Eurotrainer  

“Casa Grazia” conquista sette Anfore d’Oro: è tra i “Pezzi da 90” dell’Enologia Italiana di Epulae

Un lungo viale alberato ci porta alla ex Opera Salesiani donata dal Ministro Salvatore Aldisio, figura di spicco nel panorama gelese, politico e benefattore dedito alla sua città natale che lasciò i suoi beni alla chiesa, specificando il suo desiderio di dedicare i suoi terreni alla formazione dei giovani del territorio al lavoro. In questi locali per anni si sono espletate significative attività formative rivolte ai giovani del territorio. Il panorama spazia tra i filari, che parallelamente ondulando si rincorrono senza fine, mentre il sole si rispecchia nel magico Biviere e l’estrema linea d’orizzonte, dove si s’intravede la spiaggia dorata, approdo per l’invasione degli alleati nell’ultimo conflitto mondiale. E poi il mare, azzurro, freddo, quello Mediterraneo, sul quale da secoli sono transitate culture, filosofie, religioni, santi, pirati, e conquistatori, ed ancora oggi, traghetta speranze per tanta gente in cerca un’avvenire migliore. Chiamatelo pure, se volete: approdo della speranza.

La padrona di casa

Ad accoglierci è la padrona di casa Maria Grazia Di Francesco Brunetti, affascinante, statuaria, donna dall’aspetto tipicamente mediterraneo. L’accoglienza è piacevole e familiare. Una signora che ha fatto del vino una missione, un modo singolare per rafforzare l’amore con il marito Angelo Brunetti, che da sempre coltivava l’idea, prima del padre e poi sua, di dare vita ad un’azienda vitivinicola. La classe elegante e aristocratica di Maria Grazia desta curiosità e al contempo ci fa partecipi della casa, consentendo così, di non sentirci ospiti ma dei veri amici. Donna dal fascino evocativo si muove all’interno dello stupendo salone, superbamente arredato, con movimenti dolci al punto di ricordare le antiche sacerdotesse egizie. Nonostante la sua apparente esilità risulta piena di forza ed energia. Dal racconto di Maria Grazia viene fuori una passione evocativa che affonda nelle radici del passato, impastato di ruralità e cultura contadina. I suoi occhi si illuminano quando parla della sua famiglia: il marito Angelo e i figli Emilio e Miryam. Poi evidenzia il suo legame con il territorio ricco di storia di cultura che dopo anni di saccheggi (con la costruzione del Polo petrolchimico ENI) incomincia a muovere i primi passi con un piano di sviluppo più sostenibile.

Il territorio

“Casa Grazia” è ubicata nel territorio di Gela il cui primo insediamento risale alla fine del V millennio a.C. Il nome attuale della città è storicamente legato a quello della colonia dorica fondata da navigatori provenienti da Lindo nel 688 a.C., così riporta lo storico ateniese ¹Tucidide, il quale racconta che furono i coloni greci, provenienti da Rodi e da Creta e guidati rispettivamente da Antifemo e Entimo, ad occupare lo spazio dove ora si trovano i resti della città che si chiamava Lindioi, arrivata ai nostri giorni con il nome di Gela.
L’azienda “Casa Grazia” è in conduzione, bio, con certificazione ottenuta nel 2020, scelta dettata dal fatto che abbraccia la Riserva naturale Biviere di Gela, una delle più importanti zone di migrazione e di sosta siciliana degli uccelli acquatici che svernano nel piccolo lago naturale l’intero inverno, prima di tornare nel Nord Europa. L’area protetta è stata istituita dalla Regione Sicilia nel 1997, da allora è stata affidata in gestione alla Lipu. La Riserva è dotata di un Centro visite da cui si dipartono diversi sentieri naturalistici, che permettono di conoscere e vivere sul campo la natura dell’area protetta in tutti i suoi aspetti.

La storia aziendale

Maria Grazia si contraddistingue per le sue idee innovative e la grande passione per il vino. In maniera spartana e fiera dice che con la creazione dell’azienda ha realizzato due sogni: “il primo quello di assecondare un progetto da tanto tempo accarezzato da suo marito Angelo, l’altro di dare concretezza ad una sua idea imprenditoriale della vigna e del vino improntati alla qualità, all’adesione al territorio, allo stile e all’eleganza”. Ed ancora: “A incoraggiarmi è stato mio marito, la cui attività lavorativa lo teneva sempre lontano dalla sua amata vigna. Il modo di rendere la sua idea seducente e persuasiva era quello di porgermi in regalo nuovi vigneti, rispetto ai quali, all’inizio avrei preferito di gran lunga mazzi di rose. La vigna del resto, rappresentava per me una sorta di insofferenza, quasi di gelosia, perché, lei mi rubava la gioia di stare con lui. Ma come spesso accade ti innamori di ciò che ti fa soffrire… ed ecco maturare poco per volta una visione diversa del mio futuro.

