Cambiamenti climatici e crisi idrica, interrogazione del deputato regionale Giovanni Burtone
La crisi idrica nazionale e regionale, determinata dai cambiamenti climatici, ma anche da mancata manutenzione e rifacimento delle condotte idriche dell’isola, costituisce uno dei temi più scottanti presenti nelle agende di una classe politica più sensibile e più lungimirante.
Tra le iniziative in tal senso, si inserisce l’interrogazione del deputato regionale Giovanni Burtone il quale, ha chiesto: “Notizie in merito alle strategie del Governo regionale e alle iniziative che intende intraprendere per fare fronte al perdurante stato di siccità in Sicilia”.
Il deputato dice ancora: “L’emergenza siccità è preoccupante argomento di attualità a rilevanza nazionale, rilanciato da diverse testate giornalistiche, evidenziato, in Sicilia, da varie associazioni di settore, Coldiretti, ecc., ed oggetto di discussione anche nel Parlamento Nazionale; nella nostra Regione la siccità si accanisce già da alcuni anni oltre che a causa del cambiamento climatico – che si manifesta con un’alternanza di eventi violenti, precipitazioni brevi ed intense, a lunghi periodi di mancanza di piogge ed alte temperature che causano sbalzi termici significativi – per via dei ritardi negli interventi strutturali necessari a prevenirla e della mancanza di strategie per arginarla; come già il 2021, anche il 2022 è stato un anno particolarmente critico dovuto alla scarsa piovosità ed alle calde temperature e, la carenza di acqua, ha messo e metterà in futuro a grave rischio sia le colture sia la rete di approvvigionamento idrico (dighe e riserve in diversi casi sono diventate delle vere e proprie secche); la carenza di piogge e le temperature anomale hanno prodotto vari danni alle colture, tanto che i sindaci di diversi comuni siciliani hanno richiesto la Declaratoria dello stato di calamità naturale.”
Il Deputato chiede altresì: “Quali iniziative questo Governo intenda intraprendere affinché la Sicilia sia pronta a fare fronte, per la stagione oramai prossima e anche per le future, alla crisi idrica che già da qualche anno investe la nostra Regione e garantire la riserva di acqua anche nei momenti di difficoltà; se si intenda intervenire con lavori di manutenzione, ammodernamento e/o sostituzione delle condutture oramai obsolete e fatiscenti al fine di ridurre/azzerare la perdita di ingenti quantità di acqua che ha enormi ripercussioni sull’ambiente e sulla spesa pubblica, e gravi ricadute sull’agricoltura e sugli indotti agricoli”.