Agricoltura, mancato pagamento misure a superficie 2015-2020, Cia Sicilia Orientale pronta a scendere in piazza
“Il mancato pagamento delle Misure a superfici del PSR 2015-2020 è solo il colpo di grazia al compromesso reddito nelle imprese agricole, inferto sia da una cattiva amministrazione pubblica sia dalle estreme difficoltà cui le aziende sono andate incontro e che hanno condizionato la vita di molte imprese agricole che coltivano seminativi e zootecniche: a cominciare dalle persistenti siccità, dalle altissime temperature estive, dai ripetuti incendi estivi”. Lo dichiarano Giuseppe Di Silvestro e Graziano Scardino, rispettivamente presidente e direttore Cia Sicilia Orientale, che chiedono al neo presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’assessore al ramo Edy Bandiera un incontro urgente per risolvere gli ennesimi pasticci burocratici ed evitare disordini sociali.
“In mancanza di immediate ed adeguate risposte politiche – annunciano Di Silvestro e Scardino – la Cia è pronta a scendere in piazza ed invita tutti gli agricoltori a manifestare in maniera unitaria per il riconoscimento dei propri diritti”.
“Molte imprese agricole non hanno percepito i contributi previsti nell’ambito delle Misure 11, 12 e 13 (Biologico, Indennità Compensativa e Natura 2000) del PSR relative agli anni 2015 e 2016 e 2017 – ricordano Di Silvestro e Scardino – è preoccupante che dopo tre anni dalla pubblicazione dei bandi e presentazione delle domande la maggior parte delle imprese che sono state inserite negli elenchi utili non abbiano ancora percepito alcun contributo a causa di problematiche burocratiche e cavilli di natura informatica, con un continuo rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione regionale e l’organismo pagatore AGEA”.
“Gli imprenditori agricoli non solo sono ormai allo stremo, ma anche si vedono negato un diritto che gli spetta per legge. I bandi della regione Sicilia sono i più stringenti e vessatori del panorama nazionale, i controlli informatici richiesti rasentano l’assurdità amministrativa”.
“Oltre al danno aggiungiamo la beffa, difatti a seguito di una norma che modifica il codice delle leggi antimafia, per tutti gli imprenditori che superano i 5.000 euro di contributi comunitari deve essere acquisita l’informazione antimafia, bloccando nella sostanza i pagamenti AGEA per la maggior parte delle piccole e medie aziende sia per il Primo che per il Secondo Pilastro della PAC.” “Alla luce di quanto esposto – concludono – si proceda, nel più breve tempo possibile, al pagamento dei contributi delle suddette misure per tutte le imprese agricole ancora sospese”.