Aras, lavoratori senza stipendio da 8 mesi
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e Confederdia siciliane hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia. Dall’11 aprile, in assenza di novità circa la loro vertenza, i lavoratori hanno sospeso ogni tipo di attività.
I lavoratori in questione non prendono stipendio da 8 mesi, retribuzione peraltro ridotta con i contratti di solidarietà. Questo nonostante un accordo di ottobre che, a fronte della fuoriuscita di 32 persone, stabiliva lo sblocco delle risorse per gli stipendi da parte dell’Assessorato regionale Agricoltura.
“Diciamo basta – scrivono in una nota i sindacati – all’utilizzo improprio dei contributi pubblici che, dai servizi e dalle retribuzioni, vengono dirottati al pagamento di contenziosi scaturiti dalla cattiva gestione dell’ARAS conseguente a sette anni di commissariamento”. Un commissariamento di cui chiedono la fine anche perché “non ha prodotto un piano organico di rilancio unito a un progetto di riorganizzazione dei servizi”.
“Ai lavoratori – rilevano i segretari delle 4 sigle Tripi, Colonna, Marino e Cannella – non vengono neppure rimborsate le spese di trasferta”. I sindacati chiedono all’assessore regionale all’agricoltura anche “di risolvere il pasticcio dell’ultima finanziaria che vede i servizi dell’Aras vincolati a un bando pubblico” e all’Ars di “approvare una legge organica per il comparto zootecnico che garantisca qualità dei servizi agli allevatori e stabilità lavorativa ai dipendenti”.
I lavoratori, inoltre, non si spiegano il perché la Giunta regionale si trattengono illegittimamente soldi appartenenti all’ARAS col rischio che l’Ente possa essere chiuso per mancato pagamento dei dipendenti. “Una stranezza – non viene escluso – che giungerà sul tavolo della Procura della Repubblica”.