Si sbloccano le importazioni di mais e cereali dall’Ungheria
Nell’intervento al question time del 16 marzo 2022, il ministro Patuanelli ha annunciato che, dopo la chiamata di Mario Draghi avuta con il suo omologo ungherese Viktor Orbán, l’Ungheria farà partire i carichi di grano tenero e mais già acquistati, ma manterrà l’autorizzazione dello Stato sulle esportazioni future.
Quindi grano tenero e mais dall’Ungheria torneranno a viaggiare verso l’Italia se già acquistati ma l’emergenza è solo tamponata (l’import dall’Ungheria è pari al 23% per il grano tenero e al 32% per il mais).
Viktor Orbán, si riserva di continuare ad assoggettare e autorizzare eventuali nuovi contratti di fornitura per l’export intracomunitario, facendo rispettare il principio di libera circolazione delle merci all’interno dei confini dell’Unione e il diritto del Governo ungherese di determinare una propria politica dei prezzi interni.
Molini e le aziende mangimistiche potranno stare tranquilli nel breve periodo. E’ necessario comunque, in questo clima di guerra, incominciare a pensare di seminare più grano e più mais.
Patuanelli ha ricordato inoltre che l’Italia si approvvigiona di frumento tenero dall’Ucraina solo per il 3% e di mais per il 13%; importazioni che “si possono reperire cambiando mercati diapprovvigionamento e che ci fanno guardare verso Francia e Germania per i cereali e verso Canada e Usa per i fertilizzanti“. “In ogni caso – ha concluso – a livello europeo va fatto un ragionamento sulla sovranità alimentare“.