Economia e Lavoro

Per le feste regaliamo e consumiamo prodotti siciliani

Sarebbe auspicabile, in considerazione della grave crisi che attanaglia l’agricoltura siciliana, per le prossime festività, anzi per sempre, acquistare e consumare prodotto “Made in Sicily”, avremmo il piacere di mangiare prodotti a Km0, genuini, della tradizione e soprattutto determiniamo che le nostre tredicesime rimangano nelle tasche dei nostri produttori siciliani.

Così facendo salviamo l’occupazione, ma soprattutto daremo forza ed entusiasmo a quanti lavorano quotidianamente, in lotta con la schizofrenia delle condizioni meteo, con gli interessi delle lobby dell’Unione Europea e con politica, se esiste ancora.

La nostra economia dipende dalle nostre scelte quotidiane, scelte che facciamo quando acquistiamo i prodotti di consumo, perché inconsapevolmente scegliamo: pasta del Nord o del Sud, carne argentina o siciliana, frutta esotica o frutta di stagione siciliana, ecc.

Ai ristoranti chiedete una buona “Riberella” e non la solita ananas della provenienza indubbia, anche perché non è vero che è così miracolosa di smaltire i grassi in eccesso. Brindiamo con i nostri spumantini siciliani, frizzanti, genuini; per la scelta della carne controllate la provenienza, migliaia di allevatori siciliani si fanno in quattro per produrre dell’ottima carne e mantenere il “benessere degli animali”, mi raccomando promettete che quest’anno il vostro “brusciuluni” sarà sicilianissimo. Per le vostre ceste scegliete i prodotti artigianali siciliani, trovate di tutto: formaggi, conserve, confetture, tutto, tra l’altro, a portata di mano.

In questo periodo sono stati allestiti diversi mercati degli agricoltori, basta chiedere alle tre organizzazioni di categoria; Coldiretti, CIA e Confagricoltura, e avrete l’indicazione della loro ubicazione.

Perché quando i produttori incontrano i consumatori e dialogano, il mondo rurale ritrova il suo volto umano e cresce economicamente, socialmente e culturalmente. Luoghi deputati a tale approcci sono i “mercati contadini”, o se volete, Farmers’ market, dove produttori locali si ritrovano per vendere i loro prodotti agricoli o trasformati. Sembrerebbe la cura alla lievitazione dei prezzi dei prodotti agricoli: chi produce riesce a portare a casa un pezzo di pane, quasi sempre duro, e chi invece commercializza, fa affari d’oro.

Quindi, consumatore e produttore si rincontrano, così come accadeva nei tempi passati, nelle piazze o nei luoghi eletti a tale compravendite, insieme per instaurare un patto di solidarietà e fiducia. Un accordo tacito di chi intende offrire un prodotto genuino, sano, impregnato di sapori antichi, e chi, ad un costo contenuto, decide di pagare anche qualcosa in più in cambio della salvaguardia del proprio territorio, per assicurare la salubrità degli alimenti, per dare continuità alla vita dei territori rurali. Considerato il successo che tale attività sta riscuotendo sul territorio siciliana con vantaggi economici sia tra i consumatori sia tra i produttori, ma anche dalle possibilità di vantaggi strategici, (meno inquinamento, la conoscenza delle produzioni locali di qualità, la creazione di opportunità per le piccole produzioni e per i produttori, promuovere l’incontro tra il mondo della produzione e il mondo del consumo, ecc. Buon Natale e buon “pistio” sicilianissimo a tutti da Sicilia Agricoltura!