Idee e contraddizioni di Expo 2015

“Expo 2015” di Milano si conferma, così com’era nelle previsioni, un appuntamento pieno di spunti e di contraddizioni. L’uno o l’altro dipendono dall’approccio del visitatore: dal suo bagaglio culturale, spirituale, sociale, ecc. Expo può essere un momento di svago, di spensieratezza, all’interno di una struttura futuristica stracolma di turisti, di ristoranti, di musica, oppure un’occasione per riflettere sulla salute e sul futuro del Pianeta, attraverso la ricerca di una nuova consapevolezza da fare assumere ai consumatori.

Gli spunti e le contraddizioni sono abbondantemente evidenti e contrastanti: dal cibo standardizzato delle solite note industrie alimentari internazionali, alle produzioni tipiche territoriali, (a dire il vero, molto poche), dal cibo spazzatura, al cibo consapevole, meravigliano anche le fantasmagoriche strutture di alcuni paesi espositori che hanno scambiato Expo con la Bit.

Insomma, viene fuori un contraddittorio che lascia spazio a tante discussioni. Il visitatore, però, ha l’obbligo di ricercare l’anima o l’essenza di questa esposizione. La riflessione deve essere rivolta alla ruralità perduta, fatta di produzione tipiche a km 0, del recupero dei territori, la valorizzazione dei paesaggi, il rischio d’estinzione della biodiversità, la salvaguardia del patrimonio vegetale ed animale, ecc. insomma, ricercare quell’umanesimo di cui ognuno di noi auspica il ritorno.

La rilassatezza e la mancata meditazione, rischiano, viceversa, di fare apparire Expo come un’esposizione di cucine internazionali, la divinizzazione di chef che poco hanno a che fare con Expo, il fascino dei vini senza i loro protagonisti, e la ricercatezza di piatti che sanno di alchimia e poco di territorio.

Si rischia così di perdere quella grande occasione, per affermare la sacralità del cibo e il rifiuto verso l’assoggettamento alle “leggi di Mercato” e del consumismo. Il monito arriva anche dalla voce di Papa Francesco: ” la terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e violenza o peggio arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita”.

Expo e la Carta di Milano devono essere una riflessione e condivisione degli interessi mondiali al fine di far crescere una vera coscienza collettiva riguardo al tema principale di Expo 2015 di Milano: ” Nutrire il pianeta, Energie per la Vita” e nello stesso tempo incidere sui comportamenti di tutti gli uomini per il rispetto della Terra.

Un compito che è affidato ad ogni uomo: sentirsi responsabile e impegnarsi per un cambiamento del proprio stile di vita attraverso un modello che deve essere costruito dal basso, mediante la limitazione degli sprechi, acquistando prodotti a km 0, spesa consapevole anche attraverso la lettura delle etichette, rispetto della natura, limitazione del consumo dell’acqua, sviluppare atteggiamenti solidali, l’educazione alimentare in ogni ambito scolastico, lavorativo e del divertimento, ecc., insomma, cambiare mentalità e soprattutto i nostri comportamenti, con l’obiettivo di salvaguardare la sostenibilità del nostro Pianeta e assicurare l’accesso all’acqua e al cibo per tutti i popoli della terra.