Ai distretti siciliani del cibo siciliani fondi per 8 milioni e 400 mila euro, i progetti esecutivi ora al Ministero
La Giunta Regionale siciliana ha approvato il cofinanziamento per 8 milioni e 400 mila euro (8.485.302,39 euro) dei programmi dei distretti che hanno partecipato all’Avviso del MIPAAF (n.10898 del 17.02.2020) C.I.B.O. in Sicilia, Bio Slow Pane e Olio, Borghi Sicani e Sud Est Siciliano. I progetti, che saranno avviati entro il 31 dicembre 2022, favoriranno investimenti in Sicilia per 54.478.302,48 di euro. “Una scommessa vinta per un obiettivo fissato da subito, sin dal nostro insediamento” esordisce il presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, all’indomani del voto della Giunta.
Di risultato eccezionale per la Sicilia “che segna l’inizio di un iter virtuoso nella Regione Siciliana per la prima azione di sistema di sviluppo sostenibile che deve diventare prassi”, parla Angelo Barone, presidente della Consulta dei distretti del Cibo, un organismo nuovo che ad otto messi dalla sua costituzione, è riuscito ad innescare un lavoro di concertazione con e tra le Istituzioni, che ha portato in appena 5 mesi al fondamentale passaggio tra il Dipartimento regionale all’Agricoltura e il Dipartimento alla Programmazione e quindi al voto di ieri.
La Consulta dei distretti del Cibo ha raggiunto l’obiettivo di porsi come interlocutore con le istituzioni e rafforzare la capacità progettuale e di iniziativa dei territori per una migliore gestione delle risorse disponibili. I contratti di distretto e di filiera sono stati riconosciuti sin da subito strategici per lo sviluppo dell’intero settore agroalimentare italiano nelle linee programmatiche del MIPAAF, tanto che nella ripartizione del Fondo Complementare al PNRR sono stati destinati al MIPAAF 1 miliardo e 203 milioni di euro finalizzati proprio ai Contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo.
I programmi di sviluppo de il Distretto delle filiere e dei territori di Sicilia in rete, Sikania Bio Mediterraneo, Bio Slow Pane e Olio e Sud-Est siciliano mirano a rafforzare le filiere produttive, a promuovere i territori con le produzioni tipiche siciliane, a promuovere il Turismo Relazionale Integrato, l’economia circolare e la transizione verso sistemi alimentari sostenibili. I progetti nel loro complesso impegnano risorse finanziarie pari a circa 54 milioni di euro, con notevoli investimenti da parte di centinaia di imprese.
Progetti che fanno proprie le indicazioni delle istituzioni internazionali e nazionali come l’Agenda 2030 e la strategia Farm to Fork, che è al centro del Green Deal europeo. Il cibo, l’agricoltura, le zone rurali svolgono oggi un ruolo che va molto al di là dell’accezione di settore produttivo convenzionale: significano ospitalità turistica, esprimono marchi di fama internazionale, implicano un’attenta gestione del territorio, del paesaggio, dell’ambiente, la salvaguardia dell’ecosistema e di risorse preziose come l’acqua e l’aria, indicano nuove possibilità di approvvigionamento di energia, possono fornire materie prime ecosostenibili per altri settori produttivi sono l’emblema di una corretta e sana alimentazione.