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Virus Tristeza degli agrumi, Cia Sicilia Orientale: “Tra un paio di anni l’intera produzione è destinata a scomparire”

“Ogni giorno muoiono centinaia di piante di agrumi, la Sicilia agricola è abbandonata a se stessa nel silenzio del Governo nazionale e delle istituzioni locali. Accogliamo positivamente le pressioni del ministro Centinaio all’Ue perché sblocchi 200 milioni di euro da destinare all’olivicoltura pugliese affossata dal fenomeno Xilella, ma faccia lo stesso per la nostra Regione: Oltre settantamila mila ettari coltivati ad agrumeti sono infestati dal Virus “Tristeza”: tra un paio di anni l’intera produzione è destinata a scomparire”. Così, il presidente Cia Sicilia Orientale, Giuseppe Di Silvestro si rivolge al presidente della Regione, Nello Musumeci, perché la Sicilia, come sta facendo la Puglia, faccia sentire la propria voce sui tavoli nazionali per affrontare l’emergenza fitosanitaria causata dal virus ‘Tristeza’, che ha messo in ginocchio il comparto agrumicolo.

“La Sicilia orientale è stata colpita quasi interamente dalla malattia, giunta a uno stadio molto avanzato – spiega Di Silvestro – e tra un anno, al massimo due, l’intera produzione rischia di sparire. Ci sono 70 mila ettari dedicati all’agrumicoltura, di questi 15 mila ettari sono coltivati a limoni, gli altri ad agrumi arancia amara, e fatta eccezione per i 10 mila ettari trasformati dalle imprese, i restanti 45 mila ettari di agrumeti sono in ginocchio, alle imprese servono aiuti economici per la riconversione e materiale vegetale sano”.

“Il nostro territorio dove si concentra il 57% delle produzioni nazionali di agrumi, con oltre 10 milioni quintali di arance, 4 milioni di limoni, 600 mila di mandarini e 500 mila quintali di clementine all’anno, contribuisce alle produzioni delle coltivazioni agricole per 2 terzi del raccolto nazionale. Dati che ci pongono in una posizione centrale nei tavoli di confronto sia nazionali che europei”. “Gli unici aiuti ricevuti dai governi passati sono stati di 10 milioni di euro, davvero una goccia nell’oceano, come ci confermano peraltro i numeri sul caso Xilella nell’accordo tra il Mipaaf e la Regione Puglia, per affrontare la quale servono almeno 500 milioni di Euro”. “Ne servono altrettanti per l’emergenza Tristeza – ribadisce Di Silvestro – non lo dimentichi il Governo nazionale e la Regione non abbassi la guardia, siamo contenti per gli olivicoltori pugliesi, anche perché l’emergenza Xilella potrebbe arrivare in Sicilia, come emerso nel corso del convegno sul florovivaismo che si è svolto nelle scorse settimane a Mazzarà Sant’Andrea, Milazzo, perché il virus può attaccare anche alcune colture ornamentali”. “Ma restiamo molto preoccupati per i nostri produttori agricoli – conclude – perché nonostante le tante iniziative promosse per una sensibilizzazione a livello nazionale, anche quest’ultimo Governo nazionale resta sordo, motivo per cui ci appelliamo con forte apprensione ai vertici regionali, ai quali non ci stanchiamo di ricordare neppure le altre emergenze rimaste irrisolte, come il caso Cracking che ha colpito le uve di Mazzarrone e le alluvioni dello scorso ottobre”.