Così la vigna passa da crudele amante a mia dolce amica, ne prendo coscienza ed inizio la mia avventura da sola. Per far sì che il sogno non rimanesse una semplice chimera ho dato concretezza alle mie idee scegliendo in primo luogo uno degli enologi più rinomati Attilio Pagli, il quale fu subito affascinato dalle vigne e dal territorio e ha condiviso con me l’idea di trasferire nella bottiglia
quello che la nostra terra esprime. L’enologo ha iniziato dal territorio e dal suo Nero d’Avola, poi ha suggerito di impiantare il Syrah perché ha intravisto nei terreni profondi e ben drenati le caratteristiche giuste necessarie alla coltivazione di questo vitigno”.

L’azienda “Casa Grazia”

Dal nucleo abitativo aziendale, in lungo e in largo, si estende l’intera azienda costituita da una superficie totale di circa 470 ettari, che comprende 50 ettari di vigneti vitati per uve da mosto, la restante parte è occupata da un moderno tendone per la produzione di uva da tavola e da un uliveto con più di 15 mila alberi dai quali si ricava un eccellente olio extravergine di oliva. Inoltre, dell’azienda fa parte un eccellente frutteto coltivato ad albicocche e pesche, anch’essi prodotti in biologico. La rimanente superficie è indirizzata alla coltivazione di grano duro. I filari di vite, allevati, prevalentemente a spalliera, corrono sinuosi ad un’altitudine di 120 metri e godono di un microclima particolarmente favorevole: vezzeggiati dalle brezze marine, dalla vicinanza del lago Biviere, da terreni ricchi di calcare e sabbia, condizioni, che rendono il territorio ideale alla vocazionalità della vitivinicoltura. Maria Grazia, orgogliosamente, come si trattasse di un grande raggiungimento d’obiettivo ci dice ancora che “l’intera azienda è a conduzione biologica”. La conduzione agronomica aziendale è coordinata dall’agronomo Luigi Cucuzza, mentre, la conduzione enologica è stata affidata a Tonino Guzzo, uno dei massimi enologi italiani. Maria Grazia poi prosegue dicendo che: “Il numero di bottiglie prodotte è di circa 65 mila: in futuro si prevede un leggero aumento ma non di molto perché obiettivo dell’azienda è quello di mantenere alta la qualità e quindi le rese per ettaro resteranno sempre molto basse. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere una sostenibilità a 360°, non soltanto dal punto di vista produttivo ma anche a livello architettonico e strutturale. Vengono coltivate sia varietà autoctone che internazionali”.
I vini prodotti sono costituiti gran parte da vitigni autoctoni: Grillo, Frappato, Cerasuolo di Vittoria, Nero d’Avola, Moscato bianco ed inoltre troviamo anche vitigni d’origine d’Oltralpe come: il Syrah e il Cabernet Sauvignon.

Maria Grazia e Angelo Brunetti ammaliati dal vino

Questa è la terra di Archestrato da Gela primo enogastronomo della storia, personalità che nei secoli è stato punto di riferimento per tanti studiosi e amanti della cucina. Dai suoi scritti trapela il grado culturale raggiunto della popolazione delle città greche siciliote. I territori geloi, a detta di molti studiosi, sono tra i più fertili della Sicilia e nei secoli sono stati sempre destinati alla coltivazione della vite e del grano. Le premesse condizioni pedoclimatiche e storiche che hanno favorito la scelta di coltivare il vigneto ai due coniugi. Con un tono quasi commosso Maria Grazia racconta che “…Da sola ho impostato la parte grafica, da sola ho iniziato a seguire i mercati, perché, fatta l’azienda, il mio sogno era e rimane quello di fare assaporare, attraverso il mio vino, i profumi, i gusti e le sensazioni di questo giardino che è la Sicilia. Di questo sogno è interprete l’etichetta che porta l’effige di una donna, che nel Nero d’Avola, simbolo di quest’isola, propone un bassorilievo conservato nei musei vaticani. E’ una scultura pompeiana che riproduce il ritratto di una donna fiera, armonica che cammina sicura, con un’eleganza senza tempo…Gradiva, in latino è “colei che avanza”. C’è poi un altro tratto grafico che riprende i temi classici: il diadema, marchio di “Casa Grazia“. Come nella cultura greco-romana alle divinità e a coloro che risultavano vittoriosi in “Casa Grazia” vuole essere un simbolo di regalità, stimolo a ricordare l’obiettivo da raggiungere, la Vittoria”².

