Olio tunisino, l’accordo che nessuno vuole ma va avanti come un treno
L’appuntamento ormai è per il 25 febbraio, giorno in cui a Bruxelles si riunirà in sessione plenaria il Parlamento europeo con all’ordine del giorno, tra le altre cose, un punto che sta creando non pochi problemi nella delegazione italiana di destra e di sinistra: l’accordo che consente alla Tunisia di importante una quantità aggiuntiva di olio nel nostro Paese pari a 35mila tonnellate l’anno per due anni.
Un accordo che, ha denunciato in più occasioni l’eurodeputata del Pd Michela Giuffrida, rischia di mettere in ginocchio la nostra agricoltura e in particolare i produttori di olio di Sicilia, Puglia e Calabria. Sulla questione il gruppo del Pd non è affatto compatto, anzi. C’è chi sostiene che si può trovare una mediazione tra chi si oppone all’accordo e chi invece lo sostiene allineandosi con le posizioni del commissario europeo Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: in questo caso le ipotesi su cui lavorando gli eurodeputati sono quelle di ridurre la quantità di importazione e di verificare dopo un anno quale è stata l’incidenza delle nuove importazioni sul mercato italiano.
Tratto da Il Mattino di Sicilia: clicca qui a leggere l’articolo completo