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Bando biologico: ancora niente di nuovo. E c’è attesa anche per le altre misure del Psr Sicilia

Nonostante i proclami sventagliati a destra e manca dall’assessore regionale Edy Bandiera sulle soluzioni della complessa materia tecnica-amministrativa riguardante le domande di sostegno a valere sulle misure ad investimento del PSR 2014-2020, gli agricoltori attendono disperatamente questi benedetti aiuti relativi alla misura 11 – agricoltura biologica -, dotazione finanziaria iniziale di 417 milioni.

Le aziende sono all’estremo. In molti hanno svenduto prematuramente il proprio prodotto per sopperire ai primari bisogni familiari. Ad oggi per il bando per il 2015 è stato pagato circa il 50 per cento dei produttori ma sola una prima annualità e cioè il 2015. In sostanza, non sono stati dati neanche i tutti i soldi del cosiddetto trascinamento e cioè quelli spettanti per gli anni scorsi.

E intanto stanno partendo i decreti ingiuntivi da parte di molti produttori contro l’apparato burocratico regionale per le inadempienze accumulate, mentre si rimpallano le responsabilità la Regione Sicilia con Agea.

Qualcuno paventa, a causa dell’impossibilità di poter sanare le anomalie che bloccano molte istanze, che le stese possano essere archiviate. Errori banali, di facile soluzione, che l’intera macchina burocratica siciliana e il sistema di AGEA non riescono a risolvere.

Il pagamento del biologico e delle indennità compensative sono vitali per le aziende siciliane e meridionali, soprattutto nelle aree interne, dove questi aiuti consentono di mantenere gli operatori attaccati alla terra.

La pazienza è la virtù dei forti, ma purtroppo, o per fortuna, non è infinita. La Coldiretti ha annunciato, per giorno 28 giugno, una manifestazione di piazza con lo slogan “Non è una Regione per giovani”. In un comunicato stampa lamenta che: “La burocrazia sta uccidendo le iniziative imprenditoriali dei giovani. La lentezza con cui vengono emanati e analizzati i bandi del Programma di Sviluppo Rurale sono estenuanti e per questo il 28 giugno a Palermo scenderemo in piazza. È la decisione del Consiglio di Coldiretti Sicilia che stamani ha individuato le azioni da intraprendere sulla base dell’analisi strutturale dell’agricoltura.

Sono circa 5.000 giovani che hanno presentato la richiesta di insediamento che aspettano ancora di sapere se potranno o no avviare la propria azienda – sottolinea il presidente regionale, Francesco Ferreri – Ma la questione giovani è solo uno dei temi che spingono la più grande organizzazione agricola a scendere in piazza”.

Ma le problematiche riguardano altre tematiche come la misura 4.1 (sostegno agli investimenti alle aziende agricole) l’iter è partito nel 2016 con la pubblicazione del bando e ad oggi la graduatoria è ancora provvisoria: si tratta di altri 100 milioni di euro messi a bando che rimangono parcheggiati.

Attendono anche risposta l’Ocm vino, “l’acqua erogata dai Consorzi di Bonifica ha raggiunto un prezzo così elevato da far impallidire anche i gioiellieri”, “nulla si sa del piano antincendi visto anche che il fuoco è già divampato in tanti parti della Sicilia”.

Si ha quasi nostalgia di quei “Tavoli verdi” che non sono quelli di gioco, ma i tavoli della “Prima Repubblica” dove si discuteva, si programmava, si condividevano idee, energie, strategie. Si ha nostalgia di quel modo di fare e di interagire che bisogna a più presto riabilitare.