Negli anni i vini di “Casa Grazia” hanno collezionato importanti premi e riconoscimenti internazionali, vini che raccontano la tradizione vitivinicola millenaria della Sicilia, capaci di esprimere l’eleganza e stile di una nobildonna che ha fatto del vino l’emblema per raccontarsi e farsi apprezzare come simbolo di sicilianità.
La degustazione dei vini di “Casa Grazia”

Una sequenza di bottiglie di vitigni differenti riempiono l’intero tavolo del salone. Maria Grazia come una sacerdotessa ne descrive le loro caratteristiche: storia del nome, varietà, motivazioni, terreno, insomma, ci convinciamo che non è solo una presentazione di un vino, ma un vero spettacolo. Hanno degustato con noi i vini di famiglia, oltre naturalmente a Maria Grazia, Elena Pasian e Riccardo Vella, persone competenti e di una cortesia unica, d’altronde dalle nostre parti si usa il proverbio (in siciliano) “Nuddu si pigli si nun s’arrassumiglia”, (in sardo) Nùddha si pigara se nun t’assimbillara, per i settentrionali “Nessuno si prende se non ci si rassomiglia”, ma andiamo avanti raccontandovi i vini da noi degustati.

ZAHARA
Grillo Sicilia D.O.P. 2020

ZAHARA è ottenuto da selezionatissime uve a bacca bianca, donate dai vitigni Grillo posti a dimora su terreni sabbiosi. ZAHARA si presenta alla vista di un bellissimo colore giallo oro mediamente intenso e con nuance che sfumano verso toni di rame giallo lucido.
Al naso, si concede fortemente intenso, ricco di note di fiori gialli, sia freschi, che leggermente appassiti. Si susseguono gradevoli fragranze di fiori di zagara, di note di scorze di arancia, cedro e pompelmo, di salvia, rosmarino, menta e basilico. Completano l’eleganza olfattiva, dei piacevoli sentori iodati di alghe marine. In bocca, il sorso si concede pieno, caldo, sapido, morbido ed elegante, ma si esalta al secondo sorso, regalando alla cavità orale un’acidità scalpitante, una nota minerale e una graditissima piccantezza gustativa. Grande riconferma all’analisi retrolfattiva di tutte le fragranze percepite al naso, che si arricchiscono di una singolare nota vanigliata. Il fin di bocca, fresco ed elegante, lascia una persistenza aromatica decisamente lunga e persistente.
Punteggio attribuito: 95,7/100 Anfora d’Oro

ADORÈ
Moscato Sicilia D.O.P. 2019

Alla vista ADORÈ si presenta un bel colore giallo oro lucido di media intensità.
I profumi sono energici, con evidenti note aromatiche, minerali e balsamiche. Il suo corredo olfattivo, regala al naso ricchi richiami di fiori di glicine, mimosa, ginestra e gelsomino, accompagnati da gradevoli sentori di pesca tabacchiera, albicocca, melone giallo, ananas, scorza di cedro candita, legnetto di rosa e nota lievemente smaltata, che conferiscono nell’insieme ad ADORÈ una piacevole ed elegante fragranza.
Al gusto si concede, pieno, caldo, sapido, minerale e con una buona vena acida, tutto ciò con grande equilibrio e con una gradevole nota di piccantezza che scalpita in tutta la cavità orale. Sul finale rivela una leggera e graditissima nota salina, senza alcun dubbio influenzata dalle acque del Biviere, tutto ciò lo connota con un profilo inconfondibile e identitario.
Punteggio attribuito: 95,1/100 Anfora d’Oro

LAETITYA
Frappato Sicilia D.O.P. 2020

Il colore di LAETITYA è di un bel rosso rubino vivido di media intensità.
All’olfatto si evidenziano note leggermente inchiostrate e balsamiche, arricchite da fragranze di piccoli frutti: mirtilli, more, fragoline di bosco e di ciliegie marasca, che si accompagnano elegantemente ai profumi floreali di geranio, viola mammola e di rosa nera. In bocca il sorso risulta, pieno, generoso, sapido, minerale, morbido, elegante e con un tocco di salinità e di ricchezza di estratti, che regalano una piacevolissima piccantezza e un fin di bocca, lungo e ricco di persistenza aromatica.
Punteggio attribuito: 97,5 Anfora d’Oro

