Tutti contro l’Imu agricola in Sicilia
E’ una vera e propria levata di scudi quella che si sta verificando in Sicilia contro la rimodulazione dell’Imu agricola. Mentre alcuni comuni stanno pensando all’escamotage di spostare la sede del Municipio per non pagarla, come per esempio succede a Regalbuto, altri stanno pensando di fare ricordo contro la riforma della tassa. E’ il caso di Pantelleria dove la Giunta Comunale ha deliberato di opporsi al decreto, considerato che Pantelleria non è più classificata zona disagiata e Comune montano. Nella delibera si afferma che i Comuni delle isole minori risultano fortemente penalizzati e che nel decreto si ravvedono profili di illegittimità legati a violazione del principio di irretroattività delle norme; difetto di proporzionalità: riduce le assegnazioni del fondo di solidarietà, quindi entrate certe, sostituendole con entrate future e incerte; violazioni allo statuto del contribuente, con la conseguenza che i Comuni sarebbe anche sottoposto a possibili ricorsi da parte dei contribuenti. Anche la Giunta di Canicattì e quella di Partanna hanno approvato una delibera analoga per impugnare il decreto. Contro il decreto anche il Comun di Milena.
Intanto, si muovono anche i politici regionali. Il M5S ha annunciato battaglia per bloccare l’Imu agricola, “la nuova tassa che rischia di strangolare le imprese agricole”.
Intanto tuona contro l’Imu sui fabbricati rurali il capogruppo Ncd all’Ars Nino D’Asero:“Distruggere l’agricoltura, forse non è esattamente quello che l’Italia e la Sicilia sperano per uscire dalla crisi economica. Di fatto – riprende il capogruppo Ncd – l’introduzione di questo nuovo balzello quintuplicherebbe la tassazione, già gravosa, che preme sui coltivatori”. Secondo la norma, al momento ne sarebbero esenti soltanto i terreni ricadenti nell’areale di Comuni posti al di sopra dei seicento metri sul livello del mare.