Il Cavallo Siciliano al galoppo
di ANTONIO PALADINO – La conferenza tenuta presso L’Azienda Speciale Silvo Pastorale del Comune di Troina inizia subito con la buona notizia dell’annuncio del Dott. Michele Bentivegna, Direttore dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, dell’inserimento del primo cavallo siciliano, giusto di nome “Trionfo”, tra gli stalloni dell’Istituto.
Ma andiamo per gradi. L’Azienda Speciale Silvo Pastorale del Comune di Troina, istituita nel 1963, nella giornata del 29 marzo ultimo scorso, ha sapientemente organizzato un’interessante conferenza, assolutamente opportuna in considerazione del recente riconoscimento (28 febbraio 2024) della Razza del Cavallo Siciliano, sull’”Importanza della stazione di monta nella conservazione del patrimonio equino siciliano”.
Molto ricco il gruppo dei relatori che hanno illustrato, ciascuno per le proprie competenze, tutti gli aspetti che caratterizzano un settore di fondamentale importanza per l’identità siciliana e che può rappresentare un sostanziale contributo all’economia dell’Isola.
Buone notizie si susseguono dal mondo degli esperti che fanno ben sperare per gli allevatori siciliani che, virtuosamente, sapranno sfruttare le migliori occasioni possibili.
Dopo i saluti dei rappresentanti di Istituzioni ed Enti regionali e nazionali, passando alle relazioni, il Prof. Alessandro Zummo, UNIME, ha trattato delle morfologie delle principali razze di cavalli allevate in Sicilia, quindi, del Sanfratellano, del Purosangue Orientale e del Siciliano. Ha sottolineato l’importanza di queste nella biodiversità rimarcando la loro importante storia. Illustrando i copiosi rilevamenti effettuati nel tempo, ha rappresentato le potenzialità d’impiego delle diverse razze e l’evoluzione morfologica rispetto ai rispettivi standard. Per quanto riguarda il Cavallo Siciliano ha reso merito alla grande disponibilità e partecipazione degli allevatori siciliani per il superamento delle fondamentali tappe propedeutiche al raggiungimento dello storico riconoscimento di Razza.
Il Prof. Michele Panzera, UNIME, ha sottolineato come sia forte la connessione tra l’integrità dell’ambiente siciliano e quella del morfotipo delle diverse razze storicamente presenti nell’Isola. I pascoli diversi tra aree di allevamento a diversa quota hanno influito fortemente anche sulle qualità caratteriali dei diversi cavalli. Le razze siciliane sono in perfetta armonia con il loro ambiente e sono apprezzate dalle maggiori scuole di equitazione europee per le alte qualità morali. Qualità che vanno mantenute e valorizzate con la garanzia di un adeguato tenore di vita.
Il Prof. Salvatore Bordonaro, UNICT, ha illustrato il percorso e le complesse fasi che hanno portato al riconoscimento della Razza del Cavallo Siciliano e l’importante influenza storica delle stazioni di monta sul patrimonio genetico siciliano. Sono stati necessari intensi e complessi lavori di caratterizzazione della Razza del Cavallo Siciliano con il confronto con le altre razze allevate in Sicilia. Questi lavori, in parte ancora in corso, hanno permesso e permettono di contraddistinguere geneticamente le diverse razze di cavalli allevate in Sicilia e le differenti evoluzioni.
Il Dir. Matteo Vasini, ANAREAI, ha rappresentato l’importanza della crescente banca dati sulla Razza del Cavallo Siciliano che ha manifestato caratteri uniformi con un sempre maggior numero di esemplari che, rispettando gli standard di Razza, vengono iscritti allo specifico Libro Genealogico. In questo primo periodo dal riconoscimento di Razza si sta costituendo la base autoctona degli stalloni e delle fattrici che costituiranno la generazione iniziale grazie anche all’esame della progenie.
Il Prof. Gabriele Marino, UNIME, ha illustrato nel dettaglio le norme che regolano la riproduzione animale ed i controlli sanitari connessi.
La Prof.ssa Agnese Rinaldi, Centro regionale Incremento Ippico di Santa Maria Capua Vetere (Ce), (nella foto) ha illustrato la storia e le attività della struttura da Lei diretta, impegnata nella tutela e nello sviluppo delle razze di cavalli autoctoni. Insieme alla Dott.ssa Antonella Conte, Direttrice sanitaria del Centro, ha illustrato le attività d’avanguardia mirate ad incrementare il numero degli esemplari per le razze tutelate ed i servizi agli allevatori. Tutto ciò mirato anche al recupero delle importanti tradizioni dell’allevamento campano che ha raggiunto storici successi olimpionici con il Cavallo Salernitano.
Dopo l’intervento dell’allevatore Amedeo Cultreri, che ha trattato dell’importanza e delle origini della Razza Purosangue Orientale allevata in Sicilia, l’evento si è avviato alla fine con gli interventi di altri allevatori di spicco nel mondo dei cavalli siciliani. Giuseppe Majorana, Nino Salerno e Felicia Sciortino hanno sottolineato l’importanza della classe degli allevatori siciliani nella storia e nello sviluppo del cavallo che rappresenta un importante tassello identitario e della biodiversità.
Il Presidente dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale del Comune di Troina, Angelo Impellizzeri, ha concluso l’evento plaudendo alle recenti attività degli allevatori di cavalli siciliani e auspicando l’unione virtuosa degli stessi per il raggiungimento di obiettivi importanti per il settore.
La partecipazione a questo importante evento fa comprendere che un virtuoso cammino è stato intrapreso. Il confronto in un mondo di passione per un magnifico animale può portare a sviluppi che ben si combinano con la ormai riconosciuta capacità turistica della Sicilia.
La Squadra di tecnici di “Ficuzza nel cuore”, il gruppo social degli amanti dell’oasi naturale posta all’interno della provincia di Palermo, da tempo si pone una domanda: “Ficuzza ritornerà a splendere in questo campo come accadeva quasi due secoli fa quando Ferdinando III di Borbone, Re di Sicilia e appassionato di cavalli, credette in questa meravigliosa particola della Sicilia per costituire il prezioso allevamento sotto la Rocca Busambra?”. Gli eventi che si susseguono sul cavallo siciliano e l’evento di Troina, descritto in questo articolo, fanno ben sperare e incoraggiano verso nuove iniziative. A settembre la prossima? … Vedremo!
