Assovini Sicilia, i primi cento giorni di Francesco Ferreri

Francesco FerreriE’ ormai consuetudine per un presidente fare un tagliando dopo i primi cento giorni a capo di qualsiasi struttura. E a tale prova non si sotrae neanche Francesco Ferreri, a capo di Assovini Sicilia dallo scorso giugno, dopo il triennio di Antonio Rallo. Cento giorni fatti di idee, alcune delle quali già messe in campo. “Abbiamo avviato un progetto nell’ambito dell’Ocm Vino dal valore di 5 milioni di euro – spiega Ferreri, che è anche titolare dell’azienda Valle dell’Acate – e in questo progetto abbiamo visto crescere le aziende partecipanti rispetto allo scorso anno: sono passate da 20 a 34, soprattutto aziende medio-piccole”.

Ma altre iniziative sono in cantiere: “Stiamo avviando progetti “orizzontali” e “verticali”, cioè che riguardano alcune aziende o tutte le associate di Assovini – afferma Ferreri – Ad esempio il 6 ottobre saremo a Zurigo dove abbiamo realizzato in collaborazione con il giornalista austriaco Christian Eder e il winemagazine per il quale lavora, Vinum, due convegni: il primo sarà sui vitigni autoctoni siciliani, il secondo sulla possibilità che c’è in Sicilia di fare grandi rossi. Perché in Sicilia, nella sua unicità e diversità, è possibile fare grandi vini”. Ovviamente nella lista delle cose da fare c’è anche Sicilia en Primeur, la rassegna itinerante di vini “en primeur” che si svolge annualmente, ma sul quale Ferreri non intende ancora sbilanciarsi: “Non abbiamo ancora dove dove si svolgerà e non sappiamo neanche se ci saranno variazioni al format”.

Intanto, l’associazione fondata nel 1998 – che mette insieme 74 aziende vinicole dell’Isola che rappresentano l’86% del vino imbottigliato in Sicilia e un giro di affari di 300 milioni di euro all’anno – gode di buona salute: “Abbiamo dimostrato di fare qualità e di saper portare in alto il nome della nostra terra, dando anche una grossa mano di aiuto al turismo. Di sicuro siamo il miglior spot che la Sicilia abbia: in media ogni azienda riesce ad accogliere 3 mila visitatori all’anno. Si tratta di nostri clienti che vengono a visitare i luoghi dove vengono prodotti i loro vini preferiti e rimangono incantati dai posti meravigliosi che trovano. Siamo riusciti in questi anni a fare business, ma anche a dare un’immagine diversa della Sicilia che non è legata alla mafia, ma alla grande qualità dei nostri vini”.

La squadra che supporta Ferreri è rimasta quasi invariata rispetto a quella di Rallo: vicepresidente è Mariangela Cambria (Cottanera) mentre il consiglio direttivo, oltre ad Antonio Rallo (Donnafugata), Alessio Planeta (Planeta), Alberto Tasca d’Almerita (Tasca d’Almerita), Laurent de la Gatinais (Tenute Rapitalà) e Stefano Caruso (Caruso&Minini), si è allargato anche a Lilly Fazio (Fazio) e Alberto Aiello (Graci).