VICTORYA 1607
Cerasuolo di Vittoria DOCG 2019

Il vino Victorya 1607 è classificato come Cerasuolo di Vittoria DOCG, coniuga l’eleganza del Frappato (50%) alla piena forza del Nero D’Avola (50%). Il suo colore è di un rosso rubino intenso con sfumature vivide tendenti al purpureo. All’olfatto si presenta complesso ed evidenzia in particolare profonde note balsamiche di foglie di incenso, corteccia di China Calisaya e macchia mediterranea, che ben si fondono, con le decise fragranze di frutti rossi maturi, ciliegie marasche, prugne californiane, more di gelso e mirtilli, accompagnate sinfonicamente dai profumi di petali di fiori rossi appassiti: viola mammola, geranio e rosa nera. Al gusto, il sorso si concede pieno, morbido, caldo, sapido, elegante e con una piacevole piccantezza Nell’analisi retrolfattiva, piena riconferma dei sentori percepiti al naso. Il fin di bocca è lungo e decisamente ricco di persistenza aromatica.
Punteggio attribuito: 97,0 Anfora d’Oro

EMIRYAM
Syrah Sicilia D.O.P. 2017

EMIRYAM si evidenzia con un bel colore rosso rubino di buona intensità e con sfumature tendenti al granato intenso e ben pigmentato. Al naso elargisce profumi intensi e complessi, in particolare sentori di piccoli frutti rossi e neri maturi, di petali di fiori rossi leggermente appassiti e di pepe nero. In bocca, il sorso entra deciso, pieno, generoso, caldo, sapido vellutato e con dei tannini ben distesi. Al secondo sorso, nell’analisi retrolfattiva, esplodono con eleganza tutti i sentori terziari conferitigli dall’uso intelligente dei legni utilizzati per la maturazione ed elevazione di questo grande Syrah. Netta corrispondenza retrolfattiva e fin di bocca lungo e ricco di persistenza aromatica.
Punteggio attribuito: 96,5 Anfora d’Oro

GRADIVA
Nero D’Avola Sicilia D.O.P. 2018

GRADIVA si presenta di colore rosso rubino, impenetrabile. All’analisi olfattiva, i profumi sono impattanti ed emozionanti, ricchi di fragranze di piccoli frutti di bosco rossi e neri, giunti a giusta maturazione (more di gelso, uva spina, mirtilli, fragole di bosco, ribes e lamponi), nonché, di susine rosse, prugne e di ciliegie marasche, che ben si uniscono ai netti sentori di fiori a petalo rosso, sia freschi, che elargiscono note fragranti e fresche, sia leggermente in via di appassimento, che si donano con toni decisamente più suadenti. Emergono poi, con una leggera ossigenazione del vino nel calice, i profumi leggermente balsamici e quelli speziati conferitigli dall’uso sapiente delle barrique e dei tonneau, che regalano note suadenti di Pipali (pepe lungo dell’India, dai toni caldi e agrumati), di vaniglia Bourbon, di tabacco trinciato biondo, di noce moscata e di fava di cacao.
In bocca, il sorso entra pieno e vellutato, caldo, sapido, minerale, con un pizzicorio piacevolissimo e con una trama tannica, fitta e ben distesa. Grande la corrispondenza retrolfattiva, che chiude con un finale di bocca decisamente lungo e con una notevole persistenza aromatica di notevole. Un Nero D’Avola, che ci ha veramente colpito per la sua forte identità.
Punteggio attribuito: 97/100 Anfora d’Oro

VI VERI
Cabernet Sauvignon Sicilia D.O.P. 2017

VI VERI si presenta alla vista con un bel color colore rosso rubino intenso, con leggere sfumature che virano al granata.Al naso, si esprime potente e ricco di note vegetali, che rispecchiano subito i profumi tipici del vitigno Cabernet Sauvignon, decisamente ricco di sentori di peperone verde e di picciolo di pomodoro. Inoltre, VI VERI regala note di frutti rossi, tra cui spiccano particolarmente le ciliegie marasche sia fresche che in confettura, seguite da piccoli frutti di bosco rossi e neri. L’affinamento e la maturazione di circa 15 mesi in barrique, lo arricchisce di profumi delicati ed equilibrati di vaniglia Bourbon, di note di cioccolato fondente, di Macis e di cuoio.
In bocca, si concede austero, ma vibrante, donandosi generosamente caldo, vellutato, sapido, minerale, con una trama tannica elegante e con una spalla acida sorprendente, che lo eleva vino vocato a lunga longevità. In retrolfattiva, riconferma tutti le fragranze percepite, ma decisamente amplificate. VI VERI a sorso deglutito ormai da tempo, continua a dare un finale di bocca, pulito, asciutto e decisamente ricco di persistenza aromatica.
Punteggio attribuito: 96,5 Anfora d’Oro

Note:
¹ (Tucidide VI,4, 3-4)
² (http://www.epulae.it/giornale/articolo_det.asp?ID=1527 – Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas – Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca).