Successo della XVIII edizione di potatura a vaso policonico “Forbici d’oro”

Si è chiusa la 18^ Edizione di “Forbici d’oro”, la gara nazionale di potatura a vaso policonico organizzata da AMAP che si è tenuta domenica 4 giugno presso l’Azienda Maurizio Mari di Urbisaglia (MC).

Sessanta i partecipanti selezionati da tutta Italia, che hanno riformato tre piante ciascuno in un tempo massimo complessivo di 30 minuti, operando rigorosamente da terra con attrezzature dotate di prolunga. Ad aggiudicarsi il trofeo di campione Forbici d’oro 2023 è stato il marchigiano Livio Giovenali. A rappresentare la Sicilia sono stati il vicarese Mario Di Giacinto, Vincenzo Trovato di Scicli (RG) e Domenico Stefano Amico di Santo Stefano Quisquina (AG).

L’avvenimento, nonostante viene considerato una gara, in realtà è un momento di confronto tra diverse esperienze di potatura regionali.

Il vaso policonico per la “Scuola di potatura” creata da Giorgio Pannelli, si identifica col concetto “Vaso policonico senza se e senza ma”, cioè la pianta viene lasciata molto spoglia, modalità diffusa nel centro e nord Italia.

Contrapposta a questa scelta tecnica, è maturata l’idea di effettuare una potatura a vaso policonico in una forma più vestita, suggerita tra l’altro da qualche docente universitario, scelta che è fortemente influenzata da condizioni climatiche (temperature elevate, riscaldamento dell’apparato radicale, ecc.), varietà, ecc., elementi che si riscontrano soprattutto nel meridione d’Italia.

Naturalmente quest’ultimo sistema di potatura penalizza i concorrenti potatori meridionali che difficilmente riescono a piazzarsi nelle prime posizioni della graduatoria, poiché i giudici appartengono in maggioranza alla “scuola di potatura” dove viene realizzato il vaso policonico in maniera più spoglia.

La tecnica di potatura a vaso policonico per gli oliveti delle aree interne, più o meno rivestiti, caratterizzati da una orografia accidentata resta una scelta tecnica obbligata, quasi rivoluzionare rispetto all’assurda potatura capitozzata.

Al di là delle piccole differenziazioni la manifestazione risulta di grande interesse e soprattutto serve da stimolo per maturare esperienze. È anche un momento di condivisione di idee, di conoscenza, di scambio di vedute e per rinsaldare amicizie che si perpetuano da decenni, anche se la kermesse avrebbe bisogno di un doveroso restyling.

Tavole imbandite stracolmi di prodotti tipici: formaggi, salumi, vini, oli, conserve, ecc. con inviti da parte dei concorrenti delle diverse regioni a consumare i propri prodotti. Poi arriva anche lo scambio: formaggi e pane carasau sardi, con una bella bottiglia di vino marchigiano e così via per l’intera giornata. “Il mio olio è migliore del tuo…, questo ha più fruttato”. Alla fine, comunque, vince sempre il vaso policonico questa metodologia tanto voluta dal prof. Alfredo Roventini e divulgata in seguito dai suoi illustri colleghi come Tonini, Marinucci, Morettini fino a Giorgio Pannelli e a tanti bravi divulgatori che con passione e abnegazione tramandano questa tecnica di potatura.

È doveroso ricordare che la potatura a vaso policonico consente di: rispettare la fisiologia della pianta quindi equilibrio vegeto-produttivo; facilita, dopo la prima impostazione, la potatura negli anni successivi, max. 10 minuti per pianta quindi riduzione dei costi di gestione; la semplificazione della struttura legnosa della pianta; facilita la raccolta e trattamenti; ma soprattutto la sicurezza degli operatori che agiranno da terra evitando l’impiego di scale che spesso causa infortuni.