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Aree rurali italiane, location per film da Oscar. In tv il debutto di Gaetano Savatteri

Gran parte delle aree rurali siciliane si caratterizza per originalità e identità territoriale al punto d’avere stimolato diversi registi cinematografici a utilizzarle come location per i loro film.

Pellicole di notevole prestigio che hanno consentito di raccontare e far conoscere la Sicilia e i siciliani. Sono nate così opere di grande levatura culturale, piene di sofferenza, gioiosità, lotte, angosce, bisogni, testimoni dell’eterna conflittualità del popolo italiano. Paesaggi eterei e sommessi, luoghi ameni, piccoli paesi, ognuno con le proprie peculiarità, che hanno contribuito a rendere celebri film che hanno fatto la storia della cinematografia internazionale.

In ordine di tempo, in questi giorni è toccata alla nuova serie Palomar ispirata ai gialli del giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, su RaiUno, “Makari” con protagonista Claudio Gioè e la bella Ester Pantano, fiction girata nei luoghi della costa Trapanese e diretta da Michele Soavi.
Il piccolo borgo marinaro di Macari (o Makari, come il titolo della fiction), si trova a pochi chilometri da San Vito lo Capo, conta appena 450 abitanti ed è un vero gioiellino, gode di una posizione davvero unica, a pochi minuti dalla spiaggia di Baia Santa Margherita e dalle calette di ciottoli più belle della zona. Affascinano San Vito lo Capo, Scopello e la Riserva dello Zingaro, Monte Cofano e l’intera costa, posti incantevoli che la fiction, in termini di visibilità, promozione e attrattività, sta mettendo in vetrina tra le immagini panoramiche, gli scorci mozzafiato e le ambientazioni che da sole servono a far conoscere la bellezza dell’Isola. Luoghi, pieni di sole e di colore che fanno venire voglia di andare subito a trascorrervi una vacanza.

A dirla con Federico Fellini: “Fare un film è come fare un viaggio. Una ricerca in se stessi e negli altri. In ogni direzione in cui va la vita”. Ogni angolo della Sicilia può diventare un celebre set naturale.

Il cineturismo è diventata una importante realtà economica. Gli itinerari cinematografici che ripercorrono tutte le location più famose, oggi diventano inconsapevolmente mete turistiche, così si riscopre Palazzo Adriano, piccolo paese del palermitano, set del film di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso.

Un altro esempio è il riuscitissimo personaggio di Andrea Camilleri, il Commissario Montalbano, interpretato abilmente da Luca Zingaretti con un casting eccezionale, straordinariamente diretto dal regista Alberto Sironi, che ha scelto la location in uno dei territori rurali più veri e suggestivi delle terre siciliane: l’estremo sud della provincia di Ragusa. Una fiction che ha saputo raccontare stili di vita, evidenziare l’architettura agricola, la gastronomia, i paesaggi di un angolo di Sicilia che, a detta di tutti, costituisce l’ultimo retaggio rurale.

Il paesaggio nel suo lento divenire diventa evento cinestetico, cioè l’azione diventa sensazione, che attraverso il cinema proietta immagini che danno sfogo a capacità d’osservazione e immedesimazione. Viene scrutata così, non solo la semplice moltitudine di paesaggi, ma anche il paesaggio esistenziale del popolo italico che avendo subito diverse dominazioni si è forgiato di culture, religiosità, filosofia, modo di mangiare che lo rendono unico.

Una Sicilia che, grazie all’intenso rapporto di coesione e condivisione stabilito dal cinema, si è riappropriata del suo senso di bellezza e di essenza morale agli occhi del pubblico.

Al cinema va riconosciuto il merito di far viaggiare lo spettatore in avanti e indietro, come in una macchina del tempo. Attraverso film e fiction, il cinema ha fatto conoscere la vita e la storia della Sicilia; ciò ha determinato lo sviluppo del cineturismo che, oltre a interessare le località alla moda, ha coinvolto anche le aree rurali.

Nel corso dell’edizione del Tour Film Festival di Lecce è stato sancito che i turisti che si muovono nel mondo alla ricerca dei luoghi immortalati da film o fiction sono ormai 100 milioni.