Il mercato del contadino all’istituto Castelnuovo di Palermo

Farm to Fork, cioè – Dal produttore al consumatore – è una delle nuove strategie inserite nel Green Deal, (impegno sostenibile) dell’Unione Europea, che ha come obiettivo quello di ricreare un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari e biodiversità, finalizzato a proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, rafforzare la competitività e la resilienza.
Una strategia che l’associazione Palermo a Km0, fondata da Salvo Guccione e dagli Agronomi Giuseppe Garlisi e Antonio Di Marco, sta portando avanti attraverso un “mercato del contadino” aperto tutti i sabati mattina dalle ore 8,30 alle 13,00, in uno dei luoghi simbolo della città metropolitana e siciliana: l’Istituto Castelnuovo, parco storico sito nella Piana dei Colli, posto a Palermo in Viale del Fante, 66.

Si tratta di un mercato a Km0, con ampio posteggio, dove il consumatore può trovare le produzioni tipiche e genuine del panorama produttivo siciliano: mele biologiche di Caltavuturo, miele di ape nera sicula, arance e albicocche di Scillato, passata bio di pomodoro siccagno, farine e pasta di grani siciliani, formaggi e carni madonite, mozzarella di bufala siciliana, ortaggi di stagione, legumi, e tante altre tipicità che l’associazione promuove.

Un’offerta di prodotti gran parte certificati come Bio di una genuinità unica che costituiscono l’eccellenza della produzione siciliana. L’iniziativa è anche voluta dal commissario straordinario dell’IPAB Castelnuovo Dr. Rosario Candela, che con grande impegno e strategie innovative vuole ridare a questa istituzione gli antichi fasti di un tempo.

La villa, originariamente, è nata con l’intento da parte del suo proprietario, il nobile Carlo Cottone, massimo promotore della Costituzione siciliana del 1812, di adibirla in un Istituto Agrario.
Di questo organismo qualche decennio più tardi, Francesco Paolo Perez, in occasione dell’Orazione in morte di Ruggero Settimo, 12 maggio 1863, ebbe a dire: «Chi di noi non ha visitato con religioso rispetto quella Villa che, presso alle falde del Pellegrino, rideva un tempo delizia campestre dei principi di Castelnovo, e che l’ultimo erede, Carlo Cottone, convertiva in recinto sacro alla libertà della patria e alla educazione del popolo?»

Oggi grazie all’associazione “Palermo a Km0” e all’entusiasmo del commissario Dr. Rosario Candela, la villa ritrova l’antica motivazione per la quale è stata realizzata: ridare vitalità al tessuto produttivo agricolo siciliano attraverso la presenza di un mercato contadino.

Naturalmente, l’occasione del mercato a Km0 consente di potere visitare questo gioiello culturale patrimonio della città palermitana che molti hanno dimenticato. Al suo interno si ergono vari edifici in stile neoclassico, tra cui spicca il grande Gymnasium progettato da Antonino Gentile, la Fontana della Musica scolpita da Ignazio Marabitti, mentre la cupola del grande edificio fu inoltre decorata da Giuseppe Varrica con quattro affreschi a tema mitologico-agreste. Del complesso di Villa Castelnuovo fa parte anche il Teatro di Verdura.

Fedele alla sua vocazione, sul cancello d’ingresso di Via Resuttana il principe di Castelnuovo volle fare incidere il motto “E proprio delicio publica utilitas”.

Una parte dei terreni è stata affidata all’Università di Palermo, che vi ha installato alcune serre. Nei terreni della villa hanno inoltre sede gli impianti del Circolo del Tennis di Palermo ed il Club Ippico Siciliano.