Vite e vino

Enoturismo: intervista a Fausto Faggioli, esperto e docente di sviluppo territoriale e turismo rurale, Project e territorial marketing manager per lo sviluppo sostenibile

L’enoturismo si è oramai affermato come un segmento in forte crescita, attirando un pubblico diversificato di esperti, appassionati e semplici curiosi. Non si tratta più solo di degustare vini pregiati, ma di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni del territorio.

L’enoturismo permette di scoprire i luoghi di produzione, di conoscere le persone che li abitano e di vivere esperienze uniche, come la vendemmia turistica o le attività outdoor tra i vigneti. Di enoturismo ne abbiamo parlato con Fausto Faggioli, esperto e docente di sviluppo territoriale e turismo rurale, Project e territorial marketing manager per lo sviluppo sostenibile, reti intersettoriali e Distretti Rurali di Qualità, Presidente di E.A.R.T.H. Academy (rete per la cooperazione e lo scambio di buone pratiche). Presidente “Rete Albatros” rete di professionisti e imprese che tutela le realtà locali fornendo assistenza amministrativa, ingegneristica e finanziaria agli enti locali; responsabile nazionale del “Turismo Rurale ed Esperienziale” di IFTAJ (International Federation of Tourism Authors and Journalists ). Collabora inoltre a livello europeo con Amministrazioni pubbliche, Università, ITS-Academy, Scuole, GAL, Enti formativi, Imprese private ed è autore di numerosi libri di marketing e comunicazione sullo Sviluppo Rurale.

L’enoturismo può essere una leva strategica per lo sviluppo economico delle aree rurali?

L’enoturismo sta vivendo una trasformazione significativa, che unisce cultura, identità territoriale ed emozioni. In un’epoca in cui i viaggiatori cercano autenticità e connessioni reali con il territorio, il turismo del vino si afferma come una leva strategica per lo sviluppo economico delle aree rurali. L’enoturismo non è più solo una visita in cantina, ma un’esperienza immersiva che coinvolge emozioni, cultura e identità territoriale.

Può essere un motore per l’economia rurale?

Oggi, il turista del vino cerca autenticità, connessioni reali con il territorio e la possibilità di vivere la propria passione per il vino in modo attivo e personalizzato. Questo settore rappresenta una leva strategica per lo sviluppo economico delle aree rurali, favorendo la valorizzazione delle produzioni locali, il rilancio delle comunità e la destagionalizzazione del turismo. In un mercato sempre più competitivo, diventa fondamentale innovare l’offerta, puntando su sostenibilità, digitalizzazione e nuove modalità di narrazione, perché l’enoturismo rappresenta una vera leva strategica per lo sviluppo delle aree rurali.

Quali sono le principali sfide che i territori devono affrontare per massimizzare il potenziale di questo settore?

Alcuni esempi virtuosi dimostrano come l’integrazione tra turismo, agricoltura e cultura possa generare benefici concreti per le economie locali è un’esperienza che evolve. L’enoturismo non è solo un’opportunità per le aziende vitivinicole, ma una visione integrata che unisce agricoltura, ospitalità e cultura, contribuendo a costruire un modello di sviluppo che mette al centro il benessere del turista e la qualità della vita nei territori del vino. In questo contesto, l’innovazione gioca un ruolo cruciale con elementi chiave che stanno trasformando l’enoturismo in un’esperienza immersiva e le aziende differenziandosi e innovandosi possono attrarre un pubblico sempre più esigente. La digitalizzazione e le nuove tecnologie offrono strumenti preziosi per migliorare l’esperienza del turista e rendere più efficace la promozione delle destinazioni del vino.

Perché la sostenibilità valorizzazione il territorio?

L’enoturismo non solo promuove le eccellenze enologiche italiane, ma favorisce anche lo sviluppo delle comunità locali, la valorizzazione delle tradizioni e la destagionalizzazione dei flussi turistici. Per questo motivo, la sostenibilità rappresenta un pilastro fondamentale, con strategie che possono adottare i produttori per coniugare sviluppo economico e rispetto per l’ambiente, ma anche contribuire alla conservazione della cultura locale e delle tradizioni enogastronomiche.L’enoturismo è in crescita? Si è un modello che sta dimostrando la sua efficacia, attirando un numero crescente di turisti stranieri, in particolare provenienti da Stati Uniti ed Europa. La spesa media per turista può raggiungere i 400 euro, di cui 89 euro destinati all’acquisto di vino e 46 euro per esperienze come la vendemmia turistica.

Quali investimenti sono necessari per garantire un futuro prospero all’enoturismo del nostro Paese?

E’ sicuramente un futuro da costruire insieme, per sfruttare appieno il potenziale di questo settore, è essenziale investire in formazione, innovazione e sostenibilità, creando sinergie tra produttori, istituzioni e operatori turistici. Invito tutti a partecipare attivamente, condividendo idee e buone pratiche per rafforzare un comparto così cruciale per il Made in Italy. Solo attraverso la collaborazione e l’innovazione possiamo garantire un futuro prospero all’enoturismo italiano. Il dibattito è aperto: il turismo del vino si evolve, offrendo nuove prospettive di crescita economica e sviluppo sostenibile per le aree rurali. Saranno le scelte di oggi a determinare il futuro di questo settore strategico.