Cantina Palmeri: la filosofia è rispetto per uomo, natura e cibo
Ueli Breitschmid è un imprenditore svizzero folgorato dalla luce della terra più soleggiata d’Italia, Avola. Qui ha deciso di coltivare degli ottimi vini ma soprattutto di infondere alla sua Cantina Palmeri la propria filosofia di vita: “Amiamo e ci prendiamo cura del lombrico e del millepiedi tanto quanto delle lumache e di tutti i milioni di microbi e acari che vivono nei nostri terreni. Essi, insieme all’eccezionale microclima di Avola, creano la fertilità dei nostri vigneti”, dice Breitschmid in un’intervista a Economy Sicilia.
“Ci piace – prosegue l’imprenditore – raccogliere a mano l’uva, le olive, i pomodori perché questo crea lavoro e rispetto per le nostre piante e i nostri alberi. Creiamo e viviamo dell’equilibrio tra yin e yang, dare e prendere. Crediamo che i prodotti nutritivi naturali provenienti da terreni intatti siano di grande importanza per il microbioma nel nostro intestino umano e costituiscano una fonte importante per una salute equilibrata e una vita felice”.
La parola d’ordine alla Cantina Palmeri è “rispetto”: “Rispettiamo gli esseri umani, sia come forza lavoro, sia come ospiti o clienti, tutti insieme alle loro capacità, alla loro razza e cultura e alle loro famiglie. Incluse leggi e le regole e accettando la piena responsabilità di ciò che facciamo e produciamo. Così facendo, speriamo di essere d’esempio per gli altri, di contribuire a migliorare la qualità della vita, l’ambiente e la società”.
L’obiettivo diventa così “fornire una nuova esperienza di gusto da prodotti naturali che proteggono la parte cruciale del nostro corpo, la salute dell’intestino. Per questo invitiamo i nostri consumatori a visitarci e a diventare testimoni di come i prodotti Palmeri crescano sulla nostra terra, sulle nostre piante. I nostri prodotti sono naturali al massimo possibile e sono prodotti sotto il nostro pieno controllo di qualità e standard dal suolo al consumatore. Sono raccolti e selezionati a mano da raccoglitori esperti. Sono prodotti con il minor uso possibile di additivi e conservanti. Non si tratta di fanatismo ma un voler aiutare gli altri a sperimentare il gusto naturale del cibo di cui conoscono personalmente il produttore e il terreno da cui proviene”.