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La sede del Nucleo Motorizzazione Agricola dell’ESA di Lercara Friddi si rifà il look

Una straordinaria operazione di manutenzione ha restituito nuovo splendore alla storica sede del Nucleo di Motorizzazione Agricola (N.M.A.) dell’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA), situata nel cuore di Lercara Friddi, in Piazza Santa Rosalia. L’intervento ha permesso il completo ripristino dell’edificio, simbolo dell’impegno per il progresso dell’agricoltura siciliana nel secondo dopoguerra.

Oltre a essere il punto di riferimento operativo per il N.M.A., la struttura accoglie anche la sede della S.O.P.A.T. n. 56 di Alia, diretta dal dott. Sebastiano Sorce. Questa doppia funzione testimonia la rilevanza strategica dell’edificio, che serve un’area agricola vasta e articolata, ben oltre i confini comunali di Lercara Friddi, estendendosi fino ad Alia e ai territori circostanti.
Realizzata nella seconda metà degli anni Sessanta, la sede fu concepita nell’ambito del cosiddetto “Piano Verde”, un articolato programma di interventi promosso dallo Stato e dalla Regione Siciliana per la modernizzazione del settore agricolo. In quegli anni, l’ESA – nato ufficialmente con la legge regionale n. 21 del 10 agosto 1965 e subentrato all’ERAS (Ente per la Riforma Agraria in Sicilia) – rappresentava il braccio operativo della Regione nell’attuazione delle politiche agricole.

La costruzione dell’edificio a Lercara Friddi non fu casuale: rappresentava un investimento strategico per promuovere la meccanizzazione agricola, offrire assistenza tecnica e consulenza alle aziende locali, e contribuire a ridurre gli squilibri economico-territoriali in una Sicilia ancora profondamente segnata dalle disuguaglianze.

Il contesto storico in cui nasce questa struttura è fondamentale per comprenderne il significato. Lercara Friddi, infatti, ha vissuto per oltre un secolo grazie all’estrazione dello zolfo, che ha costituito la principale fonte di reddito e occupazione. Ma a partire dalla seconda metà del Novecento, con la crisi irreversibile del settore minerario, si fece urgente la necessità di riconvertire l’economia locale. In questo scenario, il ruolo del N.M.A. e della S.O.P.A.T. fu determinante: si trattava di avviare una concreta transizione verso un’agricoltura moderna, efficiente, capace di garantire sviluppo e occupazione.

Oggi, il restauro dell’edificio storico non rappresenta soltanto un’azione di recupero architettonico, ma anche un gesto dal forte valore simbolico. Esso rinnova la memoria di una stagione di profonde trasformazioni sociali ed economiche, e riafferma la missione dell’ESA e delle sue strutture decentrate: sostenere la crescita del mondo rurale siciliano, attraverso l’innovazione, la formazione e la vicinanza al territorio.