Pecorino romano alle stelle: prezzo quasi a 9 euro e supera il Parmigiano Reggiano
Il Pecorino romano ha chiuso l’anno con il botto: il prezzo è salito di 20 centesimi e sta per sfondare i 9 euro a kg, un valore addirittura superiore per la prima volta nella storia a quelle del Parmigiano Reggiano, il piu’ apprezzato e imitato formaggio di latte vaccino del mondo. Lo dice in una nota Coldiretti Sardegna. “Una notizia straordinaria – afferma Coldiretti – e importante per tutto il comparto perchè stiamo parlando del formaggio sardo più importante, quello che è sempre stato determinante per stabilire il prezzo del latte, soprattutto nei momenti di crisi. Notizia che, però, come ormai ci siamo abituati, anziché essere annunciata urbi et orbi con orgoglio, viene lasciata cadere nel silenzio più totale, così come nel silenzio continuano a svolgersi le trattative e le firme dei contratti per la vendita del latte ovino”.
“E’ arrivato il tempo di uscire allo scoperto e di pagare il latte ai pastori in modo equo – dice Battista Cualbu di Coldiretti rivolto al mondo della trasformazione privata –. Il 2014 è stato quello del Pecorino romano, il 2015 deve esserlo anche dei pastori. Le indiscrezioni di contratti per la vendita del latte firmati a 1,10 euro a litro ci confortano, ma dobbiamo darne la massima pubblicità per evitare che nel corso delle trattative in modalità carbonare, come è stato scelto quest’anno, qualche pastore possa essere indotto ad accettare prezzi più bassi. Per questo – insiste il Presidente – chiediamo la massima informazione consentendo a chi munge il latte di avere gli strumenti per condurre in modo cosciente le trattative. Con questi prezzi – avverte – non si possono accettare proposte sotto l’euro. Come stiamo andando dicendo da mesi la remunerazione giusta è sopra l’euro: l’1,10 non è un eresia ma è proporzionale (per difetto) all’aumento del formaggio”.
Secondo le analisi condotte dalla Coldiretti, infatti, se il prezzo del latte seguisse il trend del Pecorino dovrebbe essere pagato a non meno di 1,15 euro al litro.
“Tutti i dati in nostro possesso, come abbiamo spesso anticipato – sostiene il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – erano favorevoli al Pecorino e lo saranno anche per il 2015. Il formaggio della scorsa stagione è ormai venduto a prezzi corrispondenti a 1,10 euro a litro di latte, in media, che invece è stato retribuito a 0,85 centesimi. Quest’anno non si accettano sconti, i contratti devono essere tutti sopra l’euro”.
“Per chi avesse firmato a prezzi sotto l’euro – dicono ai soci i vertici della Coldiretti – non indugi a ricontrattare. Stiamo assistendo ad una stagione straordinaria e cosi deve esserlo anche per i pastori. Lo si è fatto nelle annate negative, lo si deve fare oggi”.
“Accogliamo con favore – chiosano Cualbu e Saba – il piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano adottato dall’omonimo consorzio che ha fissato il tetto di produzione in 270mila quintali annui; adesso ci aspettiamo che anche la Giunta regionale faccia la sua parte rispetto all’accordo interprofessionale che abbiamo più volte sollecitato, consentendo in questo modo di tutelare anche i produttori”.
Si è verificata – spiega la Coldiretti – un progressiva escalation del prezzo del Pecorino Romano che è praticamente raddoppiato negli ultimi tre anni, a partire dal 2011 quando era fissato a 4.8 euro al chilo.
«Un cambiamento significativo per l’Italia» – osserva la Coldiretti – dove ci sono 6,2 milioni di pecore allevati e circa 700mila capre, che pascolano soprattutto in Sardegna dove si allevano 3,2 milioni di pecore, in Sicilia (770mila), nel Lazio (630.000) e Toscana (420.000) anche se allevamenti sono presenti lungo tutta la penisola.