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Agronomi e forestali, la sfida nell’era dell’agricoltura smart

Il termine smart è uno dei capisaldi della nuova Politica agricola europea (Pac). Nel documento della Commissione europea dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, vengono evidenziati gli impegni della nuova agricoltura previsti dalla programmazione comunitaria 2020/2027 che dovrà essere, appunto:
• smart, cioè intelligente;
• resiliente (capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento);
• in grado di sostenere la cura dell’ambiente e l’azione per il clima;
• mettere in atto cibo salutistico, così come richiesto dai consumatori;
• capace di stimolare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali.

Il termine anglosassone smart, viene tradotto in italiano con l’aggettivo “intelligente”, anche se il termine ha altri significati come rapido, veloce, furbo, astuto, abile, acuto, brillante, sveglio.

La nuova agricoltura smart comporterà dei cambiamenti non solo tecnici, ma anche culturali. Ancora una volta i tecnici: agronomi, forestali, periti agrari, agrotecnici dovranno affrontare nuove sfide e adattarsi al nuovo cambiamento.

Un cambiamento che coinvolge anche gli Istituti agrari e professionali, ma soprattutto i Dipartimenti di Agraria delle Università europee ma anche gli operatori agricoli e le loro associazioni.

Ancora una volta i tecnici dovranno rivedere la loro impostazione tecnica e professionale; dovranno cambiare le desuete pratiche agricole, le sfide legate alle bonifiche idrauliche, il mi¬glioramento genetico, la mec¬canizzazione agricola, ecc. tempi dove la produzione alimentare era la questione più importante per il Paese.

Farà parte dei ricordi la politica agricola comunitaria (Pac) dei primi anni novanta, quando l’obiettivo degli operatori mirava “all’aiuto alla produzione”. In quegli anni nasceva anche la consapevolezza della gestione del sistema dei controlli agroambientali, aspetto che divenne il caposaldo della futura politica della comunità europea con l’emanazione delle direttive sulla protezione delle acque, sui rifiuti, sulle valutazioni ambientali, anche a quel tempo il mondo agricolo tecnici ed operatori agricoli si reinventano sviluppando una capacità tecnico aziendale indirizzata alla nuova attività impegno.

Una impostazione politica che portò ad attenzionare la qualità dei prodotti agricoli, la sicurezza alimen¬tare, il metodo di produzione biologi¬co ecc. aspetti che hanno cambiato radicalmente l’attività dei tecnici ma anche le politiche comunitarie, infatti gli aiuti per la salvaguardia ambientale l’approccio alla produzione del cibo, incidono per circa il 50% di aiuti dell’intero programma di spesa per l’agricoltura.

L’ultima programmazione 2007/2013 ha rafforzato l’esigenza di limitare lo spopolamento delle aree rurali ponendo lo sviluppo rurale come elemento imprescindibile della politica rurale europea.

La nuova programmazione 2020/2027 a cui la Commissione europea ha affibbiato il titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” rivoluziona il modello di agricoltura per il prossimo decennio. Una nuova sfida che sarà costituita da tecnologie di precisione, agricoltura Bio, ingegneria genetica, biodiversità, mercati contadini, ecc.

Insomma, un’agricoltura smart capace di rispondere alle aspettative dei consumatori, che chiedono alimenti sicuri, di qualità, nutrienti, diversificati, con effetti positivi sulla salute e a prezzi accessibili.

Al cambiamento dei consumi cambia l’agricoltura. Nel consumatore è cresciuta la consapevolezza una maggiore attenzione agli aspetti salutistici che una gestione dell’alimentazione sia lo strumento adeguato per prevenire e gestire disfunzioni fisiche come l’eccesso al colesterolo, l’ipetensione, il diabete, l’obesità e le malattie cardiocircolatori.

Quindi, assicurare il cibo all’intera popolazione mondiale che tra qualche decennio arriverà alle due cifre, con cibi di maggiore qualità, con più informazioni ai consumatori, con metodi di produzione più sostenibili che risparmiano acqua, con minore impatto sull’ambiente e sul clima, con minori costi di produzione.

I nuovi tecnici dovranno rispondere alla nuova domanda di cibo sano e di qualità e, pertanto, il cibo acquisterà consapevolezza, comunicazione e conoscenza.

Scompariranno i simboli di un’agricoltura desueta trattore, aratro, agrofarmaci, concimi, fabbricati rurali, per fare spazio a tecnologie di precisione e digitali come sensori, droni, ecc. insomma come dice Angelo Frascarelli “la nuova tecnologia sarà più importanti della potenza motrice nello spazio nell’agricoltura smart”.

Il mondo agricolo si avvarrà sempre più di mappe del suolo, tecnologia satellitare, previsioni climatiche e fitopatologiche.

Scompariranno molte professioni, quali il trattorista, gli operatori del diserbo, e tante altre figure professionali che saranno sostituite da nuove professionalità. Conoscenza e innovazione saranno i fattori vincenti.

La sfida riguarderà anche come recepire cibo proteico, legumi e insetti mangerecci saranno la riserva proteica, in considerazione del costo ambientale dovuto a consumo d’acqua e inquinamento causato dai bovini.

La Fao ha promosso un programma per incoraggiare l’allevamento degli insetti. Ecologici, abbondanti, nutrienti e, a quanto pare, anche buoni. Se si pensa che due chili di mangime servono a produrre un chilo di insetti, contro gli otto chili di foraggio necessari per un chilo di carne di manzo. Gli insetti sono molto nutrienti, hanno un alto contenuto di proteine, sali minerali e grassi. Visto che esistono oltre 1900 specie di insetti commestibili, nel 2030 si ipotizza che potrebbero essere sfamate oltre 9 miliardi di persone. Sarà solo una questione di abitudine? Mangeremo tutti gli insetti come già succede in alcune parti del mondo?

La produzione agricola punterà contemporaneamente alla quantità e alla sostenibilità, con standard qualitativi di altissimo livello, con tante informazioni al consumatore.

Insomma, è in atto un cambiamento epocale che vedrà coinvolto l’intera produzione agricola, i tecnici, le Università, tutti gli istituti tecnici e soprattutto gli operatori agricoli, nel breve periodo dovranno affrontare la sfida globale che dovrà assicurare la vita agli oltre 10miliardi di persone, che da qui a qualche anno dovranno convivere in questo lembo di terra chiamato mondo e per questo motivo occorrerà un agricoltura smart.