Agea taglia le convenzioni ai liberi professionisti del settore agrario

Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, principale soggetto erogatore di contributi pubblici al sistema delle imprese agricole, a partire dal mese di settembre prossimo, ha comunicato che tutti gli operatori dei CAA e così pure chi accede ai sistemi informativi dello stesso Ente dovranno essere lavoratori dipendenti del CAA o delle società con esso convenzionate (cioè le società di servizio, tipicamente dei sindacati agricoli).

Si legge all’articolo 4 al comma 1 dello schema di convenzione: “Entro il 30 settembre 2020 tutti gli operatori abilitati ad accedere ed operare nei sistemi informativi dell’organismo pagatore devono essere lavoratori dipendenti del Caa o delle società con esso convenzionate”.

La disposizione dispone inoltre la chiusura e messa in liquidazione dei CAA dei liberi professionisti e l’interruzione dei rapporti lavorativi dei professionisti che collaborano con i CAA. C’è il rischio che potranno chiudere centinaia di studi professionali.

La decisione di AGEA ha fatto andare su tutti le furie gli ordini professionali nazionali.

La bozza ha fatto infuriare il Collegio degli Agrotecnici che lamentano l’assurdità del provvedimento. Già nel 2000 intervenne l’Antitrust per fermare un possibile monopolio che escludesse i liberi professionisti. Oggi a regolamentare la questione è il decreto legislativo 165 del 1999 che prevede che i Caa possano essere istituiti sia dalle organizzazioni professionali agricole (quelle maggiormente rappresentative) o da loro associazioni e associazioni di libero professionisti.