Tipicità

Il passavolante nella tradizione, nell’arte e nella cultura di Vicari

Vicari, “Città Medievale d’Arte e del Folklore”, ha esposto, all’ombra del suo meraviglioso castello, il gioiello gastronomico orgoglio dell’intera comunità: il passavolante, una leccornia prelibata a base di mandorle, desiderio di palati sopraffini. Al suadente dolce l’amministrazione comunale, che dopo tanti anni si riprende la paternità della festa, con in testa il sindaco Antonino Miceli e agli assessori Giovanni Contino e Ciro Costa, hanno allestito una suntuosa sagra, seguita da una indimenticabile “Notte bianca” con la presenza di musicisti di fama internazionale come Francesco e Giovanni Buzzurro, Nicola Giammarinaro e Giuseppe Milici. Per l’occasione ha suonato alcuni brani anche il bassista locale Salvo Volpe che ha dato prova di potere duettare con questi mostri sacri della musica internazionale. Presenti altri gruppi musicali che hanno movimentato l’intera notta accompagnando con la musica una gastronomia di strada locale.

   

Passavolante: tipicità ritrovata
Si tratta di una tipicità ritrovata nel segno di un impegno che va ben oltre la semplice giornata godereccia e che a detta del sindaco Antonino Miceli: “Vuole essere un momento di riscatto e rilancio della comunità vicarese”. Ogni paese d’Italia si contraddistingue per la produzione di un prodotto tipico. Identificazioni che potrebbe spingere i più fieri a inserire il proprio prodotto tipico nel gonfalone comunale. Prodotti custoditi gelosamente da ogni comunità, che come austeri vessilli, dominano uomini e cose, e rappresentano pietre miliari di un’enogastronomia che non ha origine e confini. Il passavolante ha queste prerogative, unisce, come emblema, l’identità locale ma anche divide sui segreti della sua preparazione. Il passavolante, comunque sia, racchiude in sé aspetti culturali (storia, tradizione, folklore), religiosi (feste, riti sacri), sociali (mangiare sano e genuino, salvaguardia dei beni naturali), ma anche quelli economici (occupazione, sviluppo).

 

L’ origine del passavolante
Difficile stabilire l’origine di questo dolce. Infatti per passavolante si intende una macchina militare che nei secoli 15°e 16° veniva adoperata per scagliare pietre; con lo stesso nome veniva chiamata la colubrina di grande gittata, ed anche un cannone di legno montato su bastimenti mercantili per batterie simulate. Passovolante erano anche intesi i soldati che nei secoli 16°-17° non svolgevano un servizio militare effettivo e continuo ma solo saltuario, erano chiamati così anche gli individui di passaggio, giramondo.

Per Sara Favarò, scrittrice e poetessa locale, i passavolanti sono dolci a base di mandorle, “che in controluce devono permette di vedere la parte opposta, che venivano distribuiti nel corso degli sposalizi, il canestro che conteneva il prezioso manicaretto, veniva fatto passare tra i commensali velocemente e ad altezza d’uomo, da qui il nome, passavolante. La scrittrice sostiene inoltre che questo dolce veniva preparato nel Settecento presso il famoso convento di Vicari intestato a San Francesco e che i monaci lo idearono per la folla, in occasione del matrimonio della figlia del re”.

 

Vicari: Terra della Mandorla
La piccola cittadina, estrema propaggine dei Monti Sicani, è terra d’elezione della mandorla, prodotto che da sempre le ha dato lustro, così come dice Francesco Bruscato, “grazie ai suoi diciotto ecotipi locali (Kuti, Favarò, Tessitura o Fellamasa, Muddisa, Regina, ecc.), ecotipi che avevano uno stretto rapporto con la popolazione locale, infatti, assumevano il nome della famiglia che li custodiva e produceva”. Altri, invece, prendevano il soprannome del loro aspetto, esempio ‘a rigina, o anche il nome della contrada.  Le condizioni pedoclimatiche vicaresi non saranno sfuggite alle attenzioni di quei saggi di campagna originari delle terre elleniche, di cui Vicari costituisce una testimonianza, che qualche secolo addietro piantarono questa pianta frutto che ricorda la fecondità, la passione e l’amore. 

 

Il passavolante: tradizione, arte e cultura
Il convegno, tenutosi nel meraviglioso auditorium del castello, del quartiere medievale vicarese ha visto la presenza di circa cento appassionati del prelibato passavolante. Dopo il saluto del sindaco Antonino Miceli e degli assessori Ciro Costa e Giovanni Contino hanno relazionato: Vincenzo Lo Cacciato “Storia della mandorla di Vicari e le specialità autoctone”, Sara Favarò “Mandorle e dolce sapore”, il docente universitario Aldo Todaro “Miglioramento delle caratteristiche organolettiche e Shef Life dei prodotti da forno e nel particolare del passavolante”, Francesco Cusimano “Origine e importanza delle De.Co” e Nino Sutera “Borgo Genius Loci De. Co.”. Ha moderato il giornalista e scrittore Mario Liberto. Il momento conclusivo è stato dedicato alla consegna del riconoscimento “Genius Loci”, al sindaco Antonio Miceli da parte di Nino Sutera, Direttore della Libera Università Rurale Osservatorio Neo-Ruralita’. A seguire si è svolta una degustazione di passavolante e di mandorle della varietà vicarese “Tessitore”. L’evento è stato concluso, meravigliosamente, dal gruppo di ballo argentino “El Redomo’n” di Buenos Aires.

 

Conclusioni
Per Antonio Miceli, “La valorizzare del passavolante deve passare attraverso la salvaguardia del mandorlo di Vicari, pertanto, bisogna utilizzare la Misura 214/2A del  P.S.R. Sicilia 2007/2013 – Reg. Cee 1698/05  “Sostegno alla conservazione delle risorse genetiche in agricoltura” Azione A “Preservazione della Biodiversità” al fine di realizzare un campo pubblico di conservazione, recupero varietale, in area demaniale, con lo scopo di fornire le marze a tutti gli agricoltori vicaresi e del circondario che ne facciano richiesta; inoltre, per salvaguardare l’identità della mandorla realizzeremo un museo pomologico delle varietà locali e delle attrezzature che da sempre hanno consentito la coltivazione: da quelli della lavorazione, a quelle di potatura, innesto, raccolta, sgusciamento, ecc.; inoltre il disciplinare di produzione del passavolante che accompagna la delibera della De.Co. verrà corredato da un marchio “Passavolante Vicarese” che verrà dato e quindi potranno fregiarsi tutti gli operatori che decideranno di commercializzare il nostro “gioiello di famiglia” nel rispetto del disciplinare approvato dall’Amministrazione comunale”.

Foto di Francesco Bruscato