Per la prima volta, dunque, i fondi saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. L’intesa prevede che ogni Stato membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un’analisi dei fabbisogni. Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale. L’accordo andrà ora negoziato da ogni Stato, con la Commissione e il Parlamento europeo. Inoltre sono stati raggiunti gli accordi sulle ambiziose disposizioni volte ad allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità. Per la prima volta i fondi saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al rispetto delle norme di conformità. La riforma Pac entrerà in vigore il primo gennaio 2023.

Gli emendamenti approvati prevedono che il 30% delle risorse (incluso il cofinanziamento nazionale e regionale) dovrebbe andare ad azioni per il clima e biodiversità. L’Europarlamento propone di aumentare le risorse per le emergenze e le crisi rispetto alla proposta della Commissione, con una “riserva” che parte da 400 milioni e potrebbe essere accumulata negli anni fino ad arrivare fino a 1,5 miliardi.

“Siamo molto soddisfatti dei compromessi raggiunti in merito alle nostre produzioni bandiera.” – ha dichiarato la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova – “Saremo finalmente in grado di attuare interventi di investimento e ristrutturazione nel settore dell’olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando l’impianto di nuovi vigneti”.

A bocciare l’accordo invece è intervenuta Greenpeace, che lo ritiene “non sufficiente ad affrontare la crisi ambientale in corso”. Il Parlamento Ue, in particolare, “ha adottato un accordo preconfezionato tra i gruppi PPE, S&D e Renew, respingendo le proposte della Commissione ambiente del Parlamento Ue di tagliare i sussidi per il sistema degli allevamenti intensivi o di aumentare sostanzialmente i finanziamenti per le misure ambientali”. Dello stesso avviso sono le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura: “Siamo molto delusi del risultato delle votazioni ma soprattutto rimaniamo sorpresi dall’intento di alcuni gruppi politici e dei ministri dell’Agricoltura di far passare agli occhi della stampa e dell’opinione pubblica questo voto come una svolta green della Pac, quando nei fatti non lo è assolutamente”.